Non è nuovo il Tribunale di Genova a mattinate del genere: un nuovo allarme bomba, dopo quello del 12 novembre scorso, è scattato quest’oggi al Palazzo di Giustizia dove erano in corso nuove udienze sul Ponte Morandi (non solo, ovviamente), con l’immediata evacuazione di tutto l’edificio onde evitare problemi o scene di panico prima di controllare l’eventuale veridicità della chiamata anonima che nel giro di poche settimane per ben due volte avvisava di un pacco bomba interno al Tribunale ligure. Sul posto gli artificieri sono giunti in pochissimi minuti e hanno tentato di portare subito fuori dal Palazzo di Giustizia chiunque si fosse attardato all’interno delle aule/non avesse sentito l’allarme scattato in tutto il Tribunale. Intorno alle 9 l’allarme, già alle 9.30 l’edificio era completamente svuotato e messo a disposizione alle forze dell’ordine per le verifiche del caso: secondo quanto riportato dal portale LiguriaOggi, attorno alle 10.15 le operazioni della verifica sull’allarme bomba (se sia un falso allarme, come pare, o un reale pericolo) sono ancora in corso dopo la telefonata anonima giunta al Palazzo di Giustizia solo un’ora fa.
GENOVA: NUOVO ALLARME BOMBA AL TRIBUNALE DOPO IL PRECEDENTE RECENTE
Davanti alla struttura del Tribunale di Genova sono diverse decine le persone che stanno attendendo l’esito dei controlli da parte degli agenti: tra le varie udienze attese durante la giornata, quella principale era quella che prevedeva l’interrogatorio di Antonio Di Pietro, ex Ministro dei Trasporti dal 2006 al 2008, responsabile della concessione trentennale affidata ad Autostrade per l’Italia sul Ponte Morandi, purtroppo tragicamente crollato il 14 agosto 2018. I portici di via 5 dicembre si sono affollati immediatamente tra personale, avvocati, magistrati e molti giornalisti accorsi proprio per l’udienza di Di Pietro: come dicevamo, è la seconda volta in poco più di un mese che il Palazzo di Giustizia (che ospita gli uffici della Procura e del Tribunale) vive minuti di tensione per l’allarme bomba scattato all’improvviso. Il 12 novembre si rivelò un falso allarme, per l’emergenza di oggi si attende – si spera – il medesimo esito.