Il ministro Di Maio ha fatto visita questa mattina in provincia di Catania, nelle zone interessate dal terremoto. A Fleri, dopo aver parlato con i giornalisti presenti, è stato fermato da un’attività del Movimento 5 Stelle, che come ripreso dalle telecamere di Repubblica si è rivolta così al vice-presidente del Consiglio: «Dobbiamo essere aiutati, non dimenticatelo. Vi abbiamo sostenuto, vi facevamo pubblicità perché credevamo al Movimento 5 Stelle. Abbiamo lottato e non dovete dimenticarlo perché se succederà, noi ci muoveremo contro di voi: oggi voi siete lo stato e oggi voi dovete dare una risposta a questa gente rimasta in mezzo alla strada e senza un tozzo di pane». Pronta la replica dello stesso Di Maio: «Domani ci sarà un consiglio dei ministri a Palazzo Chigi in cui dichiareremo lo stato di emergenza, grazie al quale verranno attuate tutte le misure necessarie ad aiutare le persone in emergenza». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TERREMOTO CATANIA, DI MAIO “STATO DI EMERGENZA”
Il ministro del lavoro Luigi Di Maio si è recato questa mattina a Zafferana Etnea, uno dei comuni dove si sono verificati i maggiori danni a seguito del terremoto di Catania di due notti fa. Il vice-presidente del consiglio, ai giornalisti presenti, ha annunciato lo stato di emergenza per le zone interessate dal sisma: «Domani – le sue parole – sarà dichiarato lo stato di emergenza e saranno stanziate le risorse necessarie per dare supporto ai sindaci e alle autorità locali per aiutare le famiglie. Grazie alla Protezione civile e alle autorità locali – ha aggiunto e concluso – per il lavoro fatto. Rafforzeremo il sistema antisciacallaggio in modo da rassicurare chi la notte scorsa ha dormito in auto e non in albergo». Il terremoto della notte fra il 25 e il 26 dicembre scorsi non ha provocato gravi feriti, ma più di 600 persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni perché crollate in parte o comunque inagibili. Di Maio ha altresì aggiunto che da ora in avanti si penserà alla ricostruzione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TERREMOTO CATANIA, DI MAIO E’ ARRIVATO
Come annunciato, il vice-presidente del consiglio, Luigi Di Maio, si è recato in provincia di Catania nei luoghi colpiti dal terremoto avvenuto nella notte fra il 25 e il 26 dicembre scorsi. Il ministro del lavoro e dello sviluppo economico si è intrattenuto con i giornalisti presenti, affermando che la protezione civile sta facendo tutto il possibile per mettere in sicurezza la zona, e ospitare al meglio gli sfollati. Secondo l’esponente del governo, si ritiene che quello del 25 dicembre sia stato un evento isolato, e che il peggio sembrerebbe essere passato: «Ora pensiamo alla ricostruzione. Daremo tutto il supporto ai sindaci per tornare alla normalità il prima possibile». Sono stati più di 600 gli sfollati che hanno passato la notte lontano dalle proprie abitazioni pericolanti, mentre un altro centinaio di residenti ha preferito dormire in macchina per la paura di nuove scosse ed eventuali crolli. La visita del leader dei grillini sarà susseguita da quella dell’altro vice-presidente del consiglio, Matteo Salvini, che dovrebbe giungere nel catanese nel pomeriggio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TERREMOTO CATANIA “IMPOSSIBILE DA PREVEDERE”
Dopo le fortissime polemiche per le presunte mancate allerte, arriva la replica secca del capo della Protezione Civile già da ieri dopo il terremoto nelle zone di Catania per impostare i soccorsi e i piani di verifica delle altre aree a rischio sotto le pendici dell’Etna: «L’allerta c’era ed era stata alzata: da settembre c’era l’allerta gialla – ha sottolineato Angelo Borrelli nel punto stampa della Protezione Civile. «Dal 24 abbiamo registrato un aumento della sismicità. La scossa delle 3:19 è stata isolata rispetto a quello che era il trend. Poi naturalmente i terremoti non si possono prevedere». In merito alla situazione dei feriti, sempre Borrelli spiega in un intervista a Radio Anch’io stamattina che per fortuna si naviga in acque tranquille, «Sono 28 i feriti e 370 circa gli sfollati. Abbiamo avuto 1.600 richieste di sopralluoghi da parte della popolazione. Questa notte abbiamo ospitato circa 370 persone, 323 negli alberghi 45 nelle palestre e 37 in una struttura per anziani».
