Sono iniziate oggi le operazioni di demolizione di quel che resta del Ponte Morandi. Le cinque imprese selezionate dal commissario Bucci e dal suo team, distruggeranno i resti del viadotto entro cinque mesi, lavorando senza sosta giorno e notte. Per il via dei lavori, presente quest’oggi a Genova il primo cittadino, il governatore della regione Liguria, Toti, e il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi, il numero due di Toninelli. «C’eravamo proposti di aprire il cantiere prima di Natale e ci siamo riusciti – le parole dell’esponente dell’esecutivo, riportate dai colleghi di Primo Canale – i tempi sono stati rispettati grazie soprattutto a un grande lavoro di coordinamento tra gli enti locali e il governo». Rixi invita gli italiani ad avere maggiore fiducia: «Noi riteniamo che in questo momento il Paese debba accettare delle sfide che fino a poco tempo fa non si riuscivano ad accettare. Per l’Italia questa è anche una sfida di immagine tutto il settore edile italiano tifa per questo ponte. Tifa perché si possa costruire in un anno, perché vuol dire consentire alle nostre aziende di riconquistare quote di mercato anche fuori dal paese». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PONTE MORANDI: IL NUOVO PONTE A NATALE 2019
Comincia oggi la demolizione di quel che resta del ponte Morandi di Genova. Il sindaco e commissario Marco Bucci ha aperto questa mattina i cancelli dell’area di cantiere con il viceministro del Mit Edoardo Rixi e il governatore Giovanni Toti. La scelta sulla ricostruzione è stata già fatta: «Il decreto con l’affidamento verrà pubblicato tra lunedì e martedì della prossima settimana». L’obiettivo, che verrà fissato nero su bianco nel contratto, sarà di cominciare i lavori di ricostruzione entro il 31 marzo, «in modo da avere il nuovo ponte per Natale». La demolizione prevede smontaggio a ovest e micro cariche esplosive a est. Nell’area sono stati installati imponenti macchinari dalle cinque aziende che hanno vinto l’appalto da 19 milioni di euro. «Mi auguro che lunedì o martedì il ponte possa essere dissequestrato fatte salve le esigenze investigative e che si possa iniziare a lavorare per far prendere a Genova la via del futuro», ha detto Toti, come riportato dal Secolo XIX. Si partirà dall’area ex Amiu. Nel cantiere sono pronti i mezzi meccanici impiegati per l’operazione all’Isola del Giglio, come i martinetti idraulici capaci di sollevare diverse tonnellate. Tra le cinque aziende a lavoro ci sono Fagioli e Fratelli Omini, protagoniste della rimozione della Concordia. Il governatore Giovanni Toti intanto ha commentato la notizia del ricorso di Autostrade contro il dl Genova: «Mi sembra che non incida sul cantiere. Io ho letto di questa volontà sui giornali, non mi è stato notificato alcun ricorso. Ma da quello che leggo mi sembra chiara la volontà di lasciare che il cantiere proceda. Da questo punto di vista mi sento abbastanza tranquillo». Tranquillo anche il sindaco-commissario Bucci: «È un problema loro, io vado avanti». (agg. di Silvana Palazzo)
PONTE MORANDI: AL VIA LA DEMOLIZIONE
Inizia oggi la demolizione del ponte Morandi di Genova, il viadotto crollato lo scorso 14 agosto, che ha provocato la morte di 43 persone. Centoventitre giorni dopo quella tragedia immane, inizieranno le opera per abbattere definitivamente quel che resta di quel tratto di Autostrada A10, per lasciare spazio ad una nuova opera. Il sindaco di Genova nonché commissario straordinario alla ricostruzione, Marco Bucci, ha parlato così nelle scorse ore: «Il decreto è stato firmato e i mezzi sono già nell’area. La prima parte dei lavori – ha precisato il primo cittadino del capoluogo ligure, come si legge su Primo Canale – riguarderà l’attività di demolizione e smistamento delle macerie». Cinque le aziende che sono state scelte per questa fase, precisamente la Fagioli S.p.A, Fratelli Omini S.p.A, Vernazza Autogru S.R.L., Ipe Progetti S.R.L. e Ireos S.p.A., ed il costo sarà di 19 milioni di euro iva esclusa, una somma che non sarà assolutamente “sforabile”, essendo fissa ed immutabile. I lavori di rimozione dei detriti proseguiranno notte e giorno, 24 ore su 24, e se tutto andrà come previsto nel giro di 5 mesi, a metà maggio, non resterà più nulla del Morandi.
CINQUE IMPRESE ALL’OPERA, COSTO 19 MILIONI DI EURO
Nelle scorse ore si era discusso in merito alla possibilità che alcune aree interessanti il ponte fossero sotto sequestro per via delle indagini in corso, ma su questo punto il sindaco Bucci ha voluto fare chiarezza: «Le aree non sono sotto sequestro, non lo sono mai state. Quello che è sotto sequestro è il ponte. Le aree appartengono a individui e società. Siamo convinti che saranno rese libere nelle prossime 36-48 ore, tre-quattro giorni massimo. Prima del 20 dicembre deve essere tutto fatto». Sarà necessario riuscire a salvaguardare i detriti utili alla magistratura per portare avanti l’inchiesta, e su tale punto stanno lavorando a braccetto il commissario, il suo team e la procura di Genova, che sta appunto indagando. «Stiamo lavorando con la procura per far sì che si possa lavorare anche sul ponte – ha confermato il commissario Bucci – si può fare e il fatto che abbiamo già demolito la pila 9 che anche lei era sotto sequestro lo dimostra. Sono convinto che la settimana prossimo questo accordo ci sarà».