L’aeroporto di Catania, chiuso nelle scorse ore dopo l’eruzione del vulcano Etna, è stato parzialmente riaperto questa mattina. Come riferiscono diversi quotidiani online, a cominciare da Tgcom24.it, lo scalo catanese ha consentito nuovamente l’atterraggio e il decollo degli aerei, anche se con alcune limitazioni importanti: sono infatti consentiti solamente 4 movimenti per ogni ora, e le partenze sono state vietate. L’aeroporto era stato chiuso due volte nella giornata di ieri, prima alle 14:00 e poi alle 21:30, a seguito della colonna di fumo grigio nei cieli di Catania. Intanto sono proseguite le scosse di terremoto causate dal vulcano, con l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’Ingv, che ha registrato più di 130 scosse nel giro di sole 24 ore. Tutta la zona attorno all’Etna ha iniziato a tremare attorno alle ore 9:00 di ieri mattina, 24 dicembre, e secondo l’Ingv tali continui movimenti vengono considerati un “graduale incremento del degassamento dall’area craterica sommitale”. L’Etna è il vulcano più attivo d’Europa e dalla mezzanotte di ieri in avanti ha provocato 5 scosse, in particolare in quel di Zafferana. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’ETNA SI RISVEGLIA ALLA VIGILIA DI NATALE
Si è risvegliato alla vigilia di Natale l’Etna. Nella giornata di ieri sono state più di 150 le scosse registrate nel catanese, con epicentro proprio nel parco del vulcano più attivo d’Europa. Tutti sisma di entità lieve anche se uno ha raggiunto magnitudo 4.0 poco prima delle 20:30, precisamente alle 20:26, vicino a Ragalna, sempre in provincia di Catania. In via precauzionale è stata sospesa la circolazione ferroviaria sulla linea Messina-Catania-Siracusa. Chiuso, poi, riaperto, poi di nuovo chiuso, l’aeroporto di Catania. Inizialmente lo scalo etneo era stato “bloccato” alle ore 14:00 a seguito della colonna di fumo grigio che si stagliava sopra la città siciliana. Successivamente riaperto, in serata è stata presa la decisione di chiuderlo nuovamente, come comunicato dallo stesso aeroporto poco prima delle 21:30: «Siamo purtroppo costretti a dare un nuovo aggiornamento #Etna – si legge sulla pagina ufficiale Twitter – dalle 21:30 l’Aeroporto di Catania sarà di nuovo chiuso causa cenere vulcanica. Per tutte le info sui singoli voli si prega di contattare le compagnie aeree». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ETNA, ERUZIONE VULCANO: AEROPORTO CHIUSO
Eruzione sull’Etna e Sicilia in ansia: dal vulcano una sostanziosa colonna di fumo e cenere si è levata in cielo. È la conseguenza di un’attività esplosiva che è in corso da stamattina. Da stamattina è interessato da uno sciame sismico cominciato alle 9:50 e proseguito per tutta la mattinata con oltre 130 scosse. Il sisma ha creato una frattura eruttiva alla base del cratere di Sud Est dalla quale si è levata un’alta nube. Da Catania e dal mare sono ben visibili la cenere e i lapilli incandescenti sparati in aria. Le fratture hanno interessato anche i crateri del Nord Est e della Bocca Nuova. L’allerta rossa è stata lanciata: si è tenuta una riunione dell’unità di crisi dello scalo aereo, al cui termine è stato chiuso lo spazio aereo attorno a Catania. I voli in arrivo sono tutti dirottati su altri scali, principalmente Palermo e Comiso, mentre per quelli in partenza verranno fatti decollare solo gli aeromobili che erano già nello scalo. La decisione è stata presa alle 14.
ETNA, ERUZIONE VULCANO: ESPLOSIONI E CENERE
L’Etna è senza dubbio protagonista di questa vigilia di Natale a Catania. Intensa e improvvisa l’attività eruttiva del vulcano. Si tratta di una “eruzione laterale” che i vulcanologi si attendevano da diverso tempo, soprattutto da quando lo scorso luglio il vulcano era tornato in attività. Il vulcano siciliano stamattina si è risvegliato a causa di uno sciame sismico, che non si è ancora concluso, con scosse fino al livello 4 della scala Richter. Sui social moltissimi catanesi stanno pubblicando le foto dell’eruzione del vulcano, che come sempre regala immagini a dir poco spettacolari. «Buongiorno con sua maestà l’Etna», scrivono su Twitter. «L’Etna si è svegliata nervosetta». Durante lo sciame sismico, le apparecchiature dell’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno cominciato a registrare anche l’aumento del tremore vulcanico, quella attività microsismica che di solito accompagna la risalita del magma nei condotti craterici. Poi si è aperta una frattura alla base del nuovo cratere di sud est, da cui è uscita una colata mentre si alzava un alto pennacchio di vapori e di cenere lavica.