La polizia brasiliana vuole negoziare la resa di Cesare Battisti: questa l’ultima novità dal Sud America sull’ex brigatista riportata dai colleghi dell’Ansa. Il comando della Polizia federale ha avviato i contatti con i legali dell’ex terrorista, latitante dallo scorso weekend e presumibilmente trasferitosi in Bolivia. I legali hanno sostenuto di non aver avuto negli ultimi giorni alcun contatto con il loro cliente: le forze dell’ordine sono al lavoro per organizzare una resa discreta. Ricordiamo che Battisti è latitante da venerdì, quando il Supremo Tribunale Federale ne ha ordinato l’arresto. Michel Temer, presidente brasiliano uscente, ha firmato il decreto per rimandarlo in Italia: l’Interpol ha diramato l’allrrta rossa, ma appare sempre più plausibile una fuga all’estero. «E’ una possibilità: non so dire se alta ma è una possibilità», la conferma del ministro della pubblica sicurezza Raul Jungmann. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“SE VERRA’ PRESO, SUBITO IN ITALIA”

Prosegue senza sosta la caccia all’ex brigatista Cesare Battisti e arrivano nuovi aggiornamenti dal sud America. Il latitante potrebbe essere scappato in Bolivia, ma dal Brasile assicurano che appena verrà scovato sarà estradato in Italia per scontare la sua pena. Ecco le parole dell’avvocato generale brasiliano Grace Mendonça ai microfoni de Il Messaggero: «Bisogna seguire una procedura formale di consegna dell’estradando, ma, dal nostro punto di vista, la questione giuridica è risolta. Qualora dovessero rintracciarlo, sarà in piena condizione di essere restituito subito al suo Paese». E Grace Mendonca sottolinea a proposito della possibilità di non estradizione, poichè Battisti è coniuge di una cittadina brasiliana e padre di un bambino brasiliano: «Non è assolutamente vero. Lo stesso Supremo Tribunal Federal, seguendo le nostre argomentazioni, ha già riconosciuto che tale requisito non impedisce l’estradizione». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LA NIPOTE DI BATTISTI: “E’ INNOCENTE”

Mentre le ricerche continuano senza sosta in tutto il Brasile – e ormai probabilmente anche al di fuori dei confini carioca – a scombinare il dibattito già piuttosto acceso qui in Italia ci pensa la nipote di Cesare Battisti, Debora: «Mi piacerebbe che si rendessero conto di quanto è ingiusto quello che gli stanno facendo». La donna che ha sempre ammesso la piena innocenza del parente ora latitante e in fuga dopo i 4 ergastoli a cui è condannato da diversi anni, lo difende ancora oggi e ritiene ingiusto quanto comminato dal Tribunale brasiliano: intervistata da La Zanzara, ai microfoni di Parenzo e Cruciani, Debora Battisti ha poi spiegato che non vuole assolutamente che Cesare ritorno in Italia in carcere, «per nessun motivo. Ora però vi devo lasciare..» ha poi concluso la figlia di Domenico, fratello di Cesare Battisti.



IMPOSSIBILE CONTROLLARE 17MILA KM DI CONFINE BRASILIANO

Cesare Battisti potrebbe essere già fuggito dal Brasile e trovarsi in Bolivia. E’ questa l’ultima indiscrezione circolante in merito alla fuga dell’ex terrorista italiano, per cui la nazione verdeoro ha emesso un mandato d’arresto per l’estradizione in Italia. Perché proprio in Bolivia? Perché l’ex membro del Pac ha diverse amicizie in quella nazione, soprattutto ad alto livello, che gli permetterebbero quindi un’efficace copertura. «Gli agenti – ha spiegato l’ex giudice brasiliano Walter Maierovitch, parlando ai microfoni dell’emittente radio Cbn sostengono che Battisti godrebbe là dell’appoggio del vicepresidente boliviano Alvaro García Liniera che fu membro del movimento guerrigliero ‘Tupac Katari’». L’ex membro dei proletari armati per il comunismo, era già stato fermato poco più di un anno fa mentre stava attraversando il confine boliviano, trovato con 6mila dollari e 1.300 euro non dichiarati. Il Brasile è una nazione tutt’altro che facile da controllare se si pensa che i suoi confini si estendono per 17mila chilometri, molti dei quali caratterizzati da strade locali senza posti di controllo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CESARE BATTISTI: CONTINUA LA LATITANZA

