La storia che arriva da Torino e che narra di un gruppo di ragazzi costretti a lasciare una pizzeria dove si erano recati con l’intento di trascorrere una serata in compagnia, solo perchè down, fa riflettere. Inevitabilmente si è innescata la polemica dopo il post Facebook di una donna che ha denunciato l’accaduto. Da qui le scuse del titolare e la sua giustificazione: “Si è trattato di un malinteso”, sempre a mezzo Facebook. Il titolare in questione si chiama Giuseppe e gestisce la trattoria torinese Casa Amaro, nelle ultime ore al centro della bufera dopo quanto accaduto lo scorso sabato sera. I ragazzi dopo essere stati cacciati sono rimasti malissimo. Tuttavia, dopo le scuse dell’uomo alla madre di uno dei ragazzi down avrebbe chiuso il caso se non fosse che, come spiega MetroNews, l’episodio arrivi esattamente alla vigilia della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità riaccendendo ancora una volta la riflessione su temi come inclusione e accessibilità. Il titolare, intanto, ha giustificato ulteriormente il suo comportamento: “Solo un equivoco, non avrei mai voluto cacciare quei quattro ragazzi speciali, il mio intento era capire come potevo accoglierli al meglio, invece la mia frase – “come gestirli” – detta in un momento sbagliato come è il sabato sera in una piccola trattoria, è stata percepita male. Mi sono scusato e li ho invitati a venire”, ha detto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“ROVINATA BELLISSIMA GIORNATA”
Sta facendo discutere quanto accaduto ad alcuni ragazzi down cacciati da una pizzeria di Torino, la Trattoria Casa Amaro, per decisione dei titolari che, vedendo la comitiva di cui facevano parte i giovani, hanno protestato per il mancato preavviso:”Non sappiamo come gestirli”. Come riportato da Il Corriere della Sera, a detta di Anna Rita, la donna che ha denunciato l’accaduto, a nulla è servito spiegare ai titolari che “i nostri ragazzi sono adulti ed educatissimi, mangiamo tutti rigorosamente con coltelli e forchetta e avrebbero potuto organizzare loro, senza problemi le loro attività, visto che, come dichiarato, loro non erano in grado”. Al netto delle scuse del titolare, arrivate telefonicamente e su Facebook e accettate dai ragazzi, c’è da dire che i giovani pur trovando accoglienza in un vicino locale in un primo momento hanno accusato il colpo:”I ragazzi hanno mangiato ma sono ancora molto amareggiati. Quell’individuo è riuscito a rovinarci una bellissima giornata”. (agg. di Dario D’Angelo)
TORINO, RAGAZZI DOWN CACCIATI DA RISTORANTE
Un gruppo di ragazzi down sono stati cacciati dai titolari di un ristorante di Torino, la Trattoria Casa Amaro. Lo ha denunciato la mamma di uno dei quattro giovani su Facebook con un lungo post che sta ricevendo migliaia di commenti e condivisioni. Aveva prenotato per 11 persone per le 20.15 nel locale. L’unica segnalazione che fa durante la prenotazione riguarda la celiachia di uno dei ragazzi. Quando i ragazzi sono arrivati, e si sono seduti, erano pronti per ordinare, ma un uomo si è avvicinato alla donna e ad un’altra mamma: «Ci ha detto in maniera molto scortese che dovevamo avvertire della presenza di 4 disabili perché il locale era piccolo, il sabato sera era pieno e loro non sapevano come gestirli». Anna Rita racconta che non le era mai successo niente di simile prima: «Ci ha provocato un’amarezza incredibile». Si è stupita perché i ragazzi sono educatissimi e potevano mangiare da soli: non sono persone con difficoltà specifiche che necessitano di un’assistenza particolare, sono ragazzi come tutti gli altri.
RAGAZZI DOWN CACCIATI DA RISTORANTE, LE SCUSE DEL TITOLARE
Questo i genitori hanno provato a spiegare ai titolari del locale che li stavano cacciando. Niente da fare: per due volte ripetono la stessa frase, sotto gli occhi allibiti dei ragazzi down che avevano ovviamente capito tutto. «Ci sono rimasti malissimo», ha raccontato la signora Anna Rita. A quel punto si sono alzati tutti da tavola e sono andati via, «con una rabbia e un grosso dolore condiviso». Un’altra famiglia, assistendo alla scena, ha deciso di lasciare il ristorante. Ma la serata comunque si è conclusa bene per i ragazzi: hanno trovato un altro posto dove andare a mangiare, il ristorante Le Rondini. «I ragazzi erano molto dispiaciuti per l’accaduto: ci siamo meravigliati anche noi perché erano ragazzi tranquilli e assolutamente autonomi», ha confermato il titolare Vincenzo Tiani, come riportato dal Corriere della Sera. Ma dopo qualche ora sono arrivate le scuse di Giuseppe, il titolare della trattoria che aveva cacciato i ragazzi. «Non sono il mostro che dicono, abbiamo anche casi di persone speciali in famiglia, quindi non potrei mai aver rifiutato loro. Semplicemente, ho pronunciato una frase sbagliata che ha creato un malinteso», ha dichiarato al quotidiano. Ma si è scusato anche su Facebook con un lungo post. Le scuse comunque sono state accettate: «Un momento nero può capitare. È capitato a lui ieri. I ragazzi lo hanno capito».