Antonio Di Maio, padre del vicepremier e capo politico M5s Luigi Di Maio, è indagato dalla procura di Nola per deposito incontrollato di rifiuti. Lo ha riferito il quotidiano Il Mattino, secondo cui Di Maio senior avrebbe depositato illecitamente alcuni rifiuti inerti, alcuni vecchi secchi e una carriola nell’appezzamento di terreno attiguo alla vecchia masseria di famiglia nel Comune di Mariglianella (Napoli). Il sindaco del paese, Felice Di Maiolo, come riportato da Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato che la procedura d’indagine nei confronti di Antonio Di Maio è stata avviata una quindicina di giorni fa, mentre non si conosce l’esito della notifica alla sorella di quest’ultimo, residente in provincia di Reggio Emilia e comproprietaria del terreno. Il primo cittadino ha dichiarato: “Adesso gli uffici preposti valuteranno le controdeduzioni, per verificare se procedere o meno con le ordinanze” che prevedono l’abbattimento dei manufatti abusivi sequestrati e la rimozione dei rifiuti”. (agg. di Dario D’Angelo)
ANTONIO DI MAIO INDAGATO
Ora Antonio Di Maio è indagato ufficialmente: dopo il “caos” generato dai diversi servizi delle Iene nel mese di novembre, arriva la notizia dell’iscrizione al registro degli indagati per il padre del vicepremier M5s. Il motivo non è l’azienda di famiglia e neanche la “villa-stalla” scoperto dal programma di Mediaset, bensì per il ritrovamento di «scarti edili, residui ferrosi e pezzi di igienici» nel terreno di famiglia a Mariglianella, pochi passi da Pomigliano d’Arco. Il reato per cui è perseguito Di Maio Sr. è quello di “deposito incontrollato di rifiuti” ed è di fatto lo sviluppo naturale del fascicolo aperto settimane fa dalla Procura di Nola in merito al sopralluogo effettuato dai vigili del Comune di Napoli. Erano entrati in azione per le verifiche su 4 manufatti ritenuti abusivi: a quel punto era scattato il sequestro di tutte le aree dove erano stati rinvenuti i materiali, in attesa che l’agenzia regionale per l’Ambiente Arpac effettui tutti i rilievi del caso.
NUOVI GUAI PER IL PAPÀ DEL VICEPREMIER DI MAIO
«Siamo in presenza di un’ipotesi astratta. Il sequestro è finalizzato solo a consentire all’Arpac di stabilire se quanto rinvenuto rientri o meno nella categoria di rifiuti. Se anche fosse, la semplice rimozione determinerebbe l’estinzione automatica del reato»: lo spiega l’avvocato Saverio Campana che assiste Antonio Di Maio fin dall’inizio del presunto reato imputato al padre del Ministro del Lavoro. Intanto, prosegue in parallelo anche l’indagine della Procura di Nola sui presunti abusi edilizi di un cantiere edile a Marigliano: negli scorsi giorni i colleghi di Repubblica avevano riportato che la direttrice di quei lavori era la sorella di Di Maio, Rosalba. Per ora non vi sono sviluppi in merito, ma i guai per la famiglia Di Maio non sembrano diminuire: dovranno tutti chiarire eventualmente le responsabilità ma soprattutto i giudici dovranno dimostrare che vi siano reali reati all’interno dell’intricata vicenda sui terreni della famiglia del leader M5s.