Arrivano nuovi aggiornamenti sulla caccia a Cesare Battisti, ex brigatista ricercato in tutto il Sud America. Nelle ultime ore si è parlato molto di una possibile fuga in Bolivia, Stato raggiunto dopo aver abbandonato il Brasile, e giungono conferme da un ex giudice. Walter Maierovitch, intervenuto ai microfoni di Radio Cbn, ha affermato: «Poiché conosco molti servizi di intelligence, ne ho consultato qualcuno e la loro convinzione è che Battisti di troverebbe attualmente in Bolivia, ricordando inoltre un altro tentativo di fuga in passato». Ed emerge un dettaglio ulteriore sul trascorso dell’ex BR: Battisti godrebbe in Bolivia della simpatia del vice presidente Alvaro Garcia Liniera, quest’ultimo fu membro del movimento guerrigliero dei Tupac Katari. Attese novità a stretto giro di posta, la caccia continua… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CESARE BATTISTI IN BOLIVIA?

Non sono pochi dal Brasile a rilanciare la “possibilità” di una fuga verso la Bolivia per il latitante più ricercato del momento in Sud America: alcune fonti dell’emittente Globo (col suo quotidiano online G1) ne sono convinte, mentre la polizia federale brasiliana stenta ancora a trovare tracce reali dell’ex terrorista italiano. È sempre l’emittente G1 a spiegare come Cesare Battisti era stato ritenuto in possibile fuga già qualche mese fa quando l’ipotesi di Bolsonaro presidente avanzava nei sondaggi elettorali: la Procura federale del Mato Grosso do Sul aveva lanciato un ufficiale allarme sul possibile rischio di fuga ma secondo la versione data dal quotidiano brasiliano (poi confermata dalla realtà di oggi) le richieste vennero poi tutte respinte da un tribunale federale. Venne giudicato «allarme ingiustificato» e di fatto non se ne fece nulla: tra le motivazioni però indicate dalla procura federale venne spiegato come Battisti aveva da poco conferito ad un amico il permesso per «accedere e movimentare i fondi depositati sul suo conto bancario». Oggi il rischio fortissimo che l’ex PAC si trovi in Bolivia con anche l’accesso a fondi bancari aggiuntivi..

“ALLERTA ROSSA” PER L’INTERPOL

Da questa mattina il nome di Cesare Battistil’ex terrorista di PAC (Proletari Armati per il Comunismo), latitante sia in Italia che da qualche giorno anche in Brasile – è entrato ufficialmente nell’allerta rossa dell’Interpol: si tratta della lista dei ricercati a livello internazionale con l’ex terrorista rosso che dopo anni di fuga dall’Italia ora sembra sempre più accerchiato, abbandonato anche dal Paese che con la reggenza Lula lo aveva difeso per motivi politici. La polizia federale sta proseguendo da giorni le ricerche dell’ex terrorista, considerato ufficialmente latitante da venerdì scorso quando un magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf), su spinta del Presidente Jair Bolsonaro, ne ha ordinato l’arresto: ieri due blitz, questa mattina un terzo, ma al momento nulla è stato trovato che possa far ricondurre a tracce fresche di Cesare Battisti, nascosto e in “silenzio” da diversi mesi.

SALVINI: “NON METTEREMO TAGLIE SU CESARE BATTISTI MA LO PRENDEREMO”

Negli sviluppi delle ultime 48 ore sulla ricerca serrata del terrorista Battisti, la novità l’aveva lanciata stamattina il Ministro della Pubblica Sicurezza Raul Jungmann secondo cui «Cesare Battisti potrebbe aver lasciato il Paese dopo aver saputo di essere ricercato per l’estradizione». L’ipotesi, non certificata, ma probabile è per la prima volta avanzata dal Governo brasiliano impegnato, assieme alle forze dell’ordine italiane e ora anche all’Interpol nel trovare in fretta l’ex membro dei PAC. Dall’Italia, nonostante le pessime notizie sulle ricerche di Battisti, il Ministro degli Interni il cui ruolo è stato decisivo per stringere un accordo con Bolsonaro ben prima della sua elezione ha fatto sapere «l’obiettivo è nell’ottica della legalità. C’è legalità e legalità, quindi un delinquente condannato a due ergastoli perchè ha quattro omicidi sulla coscienza credo che sia giusto che finisca i suoi anni nelle galere italiane piuttosto che nelle spiagge brasiliane o nelle foreste boliviane». Per Salvini, «non verrà messa nessuna taglia e non verrà dato “nessun premio” a chi fornirà notizie utili per rintracciare Cesare Battisti» che intanto è dato in fuga verso la Bolivia.