Restano in carcere Salvatrice Spataro e Mario e Vittorio Ferrera, la moglie e il figlio di Pietro, ucciso a coltellate venerdì notte. Il gip di Palermo non ha convalidato il fermo disposto dalla polizia nei confronti dei tre di cui sopra, perché non ci sarebbe pericolo di fuga, ma la Procura ha invece disposto la custodia cautelare in carcere. Un omicidio ancora da chiarire in molti dei suoi aspetti quello avvenuto nella notte fra il 14 e il 15 dicembre, per cui inizialmente si era presa interamente la colpa la moglie della vittima. Gli inquirenti, una volta giunti sul luogo del delitto, hanno però subito capito che la scena del crimine fosse riconducibile a più persone e di conseguenza sono state poste le manette anche ai due figli della coppia. La donna ha confessato di essere esasperata dalle continue richieste sessuali del marito, e venerdì notte ha così deciso di farla finita accoltellandolo.
PALERMO, MARITO UCCISO DA MOGLIE E FIGLI: I 3 RESTANO IN CARCERE
Ma non finisce qui, perché Salvatrice e i figli hanno raccontato agli inquirenti anni di soprusi, violenze fisiche e psicologiche, nonostante pubblicamente la famiglia sembrava perfetta. «Il carcere sarà sempre meglio della vita che ho fatto fino adesso», ha detto Salvatrice Spataro al proprio avvocato, Maria Antonietta Falco, prima dell’udienza di convalida. «I miei assistiti hanno risposto a tutte le domande – ha proseguito il legale, che difende tutti e tre gli accusati – abbiamo tutto l’interesse che si comprenda soprattutto il clima di terrore nel quale hanno vissuto non solo la moglie e i figli, ma tutta la famiglia anche allargata. La minaccia era sempre la stessa il marito avrebbe fatto una strage e avrebbe colpito tutti i familiari ad iniziare dalla nonna». I ragazzi hanno raccontato al vip che il loro padre, spesso e volentieri, spegneva le sigarette sul corpo della madre; vi erano poi percosse per ogni motivo, anche il più banale, ed quel padre padrone teneva la famiglia per il collare, centellinando i soldi per le spese di casa.