OGGI ATTESI SALVINI E DI MAIO
Notte di tensione a Catania dopo il terremoto di ieri, ma fortunatamente non si sono verificate altre scosse importanti in quella zona. Come riferiscono gli organi di informazioni in queste ore, la terra ha continuato a tremare a ridosso dell’Etna, ma in maniera lieve e senza registrare scosse significative. Per più di 600 persone si è trattata della prima notte da sfollati dopo il sisma di magnitudo 4.8 avvenuto fra il 25 e il 26 dicembre. Un altro centinaio di persone ha inoltre preferito dormire in automobile, vicino alla propria abitazione, piuttosto che non chiudere occhio in casa per paura di nuovi terremoti. Al di là di questa “scomodità”, la notte è passata tranquilla, con l’Etna che nel frattempo ha proseguito la sua attività eruttiva. Intanto, nella mattinata di oggi, è atteso il vice presidente del consiglio, Luigi Di Maio, che farà visita ai terremotati, e nel pomeriggio toccherà all’altro vice-premier, il ministro dell’interno, Matteo Salvini. Presso la prefettura di Catania si farà poi un vertice per fare il punto della situazione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TERREMOTO CATANIA: POLEMICA PER LE COMUNICAZIONI
Ventotto feriti e 600 sfollati: il bilancio dopo il terremoto di magnitudo 4.8 che la notte scorsa ha colpito Catania e provincia la dice lunga sull’entità di una scossa che ha avuto la forza di distruggere l’intera frazione di Fleri, appartenente al comune di Zafferana Etnea. Come riportato da La Repubblica, sono proprio gli sfollati di quelle zone a lamentare la gestione delle comunicazioni da parte della Protezione Civile:”Perché non ci hanno avvertiti? Nel giorno di Natale ci sono state oltre 50 scosse, ma non è arrivata nessuna allerta”. Nel frattempo per tamponare l’emorragia la Regione Sicilia ha redatto un convenzione con Federalberghi per ospitare gli sfollati in strutture ricettive. Coloro che pur non vivendo in case dichiarate inagibili, temono di rientrare nelle loro abitazioni saranno invece ospitati per la notte all’interno dei palazzetti dello sport. (agg. di Dario D’Angelo)
NUOVO SISMA DI M 2.8
Dopo la scossa di magnitudo 4.8 della notte scorsa, a seguito dell’eruzione dell’Etna, la terra è tornata a tremare a Catania nelle ultime ore: infatti, è stato registrato un nuovo sisma di intensità 2.8 attorno alle ore 17.22 e il cui epicentro è stato localizzato a circa un chilometro a nord di Milo e a una profondità di circa sei chilometri. Una scossa che non lascia presagire nulla di buono in vista della seconda nottata di paura che gli abitanti del Catanese si apprestano a vive, mentre intanto si continua a fare la conta dei feriti (sarebbero una trentina, tutti di lieve entità) e degli edifici crollati. Intanto, mentre il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha spiegato di essere in contatto costante con Vigili del Fuoco e Protezione Civile siciliana, persiste la chiusura di alcune arterie autostradali in tutta la zona. (agg. di R. G. Flore)
BILANCIO PROVVISORIO DI 28 FERITI
Prosegue l’emergenza nell’area di Catania dopo la scossa di terremoto di questa notte e dopo il continuo sciame sismico che fa il “paio” con l’eruzione dell’Etna: sono giunte da mezza Sicilia e anche dalla Calabria diverse squadre dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile per poter sostenere le singole emergenze nei comuni più colpiti. I feriti sono in tutto 28, 10 direttamente portati in ospedale nella notte dalle ambulanze, in 18 invece si sono presentati da soli per le ferite lievi e per la paura vissuta mentre le case scricchiolavano e alcune chiese vedevano crollare le proprie facciate. «Siamo vivi per miracolo. Eravamo a letto, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo», ripete una famiglia di 4 persone intervistate dagli inviati di Tg Com24, dopo che le pareti della loro casa sono crollate per il sisma nel Catanese. Come rilanciano le ultime novità da Rfi, oltre alle autostrade sotto stretta osservazione è stata sospesa per 5 ore (fino alle 9 di stamani) la circolazione ferroviaria sulle linee dei treni Messina-Siracusa e Catania-Palermo in seguito alla forte scossa di terremoto che ha colpito la provincia di Catania.
