E’ stato identificato l’uomo che nell’aprile dello scorso anno uccise e scuoiò un lupo nel comune di Suvereto, paese di circa tremila abitanti sul confine fra la provincia di Livorno e quella di Grosseto. L’uomo, nella primavera del 2017, ammazzò l’animale selvatico per poi togliergli le pelli, e appenderlo al cartello stradale all’incrocio per Monterotondo, come monito con la scritta “No agli abbattimenti, si alla prevenzione”, con annessa faccina che ride. Il responsabile, come riferisce l’edizione online di Repubblica, è un ragazzo di Riotorto, nel livornese, e ad incastrarlo sarebbe stato il Dna nonché le impronte digitali che l’autore del gesto avrebbe lasciato sul cartello stradale al momento del folle gesto. E’ la prima volta che per un caso di questo tipo viene applicata una tecnica investigativa che di solito viene utilizzata per gli omicidi. Durante i rilievi delle forze dell’ordine sul segnale, sono emerse delle tracce genetiche che hanno permesso agli investigatori di tracciare un profilo, fare una comparazione, e risalire quindi al responsabile.
LUPO UCCISO E SCUOIATO: INDIVIDUATO RESPONSABILE
L’indagine è durata più di un anno e mezzo, ma alla fine l’autore del brutale assassino è stato individuato, un residente nelle campagne di Riotorto il cui dna corrispondeva appunto a quello ritrovato sulla scena del crimine. Dopo il “match” del dna, sono state analizzate anche le impronte digitali che hanno ulteriormente confermato il responsabile, inoltre, è stata perquisita l’azienda di proprietà dello stesso ragazzo, ed effettuate anche delle ispezioni sui pascoli, da cui sono emerse ulteriori prove. Ora il giovane rischia un processo per l’accusa di uccisione di animale e furto venatorio dalla procura della Repubblica di Grosseto. Durante quell’aprile del 2017 il folle responsabile dell’uccisione del lupo aveva catturato l’animale con un laccio e l’aveva poi scuoiato con un coltello a lama corta, prima di appenderlo al cartello stradale a testa giù, legandolo alle zampe. Già fra il 2013 e il 2014 vennero trovate 11 carcasse di lupi nell’entroterra della provincia, e altre due nel biennio 2015-2017. Molte volte gli allevatori hanno protestato per la strage di greggi di loro proprietà