A 27 anni dal terribile disastro della Moby Prince, in cui morirono 140 persone, la procura di Livorno ha deciso di aprire una nuova indagine. Gli inquirenti si baseranno sugli accertamenti effettuati negli ultimi due anni dalla commissione parlamentare di inchiesta, una serie di testimonianze, indizi, dichiarazioni, nome e cognomi, che fino ad ora non erano mai comparsi nei fascicoli, come sottolinea l’edizione online de La Stampa. Obiettivo della procura di Livorno, fare finalmente luce sui fatti che accaddero durante quel tragico 10 aprile 1991, e cercare di dare giustizia ai parenti delle vittime del più grande disastro mercantile della storia italiana. Diversi i punti su cui fare chiarezza in merito allo schianto fra il traghetto della Moby Prince, partito da Livorno verso Olbia, e la petroliera Agip Abruzzo, a cominciare dal ritardo clamoroso dei soccorsi, una delle cause della morte dei 140 passeggeri e membri dell’equipaggio.
DISASTRO MOBY PRINCE: APERTA NUOVA INCHIESTA
Da chiarire anche i tempi di sopravvivenza delle persone a bordo, questione che per anni è stata dibattuta, visto che secondo molti le vittime sarebbero perite in breve tempo, ma numerosi indizi testimonierebbero il contrario. E ancora, «I misteri del viavai di unità militari americane – scrive il quotidiano torinese – e i depistaggi, oramai accertati, nel corso delle prima indagini e le bugie riferite durante il primo processo». Il primo processo si chiuse nel ’97 con nessun colpevole, mentre la seconda inchiesta, quella del 2006, non arrivò nemmeno all’udienza preliminare. «In questo ultimo anno – le parole di Loris Rispoli e Luchino Chessa presidenti dei due comitati che rappresentano le famiglie delle vittime – ci siamo chiesti più volte se gli atti della Commissione di inchiesta fossero stati trasmessi alle procure di Livorno e Roma e se fossero stati aperti specifici fascicoli. Ora non possiamo che plaudire per la posizione del procuratore di Livorno che consideriamo un evidente e concreto passo in avanti, nella speranza per fare piena luce su quello che è accaduto, in attesa di avere giustizia per la sofferenza e la morte orrenda che hanno avuto i nostri cari». La speranza è che questa volta si possa finalmente far luce su questa immane tragedia.