Ha destato scalpore la sentenza in merito alla scomparsa di Daniele Potenzoni, il ragazzo autistico sparito nella metro di Roma durante una gita a giugno del 2015. Era sotto la supervisione di Massimiliano Sfondrini, l’infermiere che è andato a processo e che è stato prosciolto dai giudici perché il fatto non sussiste. Grande delusione per la famiglia Potenzoni, con il padre, Francesco, che intervistato dai microfoni di Rai Tre, dal programma Chi l’ha Visto? ha ammesso: «Non ho parole, è una cosa vergognosa, assurda, se non ha colpe Sfondrini chi le ha? Me l’ha perso… speravo in un minimo di giustizia». Potenzoni prosegue quindi il suo sfogo: «Oggi passa il messaggio che possiamo affidare un figlio a delle persone, infermerie fra l’altro, e anche se non lo riportano a casa non sussiste il dolo. Doveva ammazzarlo per andare in galera? Non riesco a spiegarmi una cosa del genere».

DANIELE POTENZONI: PROSCIOLO SFONDRINI

Secondo Francesco Potenzoni le prove ci sono, leggasi il noto filmato delle telecamere presenti presso la stazione metro di Roma Termini, in cui si vede Daniele che vaga da solo: «Forse il giudice non le ha volute vedere – ha aggiunto il padre del 38enne ragazzo autistico – spero che qualcuno mi dia giustizia, mia moglie è a casa che piange dalla disperazione». La rabbia è il maggior sentimento provato da Potenzoni senior: «Lui festeggia il Natale noi invece non abbiamo nemmeno le lacrime per piangere, per noi non ci sono le feste, non c’è il Natale». Quindi il padre del ragazzo scomparso conclude facendo capire che proseguirà la propria battaglia legale: «Non mi fermerò qui, non può passare questo messaggio». Chi l’ha Visto? ha intervistato anche lo stesso imputato, Massimiliano Sfondrini, che ha rilasciato solo le seguenti parole: «Non è colpa mia quanto successo, ma mi deve fare un processo?». Il suo legale, Vinci, ha aggiunto: «Il signor Sfondrini è turbato, è ovviamente felice per il risultato, ma è stata una tragedia anche per lui, è innegabile».