L’odierna svolta nell’inchiesta per la morte di Giuseppe Matarazzo, il pastore di Frasso Telesino (Benevento) ucciso a colpi di pistola dopo aver scontato in carcere una condanna a 11 anni per aver abusato di due ragazzine, ha visto finire in manette due uomini anche se una terza ancora latiterebbe e si tratterebbe proprio dell’esecutore materiale dell’omicidio. A finire in manette il padre di una delle due ragazzine, successivamente impiccatasi a un albero nel gennaio del 2008, anche se Matarazzo alla fine era stato assolto proprio dal capo di imputazione di istigazione all’omicidio. A incastrare l’uomo e colui che gli ha fatto da complice, in quella che è stata una sorta di esecuzione compiuta lo scorso 19 luglio quando Matarazzo fu freddato davanti alla sua abitazione con almeno cinque colpi esplosi da una magnum .357 sono state le analisi dei cosiddetti traffici veicolari GPS della vettura di uno degli arrestati e che si sarebbe trovata nello stesso luogo e momento in cui avveniva l’omicidio. Decisiva inoltre, secondo gli inquirenti, sarebbe stata una teste che ha riconosciuto il guidatore della vettura, vale a dire un 30enne residente nel casertano e che ha fatto da complice al 55enne padre in cerca di vendetta. Non solo: gli investigatori hanno pure scoperto che l’autovettura usata per il blitz avrebbe percorso nei giorni precedenti al fatto sempre lo stesso percorso, quasi a voler fare le prove generali. (agg. di R G. Flore)
SI CERCA ANCORA IL KILLER
Sono due le persone arrestate nell’ambito dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore pedofilo 45enne di Frasso Telesino ucciso la sera del 19 luglio davanti alla sua abitazione. Secondo quanto riportato dal portale OttoPagine.it nell’edizione di Benevento, uno degli arrestati avrebbe fornito la Fiat Croma usata per il delitto, intestata ad un suo familiare ma a lui in uso mentre il secondo soggetto avrebbe guidato la vettura con a bordo una terza persona non ancora identificata e considerata l’autore materiale dell’omicidio, ovvero colui che esplose cinque colpi di arma da fuoco, una 357 magnum. A finire in manette sono Giuseppe Massato e Generoso Nasta ma all’appello mancherebbe ancora il killer. In merito all’omicidio del pedofilo, ucciso un mese dopo essere uscito dal carcere nel quale aveva scontato 11 anni e sei mesi poichè ritenuto il responsabile delle violenze sessuali su una 15enne (che nel gennaio 2008 di era suicidata, impiccandosi), gli inquirenti prospettano la premeditazione. Lo dimostrerebbero i pedinamenti della vittima e tre sopralluoghi avvenuti rispettivamente il 12 e 17 giugno ed il 18 luglio proprio a bordo della Fiat Cromo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL MANDANTE È IL PADRE DELLA VITTIMA 15ENNE
Svolta importante sull’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore 45enne di Frasso Telesino ucciso con due colpi di pistola lo scorso 19 luglio davanti alla sua casa. Oggi sono state arrestate due persone ed è emerso che «l’omicidio è stato sicuramente su commissione e i due arresti sono solo l’inizio perché le indagini vanno avanti alla ricerca di un eventuale intermediario e dei mandanti». Lo ha detto il procuratore di Benevento, Aldo Policastro. Per la Procura i mandanti dell’omicidio sono proprio da «individuarsi nell’ambito familiare della ragazzina», la 15enne che si impiccò ad un albero nel 2008 dopo essere stata vittima degli abusi del pastore. I due arrestati, pregiudicati, sarebbero esecutori dell’omicidio, mentre come presunto mandante è indagato il padre della vittima. La prova, come riportato da Il Messaggero, viene fuori anche da indagini patrimoniali fatte dai carabinieri del comando provinciale di Benevento, secondo cui i due sarebbero stati pagati con alcune migliaia di euro. Non è escluso un terzo complice. (agg. di Silvana Palazzo)
GIUSEPPE MATARAZZO, PEDOFILO UCCISO A BENEVENTO
Sono stati arrestati i due presunti autori dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo, l’uomo ucciso a colpi di pistola nel luglio scorso a Frasso Teresino nel Sannio in provincia di Benevento. L’uomo, un pastore, di 45 anni, era appena uscito dal carcere dopo una condanna a 11 anni, emessa nel 2011 Aveva scontato solo 7 anni, quattro in meno. Era infatti stato arrestato nel 2009 per aver stuprato di due sorelle all’epoca dei fatti minorenne. Una delle due, che non aveva mai superato il trauma, si era uccisa nel 2008. L’identità dei due fermati non è ancora stata resa nota: lo scorso 19 luglio il pastore era stato fermato da due persone in macchina con la scusa di chiedere una indicazione che gli avevano sparato due colpi di pistola ammazzandolo sul posto.
VENDETTA PERSONALE
Il sospetto ovviamente è che autori dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo sia qualche parente o comunque conoscente delle due ragazzine violentate, che abbia voluto compiere una vendetta personale. Il pedofilo era uscito dal carcere da pochi giorni ed era tornato a vivere con i genitori. Era stato assolto dalla accusa di istigazione al suicidio ma era stato condannato per atti sessuali nei confronti di una delle sorelle e violenze nei confronti dell’altra.