Restano in carcere i tre ultras interisti arrestati per gli scontri prima di Inter-Napoli, durante i quali ha perso la vita Daniele Belardinelli. Il Gip del Tribunale di Milano Guido Salvini ha respinto la richiesta di arrestati domiciliari presentata dai difensori di Francesco Baj, Simone Tira e Luca Da Ros, quest’ultimo unico «che nel corso dell’interrogatorio ha mostrato una assai maggiore disponibilità a ricostruire i fatti e consapevolezza della gravità di quanto avvenuto». Come riporta l’Ansa, il Gip ha spiegato che gli scontri sono stati «un’azione di stile militare, preordinata e avvenuta a distanza» dallo stadio e un agguato ai tifosi partenopei, «giunti a Milano e stavano transitando in una via ancora lontana dalla sede dell’incontro sportivo». Giungono conferme sul fatto che agli incidenti «hanno inoltre partecipato diversi ultrà provenienti da Varese e da Nizza, tra i 10 e i 15, dove c’è una squadra gemellata». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ARRESTATO CHIAMA IN CAUSA LEADER CURVA NORD
Proseguono le indagini degli investigatori sulla morte di Daniele Belardinelli e l’Ansa riporta aggiornamenti significativi. Interrogato dal gip di Milano Guido Salvini nel carcere di San Vittore, uno dei tre ultras arrestati ha fatto il nome di uno degli ispiratori dell’attacco al Van dei tifosi del Napoli. Secondo una primissima ricostruzione, si tratterebbe di uno dei leader della Curva Nord dell’Inter. L’avvocato dell’arrestato ha dovuto rinunciare al mandato, poiché il tifoso indicato era già un suo assistito, e da alcune indagini della difesa sarebbero emersi dubbi sulla ricostruzione dell’incidente. La vettura, il Suv citato in precedenza, sarebbe stata diretta verso lo stadio, non in uscita da Milano come da una prima ricostruzione, e avrebbe invaso la corsia opposta.Non è ancora chiaro se il conducente dell’automobile avesse a che fare con gli scontri o meno: attesi aggiornamenti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DANIELE BELARDINELLI, LE PAROLE DELLA MADRE
Singoli tifosi e gruppi di tifosi stanno condividendo in queste ore le parole di Viviana Priester, la madre di Daniele Belardinelli, morto mercoledì sera negli scontri che hanno preceduto la partita tra Inter e Napoli. “Mio figlio è da un giorno che è morto e nessuno può avere l’idea di cosa posso provare. E non lo descrivo neanche perché è indescrivibile. Per chi non lo sa io sono la mamma di Daniele Belardinelli… sì, sono la mamma di quel ragazzo che è morto negli scontri a Milano tra ultras. Leggo che era un delinquente… i telegiornali lo dicono… i social lo dicono. Ma io sono sua madre. Sono quella che l’ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere… sono quella che lo sgridava per ogni sbaglio ma anche quella che ha avuto i suoi abbracci e i suoi buongiorno al Cell”, sono le parole della donna, che passa poi a descrivere il figlio, diverso da come è apparso sui media.
LE INDAGINI PROSEGUONO
“Daniele era un figlio affettuoso e un uomo generoso.. Daniele era solare e sorridente e non è il figlio che descrivete. Non lo giustifico, ma vi chiedo da madre di lasciarlo in pace da adesso in poi. Che riposi in pace e che sia ricordato come io lo ricordo fuori dal mondo del calcio uomo figlio padre marito fratello dolcissimo. Vi prego basta. Daniele deve riposare”. Parole evidentemente rivolte anche al mondo dei media. E che la donna vuole che arrivino chiare a tutti. “Se volete farmi un piacere fate girare il mio post. Deve arrivare a tutti”, sono infatti le ultime parole scritte da Viviana Priester. Intanto le indagini su quanto accaduto mercoledì sera a Milano continuano e sembra che uno dei tifosi interisti arrestati abbia fatto il nome di uno degli ispiratori dell’agguato organizzato contro i sostenitori del Napoli che è già stato interrogato dagli inquirenti.