Si fa sempre più avanti la tesi del suicidio dietro la morte di Anna Ruzzenenti, la 27enne veronese rinvenuta senza vita in Messico. La proba del presunto gesto tragico sarebbe contenuta in un video pubblicato da Canal 10, la tv messicana, e risalente al 19 dicembre scorso in cui si vede la giovane italiana chiamata “Ana”. Di lei viene detto che avrebbe già tentato il suicidio due giorni prima della sua morte, ma in quel caso era stata salvata dal personale della zona federale marittimo-terrestre. L’ipotesi, dunque, anche alla luce di questa indiscrezione andrebbe ad alimentarsi sempre di più. Fa famiglia, stando alle parole del padre Sergio, da giorni non aveva più notizie di Anna e la sua morte l’avevano appresa solo attraverso la comunicazione del consolato in Messico, lo scorso venerdì. Secondo la ricostruzione della tv messicana, “Anna, una giovane di 27 anni, prima di essere rimandata in Italia, ha chiesto al personale” di poter “vedere per l’ultima volta le onde del mare messicano”. E nel video pubblicato si vedrebbe l’italiana ancora viva della quale però non si conoscevano “le ragioni della sua tristezza”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IN UN VIDEO IL SUO ULTIMO DESIDERIO
Anna Ruzzenenti, la sub italiana 27enne trovata morta in Messico, potrebbe essersi suicidata. La prova potrebbe essere contenuta proprio in un video postato su Youtube dalla tv messicana in cui si vede la giovane ancora in vita. Il filmato risale a due giorni prima della sua morte e immortala Anna mentre viene accompagnata in spiaggia dal personale del Sistema integrale per lo sviluppo della famiglia (Dif) e agli agenti della polizia turistica per esaudire il suo ultimo desiderio, ovvero “farle vedere per un’ultima volta le onde dei Caraibi messicani”. Era stata questa la richiesta della 27enne dopo aver “cercato di togliersi la vita annegandosi” proprio davanti alla spiaggia di Playa del Carmen ed essere stata messa in salvo dal persona della zona federale marittimo-terrestre. In quel caso era stata condotta in ospedale e stabilizzata e dopo il gesto Anna sarebbe dovuta essere rimandata in Italia. Il reportage della tv messicana parla anche dei timori della polizia che la ragazza potesse tentare ancora il suicidio poichè in preda a qualche estraneo turbamento: “Non conosciamo quale sia la ragione della tristezza che Anna si è portata dietro dall’Italia. Ma in base al protocollo vigente, il personale dell’Assistenza sociale del Dif municipale le ha fornito assistenza”, spiega una voce fuori campo. Per questo l’ambasciata italiana era stata messa al corrente della situazione al fine di collaborare al suo rientro in Italia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ANNA RUZZENENTI SI È SUICIDATA? C’È UN VIDEO INDIZIO
Continuano le indagini in merito all’italiana morta in Messico nella giornata di venerdì scorso, la 27enne Anna Ruzzenenti, originaria di Bardolino (Verona). Il suo corpo è stato trovato senza vita in località Playa del Carmen, nella penisola dello Yucatan, e stando alle ultime indiscrezioni riportate dai media messicani, si starebbe pensando ad un suicidio. La tv locale Canal 10 ha pubblicato un video in cui si dava la notizia di un tentativo di suicidio della stessa Anna, salvata in quel caso dalle forze dell’ordine. Si tratta di un filmato risalente al 19 dicembre, due giorni prima della data del decesso, in cui si racconta di come la 27enne veronese abbia tentato di togliersi la vita annegandosi sempre nei pressi della spiaggia del Carmen, ma «per sua fortuna è stata salvata dal personale della Zona federale marittimo-terrestre e portata in ospedale dove i medici sono riusciti a stabilizzarla». Secondo Canal 10, Anna doveva essere rimpatriata in Italia dopo questo tragico gesto, ma la stessa era riuscita a convincere le autorità a «farle vedere per un’ultima volta le onde dei Caraibi messicani». Nel caso il suicidio venisse confermato, resta comunque un grande mistero legato al perché di tale tragico gesto, lei che amava viaggiare in tutto il mondo, e per cui l’acqua era il suo secondo habitat. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ITALIANA MORTA IN MESSICO: E’ MISTERO
