Dura la vita per i topi d’appartamento grazie alle nuove tecnologie che consentono al proprietario di una casa di monitorare che a casa tutto proceda per il meglio anche a distanza. Basta installare una telecamera, collegarla tramite app al proprio smartphone e il gioco è fatto. Ed è proprio quello che ha fatto il proprietario di un appartamento a Torino, in via Duchessa Jolanda, attento a controllare ciò che avveniva in casa durante la sua assenza ma anche fortunato a beccare il momento esatto in cui 3 ladri si sono intrufolati nella sua abitazione per compiere un furto. I tre malviventi, due georgiani e un russo di 33, 38 e 44 anni, subito dopo aver scassinato la porta hanno controllato che all’ingresso non vi fossero delle telecamere collegate ad un allarme. Non si sono accorti che la telecamera che riprendeva l’entrata era in realtà poco distante, evidentemente ben camuffata, e collegata all’allarme più reattivo possibile: quello del padrone di casa…
TORINO, SEGUE FURTO IN CASA IN DIRETTA SULLO SMARTPHONE: LADRI ARRESTATI
I tre ladri, non vedendo in casa alcun sistema d’allarme, si erano forse convinti di poter fare il bello e il cattivo tempo. Per questo motivo, con apparente serenità, i malviventi hanno iniziato ad aggirarsi per casa per decidere da quale parte iniziare il furto e in quale punto concentrare i loro sforzi. Come spiegato da La Repubblica, però, i topi d’appartamento non avevano fatto i conti con il padrone di casa che, seguendo in diretta sullo smartphone il furto che stava verificandosi sotto i suoi occhi, ha immediatamente chiamato il 112. Gli agenti si sono recati prontamente in via Duchessa Jolanda ed è stato soltanto quando hanno sentito le sirene spiegate delle volanti che i tre topi d’appartamento che per loro si metteva male. I malviventi sono scappati senza portare nulla con sé richiudendosi la porta alle spalle ma sono stati braccati dagli agenti quando ancora si trovavano nelle scale dello stabile. I tre, in Italia senza permesso di soggiorno, avevano con loro diversi arnesi e 22 grimaldelli di varie forme e dimensioni per aprire le serrature. Si trattava dunque di professionisti dello scasso: per non lasciare impronte usavano guanti, fazzoletti e calzini che sono stati sequestrati. A metterli nel sacco un padrone di casa più meticoloso di loro.