L’inizio del nuovo anno potrebbe portare ad un aumento dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25, tale da sfiorare, secondo le ultime stime, rincari fino al 19%. La trattativa tra il Ministero dei Trasporti e Strada dei Parchi – concessionaria delle autostrade di Lazio e Abruzzo – procede spedita al fine di evitare ulteriori rincari e l’obiettivo, spiega Repubblica.it, è quello di giungere ad un accordo da contenere in un decreto da firmare nella giornata di domani. Ovviamente la previsione di un aumento dei pedaggi del 19% ha provocato la dura reazione dei sindacati delle due Regioni interessate per le conseguenze che i rincari potranno avere sui pendolari. In caso di aumento, si verificherebbero due situazioni scomode: lo scongelamento del rincaro di circa il 13% scattato il primo gennaio di quest’anno ma congelato lo scorso ottobre (e fino al 31 dicembre) e la lievitazione ulteriore della tariffa dal primo gennaio del prossimo anno sulla base del contratto tra Mit e società concessionaria delle autostrade laziali e abruzzesi che potrebbe arrivare appunto al 19%. Il braccio di ferro in atto coinvolge anche Anas e il capo di gabinetto del Mit.
AUTOSTRADE, AUMENTO PEDAGGI: I SINDACI PROTESTANO
Il ministro Toninelli avrebbe già chiesto a Strada dei Parchi di rinunciare ad una quota di aumento in riferimento ai già annunciati rincari dei pedaggi su A24 e A25. La concessionaria, di contro, avrebbe chiesto di sottoscrivere una istanza per una intesa sul pregresso e di promuovere un incontro congiunto con l’Ue affinché possa essere sbloccato il piano economico finanziario che prevede un importante progetto di messa in sicurezza delle due autostrade in caso di calamità naturali. Intanto i sindaci di Lazio e Abruzzo hanno già annunciato una massiccia protesta convocando una manifestazione per il 31 dicembre al casello dell’Aquila Ovest dicendosi “indignati per l’assordante silenzio del ministero dei Trasporti e la totale indifferenza agli appelli e alle richieste di incontro rivolte al ministro Toninelli”. Nel frattempo non si placano le polemiche tra il Mit e SdP nate dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova in merito alla sicurezza dei viadotti. Secondo il ministero non sarebbero sicuri e per questo sono stati ordinati dei limiti al traffico. Di contro, la concessionaria ha ritenuto “gli allarmi ingiustificati” al punto da aver “causato una flessione di traffico del 7 per cento”.