SCOSSA M 4.8 NELLA NOTTE
Nella notte tra Natale e Santo Stefano non è stata certamente una bella e felice festa per le popolazioni di Catania e provincia: un terremoto, segnalato oggi alle 3.18 con magnitudo di 4.8 Richter ha colpito le aree a nord della città etnea nei giorni già difficili per la continua eruzione del vulcano Etna che di fatto contribuisce all’alimentare il già attivo sciame sismico su Catania. Stando ai primi rilevamenti dell’INGV, il terremoto di questa notte ha avuto un ipocentro molto superficiale, ad un solo chilometro di profondità e per questo motivo la scossa ha provocato danni, crolli e panico nelle popolazioni scappate in strada in piena notte di Natale. Epicentro segnalato tra Viagrande e Trecastagni, con le segnalazioni che proseguono da ore verso Protezione Civile e Vigili del Fuoco: mezzi di soccorso da tutta la Sicilia sono giunti nelle ultime ore a Catania e Zafferana Etnea, le aree più colpite, anche se per fortuna il Sindaco catanese ha appena annunciato tramite la Prefettura che non si registrano danni particolari dopo la perlustrazione per le strade del capoluogo. Crollato a Pennisi invece la statua del santo protettore dei terremoto (Sant’Emidio) nella chiesa Maria SS. del Carmelo, posizionate proprio sulla faglia del sisma che da anni imperversa in quest’area. Crolla anche la statua della chiesa di Fleri, con crepe e facciata molto danneggiate e a rischio di ulteriori crolli nelle prossime ore: la situazione è in costante monitoraggio ma i danni e la paura, purtroppo, sono ingenti.
CATANIA, PAURA PER TERREMOTO E VULCANO
Secondo la prefettura di Catania, dopo il terremoto delle ultime ore (lo sciame intanto prosegue con altre piccole scosse inferiori alla massima di M 4.8 delle tre di notte a Santo Stefano): «Sono dieci le persone rimaste ferite, in maniera non grave, per i danni provocati dalla scossa di magnitudo 4.8 sull’Etna», emerge dalle due riunioni del Centro Coordinamento soccorsi convocato dal prefetto Claudio Sammartino. Il primo bilancio, oltre ai crolli di Pennisi e Fleri, vede danni anche a Zafferana Etnea mentre a scopo prettamente precauzionale è stato chiuso un tratto tra Acireale e Giarre dell’autostrada A18 Catania-Messina: sono presenti lesioni importanti sull’asfalto della carreggiata vicino ad Acireale. Il terrore degli abitanti nelle aree catanesi è ingente, anche perché da giorni proseguono le scosse sismiche nettamente avvertite assieme all’eccezionale eruzione dall’Etna che ha di fatto “svegliato” anche il vulcano di Stromboli, in un’emergenza sismico-vulcanologica di complessa lettura. È in corso la riunione del Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli che dopo le forti scosse della notte si è recato immediatamente in Sicilia per pianificare i vari interventi di assistenza alla popolazione e di verifica delle agibilità di tutti gli edifici coinvolti e a rischio.