Il presunto piromane del Monte Serra, Giacomo Franceschi, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip Donato D’Auria ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. In attesa della decisione del giudice per le indagini preliminari in merito alla convalida del fermo, a ritenersi del tutto sotto choc è la famiglia del 37enne che, come riferisce Il Tirreno, si sarebbe limitata a commentare: “Siamo sconvolti, lasciateci in pace”. Silenzio anche da parte del pubblico ministero Flavia Alemi, che non ha rilasciato dichiarazioni al termine dell’udienza di convalida del fermo alla quale era presente. L’uomo, intanto, aveva smentito categoricamente un suo coinvolgimento nei fatti per i quali ora è accusato ed anzi, come riporta il Corriere fiorentino nell’edizione online, aveva fatto mettere a verbale: “Non sono stato io ad appiccare il fuoco al Monte Serra, ho invece dato l’allarme appena ho visto una luce forte. E poi sono anche andato a spegnere le fiamme”. Choc anche da parte dei colleghi volontari dell’antincendio boschivo i quali sono rimasti particolarmente scossi dalla notizia del fermo di Franceschi, considerato un ragazzo “insospettabile”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“HA NEGATO ASSOLUTAMENTE CHE IL FATTO SIA DOLOSO”
Si è svolto questa mattina l’interrogatorio di garanzia a Giacomo Franceschi, il 37enne sospettato di essere il piromane che appiccò l’incendio che devastò il monte Serra a Pisa tra 25 e 25 settembre 2018. I due avvocati di fiducia, Carlo Porcaro D’Ambrosio e Alberto Giovannelli, valuteranno nelle prossime ore se sia opportuno andare avanti o se rinunciare alla difesa. Porcaro D’Ambrosio ha commentato ai microfoni de La Nazione: «Era molto provato. Ha negato assolutamente che il fatto sia doloso». I due legali dovranno leggere le carte del fascicolo e solo successivamente prenderanno una decisione definitiva: «Sulla base di quello che leggeremo valuteremo se portare avanti la difesa». L’avvocato Sandro Orrù, nominato d’ufficio, aveva precisato: «Franceschi ha spiegato di non avere alcuna responsabilità su quanto accaduto e la Procura non ha esplicitato gli indizi che ha in mano visto e coi quali al termine dell’interrogatorio ha deciso di sottoporlo a fermo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“CON L’INCENDIO NON C’ENTRO NULLA”
Il 37enne arrestato per l’incendio sul Monte Serra di quasi tre mesi fa, dal carcere di Pisa dove è stato trasferito respinge con forza le accuse. “Io con l’incendio del Monte Serra non c’entro nulla”: sono queste le prime parole di Giacomo Franceschi – questo il nome del presunto piromane fermato – riportate dal quotidiano La Nazione. Secondo le accuse, sarebbe stato lui ad applicare il rogo distruggendo la vegetazione dei Monti Pisani. Per gli investigatori lo avrebbe fatto per far scattare la macchina dei soccorsi, poi lo stesso avrebbero perso il controllo delle fiamme alimentate dal forte vento di quei giorni. Nonostante grandi danni alla vegetazione e ad alcune case del posto, ora l’uomo dal carcere don Bosco di Pisa respinge con fermezza le accuse. A riferirlo al quotidiano è il suo difensore, l’avvocato Sandro Orrù. Ad essere sconvolta, oltre ai volontari dell’antincendio boschivo è anche la comunità di Calci, dove tutti si conoscono. Decisivo sarà l’interrogatorio di convalida del fermo che si svolgerà nei prossimi giorni e che sarà condotto dal pubblico ministero Flavia Alemi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
VOLONTARI “SCONVOLTI, UN INSOSPETTABILE”
Dopo la notizia del fermo del presunto piromane che avrebbe appiccato il rogo sul Monte Serra, nel Pisano, a manifestare incredulità è stato l’intero mondo dell’antincendio boschivo. A parlare, come riferisce PisaToday è stato il presidente del coordinamento volontari AIB Toscana Gabriele Salvadori il quale, nonostante le indagini, ha manifestato sconcerto: “Siamo tutti sconvolti, è una cosa che davvero non ci aspettavamo, il ragazzo fermato è un insospettabile”, ha dichiarato. “Era con noi a spengere l’incendio in quei giorni e come gli altri si è fatto in quattro per domare le fiamme. Se fosse davvero lui il responsabile, sarebbe incredibile”, ha aggiunto ancora sotto choc. Per lo stesso Salvadori, se la notizia dovesse trovare conferma, tutti gli sforzi svolti nei terribili momenti dalla squadra di volontari sarebbero vanificati: “Penso al tempo sottratto alle famiglie, all’impegno che mettiamo per difendere il territorio, tutto reso inutile dalla notizia che il piromane sarebbe uno di noi”. Tuttavia, a sua detta è quasi impossibile che il 37enne possa aver agito per motivi economici dal momento che il sistema in vigore in Toscana non prevede contributi aggiuntivi in caso di incendio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
INCENDIO MONTE SERRA, FERMATO PRESUNTO PIROMANE
A distanza di tre mesi dall’incendio che coinvolse il paesaggio di Monte Serra ed i comuni circostanti, portando all’evacuazione di diversi paese che per giorni rimasero letteralmente isolati, la Procura di Pisa ha fermato un uomo, sospettato di essere il presunto piromane. Si tratta di un 37enne di Calci, volontario della protezione civile e impegnato nelle operazioni di antincendio boschivo e che nei giorni drammatici avrebbe anche preso parte alle fasi di spegnimento del rogo. Secondo quanto reso noto dal portale PisaToday, l’uomo sarebbe già stato trasferito in carcere. I carabinieri sarebbero giunti a lui dopo una serie di indagini eseguite secondo le tradizionali modalità e raccogliendo testimonianze giunte dalla stessa popolazione coinvolta nel rogo. Ancora non sarebbero stati resi noti i motivi che avrebbero spinto il presunto piromane a compiere il terribile gesto. Sin dall’inizio dei fatti, però, rientrava tra i cinque maggiori sospettati. Dunque sarebbe stato proprio lui a scatenare l’incendio sul Monte Serra, iniziato del 24 settembre scorso causando la devastazione di circa 1500 ettari di boschi e oliveti.
INCENDIO MONTE SERRA: LE INDAGINI
Sulla vicenda legata al fermo del presunto piromane degli incendi sul Monte Serra, in provincia di Pisa, viene mantenuto il massimo riserbo. Poche, infatti, le informazioni sull’uomo già trasferito in carcere e che abiterebbe anche lui nei luoghi coinvolti nel drammatico incendio. Subito dopo i primi interventi partirono le indagini mirate a rintracciare la presenza di presunti piromani. la procura aveva aperto un fascicolo contro ignoti e le indagini, anche grazie alle varie testimonianze raccolte, avevano portato ad una lista di possibili responsabili. Si era a lungo esaminato il motivo che avrebbe potuto spingere a compiere un gesto simile contro il proprio territorio e solo nelle passate ore si è giunti all’importante svolta su un caso che andò avanti per diversi giorni dal momento che tenne con il fiato sospeso diverse popolazioni limitrofe ai luoghi del rogo che vide impegnate numerose squadre fino ai primi di ottobre, quando anche gli ultimi focolai, dopo varie riprese, furono definitivamente spentimonte serra.