Le sentenze in Appello giunte oggi hanno confermato le condanne a sette esponenti legati al clan Spada di Ostia per oltre 50 anni di carcere per il racket delle case popolari, con l’aggravante del metodo mafioso. Dopo la lettura del verdetto, non sono mancate in aula le urla contro i giudici, additati come “buffoni”. I presenti in aula, come spiega Giornalettismo.com hanno così destinato minacce ed insulti al consiglio giudicante. Ad urlare “buffoni” sarebbe stato proprio un imputato che all’inizio dell’udienza si era dichiarato del tutto estraneo al clan della famiglia Spada. “Quando esco spacco tutto”, avrebbe detto, mentre altri presenti in aula hanno proseguito con gli insulti ed i fischi destinati ai giudici, a suon di “Vergogna”. Le accuse contestate agli imputati a processo in Appello, vanno dalle minacce alla violenza, agli sfratti forzosi da alloggi popolari e a una gambizzazione. Il Comune, la Regione e l’associazione antimafia “Libera” si erano schierati come parte civile nel corso del processo. Dopo circa tre ore di camera di consiglio è giunta la sentenza di condanna con la quale si è confermato tutto l’impianto accusatorio avanzato in primo grado. “Racket delle case popolari e violenze. La Corte Appello conferma condanne e aggravante mafiosa a clan Spada. Noi il nostro impegno per avere #FuoriLaMafiaDaRoma. Ringrazio le forze dell’ordine per il lavoro quotidiano #NonAbbassiamoLoSguardo”, il commento a caldo, su Twitter, di Virginia Raggi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



URLA DOPO LA SENTENZA

Condanne confermate per sette appartenenti al clan Spada, da parte della corte d’appello di Roma, dopo le sentenze emesse in primo grado corrispondenti ad oltre 50 anni di carcere, in merito al racket delle case popolari messo in atto sul litorale romano, in particolare ad Ostia. Secondo i giudici, gli imputati affermavano la supremazia del clan sul litorale di Ostia con minacce, violenze, sfratti forzosi da alloggi popolari ai quali è andato ad aggiungersi anche un episodio di gambizzazione. I giudici hanno riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso. Tensione in aula alla lettura della sentenza con uno degli imputati che, come riportato da La Repubblica, ascoltato il verdetto ha urlato “Buffoni, quando esco spacco tutto”. Dissenso anche da parte del pubblico presente in aula, che ha gridato:”Vergogna”.



OSTIA, RACKET CASE POPOLARI: LE CONDANNE

Ma chi sono i sette imputati condannati dai giudici della seconda sezione penale della corte d’appello di Roma in relazione al racket della case popolari messo in atto ad Ostia da parte del clan Spada? Come riportato da La Repubblica, si tratta nello specifico di Massimiliano Spada (13 anni e 8 mesi di carcere), Ottavio Spada (5 anni), Davide Cirillo (6 anni e 4 mesi), Mirko Miserino (6 anni e 4 mesi), Maria Dora Spada (7 anni e 4 mesi), Massimo Massimiani (11 anni) e Manuel Granato (6 anni e mezzo). Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia erano partite dalla gambizzazione di Massimo Cardoni, padre di Michael (collaboratore di giustizia oltre che marito di Tamara Ianni, anche lei pentita), che nell’ottobre 2015 era stato ferito con due colpi di pistola davanti ad un supermercato di Ostia. Partendo da quelle indagini gli inquirenti svelarono un sistema condito da sfratti forzosi dalle case popolari del litorale, minacce e intimidazioni, smantellando il racket della case comunali di via Baffigo, dove il clan imperversava decidendo a chi dovevano essere assegnati gli alloggi.

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