Restano tutte ancora da chiarire le cause del decesso di Anna Ruzzenenti, giovane italiana 27enne di Verona trovata morta in Messico. Basta scorrere le sue immagini social per comprendere la sua grande passione per i viaggi e le immersioni. Anna era una istruttrice subacquea della Scuba School International, partita il 13 dicembre scorso per una vacanza in Messico dove poi è stata ritrovata senza vita a Playa del Carmen. Solo l’autopsia potrà fare luce sulle vere cause del decesso al momento avvolto nel mistero. Dunque, in seguito all’esame autoptico è atteso il nulla-osta per il rimpatrio della salma in Italia. Il caso è seguito con attenzione dalla Farnesina in coordinamento con l’Ambasciata italiana a Città del Messico. Secondo quanto riferito dal quotidiano L’Arena, la notizia ha presto raggiunto lo scorso venerdì anche Bardolino, paese dove vivono i genitori di Anna, riempiendo di disperazione la casa della famiglia. Dolore non solo per la madre, il padre ed il fratello della vittima ma anche per i parenti di Cavaion dove vive la famiglia paterna molto conosciuta. Al momento, dunque, il rimpatrio della salma della 27enne risulta bloccato in attesa dell’esito dell’autopsia disposta. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DISPOSTA L’AUTOPSIA: FAMIGLIARI IN ATTESA
Una giovane italiana è stata trovata morta in Messico. Il cadavere è stato identificato come Anna Ruzzennenti, 27enne originaria di Bardolino, in provincia di Verona. La donna si trovava nella nazione centroamericana per un viaggio di piacere e per coltivare la sua grande passione della subacquea, lei che tra l’altro era un’istruttrice. Il corpo di Anna è stato trovato in località Playa del Carmen, linea costiera caraibica della Riviera Maya, nella penisola dello Yucatán, località molto frequentata dai turisti in tutto l’anno, e non sono ancora chiare le cause del suo decesso. Le autorità hanno disposto l’autopsia e solo a seguito della conclusione dell’esame autoptico si farà maggiore chiarezza sulla sua morte, dopo di che la salma potrà rientrare in Italia. L’Ambasciata d’Italia a città del Messico sta occupandosi del caso in continuo contatto con la Farnesina e i famigliari. La ragazza, ricordiamo, era partita dall’Italia lo scorso 13 dicembre, e il suo decesso è stato comunicato ai famigliari venerdì scorso: non è da escludere che la giovane abbia avuto un malore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIOVANE MORTA IN MESSICO: DISPOSTA L’AUTOPSIA
Una ragazza italiana è stata trovata morta nelle scorse ore in Messico. La vittima, come riferisce l’edizione online de Il Gazzettino, si chiamava Anna Ruzzenenti ed aveva solo 27 anni. La giovane era una Ssi Dive Instructor, un’istruttrice subacquea della Scuba School International, e il suo cadavere è stato ritrovato precisamente a Playa del Carmen, cittadina balneare messicana che si affaccia sull’isola di Cuba. Il 13 dicembre scorso era decollata proprio alla volta del Messico, per uno dei suoi moltissimi viaggi, ma questa volta si è trattato dell’ultimo. Le forze dell’ordine locale stanno indagando per cercare di capire cosa sia successo, ed in particolare, comprendere se Anna sia morta a seguito di un malore, di un incidente o se sia stata uccisa. L’istruttrice subacquea era originaria di Bardolino, in provincia di Verona, e la notizia è giunta presso la famiglia nella giornata di venerdì, ma resa pubblica solamente oggi. Distrutti i genitori e il fratello, nonché i parenti di Cavaion.
GIOVANE ITALIANA MORTA IN MESSICO
Stando alle indiscrezioni circolanti è stata disposta l’autopsia sul corpo della vittima, e successivamente arriverà il nulla-osta per il rimpatrio in Italia. Purtroppo morire in Messico da turista è un fatto decisamente consuetudinario. Sono infatti diversi i precedenti di italiani morti o spariti in circostanze misteriose nella nota nazione del centro America, una delle più pericolose al mondo per via della moltitudine di narcos presenti. Soltanto poche settimane fa, lo scorso 5 novembre, venne trovato morto Alessandro De Fabbio, piccolo imprenditore originario del napoletano. A fine marzo, invece, a morire fu Alberto Villani, broker del pavese ucciso con un colpo di pistola alla testa, come se si trattasse di un’esecuzione. Infine uno dei casi più noti di quest’anno che volge ormai alla conclusione, quello dei tre napoletani scomparsi a febbraio, di cui non è ancora stata trovata traccia.