Antonietta Gargiulo rappresenta il simbolo della forza e della lotta alla violenza contro le donne. La donna, 39 anni, è l’unica sopravvissuta della strage di Cisterna avvenuta lo scorso 28 febbraio quando il marito, carabiniere Luigi Capasso, si barricò in casa con le figliolette Alessia e Martina uccidendole per poi suicidarsi. Antonietta se la cavò con tre colpi di pistola ed un vuoto enorme al quale sopravvivere. Oggi, nel giorno in cui a Cisterna si svolge la manifestazione contro la violenza sulle donne, proprio la mamma dei due bimbe uccise ha voluto affidare alla comunità una lettera toccante, integralmente ripresa dal quotidiano Il Messaggero. La missiva parte dal celebre “I have a dream” con cui Martin Luther King iniziò il suo discorso del 28 agosto 1963. “Oggi io dico “I have another dream”, io ho un altro sogno. Il mio sogno è che quello che è successo a me e alle mie figlie non si ripeta mai più, che le donne siano ascoltate dalle autorità e tutelate per non avere più paura”, ha scritto Antonietta. La sua mente è andata in particolare a tutti quei minori vittime di violenze, con la speranza che “nessun bambino debba assistere a violenza e morte in casa sua e in nessun altro, posto perché nessuno sotto questo cielo ha diritto sulla vita di un altro”. La donna si augura che le vittime di violenze possano incontrare la sensibilità e il sostegno della popolazione e che vi siano strutture in grado di accogliere loro ed i bambini che scappano dalle violenze
ANTONIETTA GARGIULO: “PREGATE PER ME E PER LE MIE BAMBINE”
Antonietta Gargiulo sa di essere una sopravvissuta: “La mia vita oggi è un miracolo e per andare avanti di coraggio ce ne vuole tanto”, ha scritto nella sua lettera alla comunità di Cisterna. “So che le mie figlie mi hanno voluto viva perché credevano in me, nella mia forza e nel mio coraggio, nella mia fede. Loro vivono dentro di me e ora vivono per l’eternità”, ha aggiunto parlando delle sue bambine, Alessia e Martina, uccise dalla violenza del padre. La mamma spera che il loro ricordo possa durare per sempre e che sia motivo di riflessione. Oggi Antonietta non è più a Cisterna ma il suo cuore è rimasto lì, nel luogo della strage: “Il mio cammino è lungo e difficile ma il mio sogno è anche quello di riabbracciare tutti al più presto e ci riuscirò”, ha aggiunto, chiedendo però alla comunità di pregare per lei e per le sue bambine. “Perché l’amore è più forte, l’amore vince sempre”. La lettera arriva nel giorno in cui nel centro di Cisterna è in atto la manifestazione contro la violenza sulle donne, in una città già ampiamente colpita dal fenomeno dopo la scomparsa delle due sorelline e di Desirée Mariottini, violentata e uccisa a San Lorenzo.