Migranti, caos a Prato: la presidente del Consorzio Astir Loretta Giuntoli è finita agli arresti domiciliari, coinvolte tre cooperative. Come riportano i colleghi de Il Tirreno, i gestori di otto strutture tra Prato, Carmignano e Poggio a Caiano sono accusati di non aver fornito pasti e pulizie ai profughi ospitati, lucrando sui fondi ricevuti dalla Prefettura. Oltre alla Giuntoli, nel mirino i legali rappresentanti daella cooperativa Humanitas Roberto Baldini e il diacono Alberto Pintus vice direttore della Caritas diocesana, che ha deciso di autosospendersi: i due sono stati interdetti per nove mesi dalla professione nell’ambito dell’inchiesta dei sostituti Celano e Canovai. Loretta Giuntoli deve rispondere di frode nelle pubbliche forniture e di minacce a tre dipendenti del consorzio sentiti dalla polizia durante le indagini.
MIGRANTI CONSORZIO ASTIR, ECCO COS’E’ SUCCESSO
La battaglia sul fronte migranti va avanti da tempo sul piano politico, come dimostrato dallo scontro tra Matteo Salvini e Laura Boldrini, e i fatti di Prato sono destinati a fare discutere ulteriormente. Il procuratore Giuseppe Nicolosi ha affermato che sarebbero state accertate gravi irregolarità nella fornitura dei servizi ai profughi. Il Tirreno parla di «un pasto al giorno anziché i tre previsti, pulizie inesistenti e nessun servizio di lavanderia» o ancora di migranti «costretti a recuperare le lenzuola dalla spazzatura per coprirsi e ad accendere fuochi in giardino per cucinare». E’ arrivata una prima presa di posizione dell’avvocato di Loretta Giuntoli, il legale Nicola Bandiani: «E’ rientrata dalla Terra Santa con 10 giorni di anticipo per mettersi a disposizione delle autorità. Attendiamo l’interrogatorio del giudice per cercare di chiarire la vicenda. Loretta Giuntoli ha manifestato la volontà di dimettersi da tutte le cariche rivestite per concentrarsi sulla sua difesa, con piena fiducia nella magistratura, e per tutelare le strutture e i posti di lavoro».