Un uomo di 26 anni ha tentato di stuprare una ragazzina minorenne di appena 14 anni mentre si trovavano in casa di un amico comune ma la vittima è riuscita a mettersi in salvo inviando un messaggio Whatsapp alla madre. La richiesta di aiuto è stata fortunatamente recapitata appena in tempo e questo ha permesso il repentino intervento delle forze dell’ordine che hanno così provveduto all’arresto dell’uomo con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona e violenza a pubblico ufficiale. I fatti riportati oggi da Corriere Adriatico sono avvenuti a Codroipo e il 26enne arrestato è un cittadino tunisino residente a Udine. La notizia è stata resa nota solo nella giornata odierna dai quotidiani locali e non solo ma fa riferimento ad una vicenda avvenuta nei giorni scorsi, precisamente lo scorso 23 dicembre. Per la ragazzina si è trattato di un vero e proprio incubo che difficilmente riuscirà a dimenticare. I contorni della vicenda risultano ancora tutti da chiarire e solo nei prossimi giorni l’adolescente sarà ascoltata in audizione protetta durante la quale potrà raccontare i dolorosi momenti di terrore vissuti prima di Natale.



TENTA DI STUPRARE 14ENNE: COLLUTTAZIONE CON MILITARI E ARRESTO

Secondo una ricostruzione, la 14enne aveva trascorso il pomeriggio e la sera dello scorso 23 dicembre in casa di un compagno di scuola. In serata, poi, per motivi ancora tutti da chiarire, la minorenne sarebbe rimasta in casa da sola insieme al 26enne tunisino che ha subito tentato di stuprarla. Il giovane l’avrebbe prima palpeggiata e poi si sarebbe denudato con la chiara intenzione di abusare sessualmente di leiviole. A quel punto la vittima è riuscita a divincolarsi ed a scrivere un messaggio Whatsapp indirizzato alla madre nel quale chiedeva aiuto. La donna non ha perso tempo ed ha subito allertato le forze dell’ordine che sono subito accorse sul posto sfondando la porta dell’abitazione. Al suo interno, il 26enne ancora nudo e la ragazzina rannicchiata in un angolo in preda al terrore. In quel momento l’uomo ha tentato la fuga ingaggiando anche una colluttazione con i militari, colpendone uno con una bottiglia alla testa prima di essere arrestato.

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