La Direzione Salute della Regione Campania ha diramato una nota per smentire che il decesso della paziente finita sui sociale per essere stata ricoperta di formiche nel suo letto d’ospedale sia deceduta per mancanza di cure: “La paziente, 70 anni era affetta da doppio ictus cerebrale con tetraparesi, triplice by pass aorto coronarico, insufficienza respiratoria trattata con tracheotomia. Il quadro clinico complesso registrava inoltre diabete e ipertensione arteriosa. Per queste gravissime patologie è stata curata con tutte le attenzioni mediche e umane del caso all’Ospedale del Mare dove la paziente era stata trasferita dall’ospedale San Giovanni Bosco, dove era stata accolta a causa del previsto compassionevole rimpatrio in aereo, negato dalla compagnia di volo per la gravità delle sue condizioni. Il quadro generale ne consigliava il trasferimento a una struttura di accoglienza permanente, non accettato dalla famiglia. Per un ulteriore peggioramento del già gravissimo quadro clinico i medici del San Giovanni Bosco hanno richiesto il 21 dicembre scorso il trasferimento presso l’Ospedale del Mare dove si è assistito ad un ulteriore decadimento della funzionalità cardiaca e respiratoria per cui, nonostante trattamenti massimali e intensivi, si è avuto il decesso della paziente. Questi i fatti.” (agg. di Fabio Belli)
BORRELLI: “ORA SERVE CHIAREZZA”
E’ morta la donna che era stata ritrovata coperta di formiche presso l’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. A denunciare l’accaduto era stato il consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli, che oggi, attraverso la propria pagina personale Facebook, è voluto nuovamente intervenire. Dopo le condoglianze alla famiglia della 70enne deceduta, Borrielli ha invitato a fare chiarezza su quanto accaduto: «E’ assolutamente necessario – scrive – verificare se la stessa sia in qualche modo legata a presunte responsabilità del personale sanitario, come denunciato dalla figlia attraverso una querela presentata alla Procura. Dalla denuncia presentata – ha proseguito il consigliere regionale – emergono particolari che vanno assolutamente chiariti come il riferimento al continuo stato di abbandono da parte degli operatori sanitari e le profonde piaghe da decubito che le hanno lacerato in profondità la carne e la sporcizia presente nell’ospedale che è al centro di un’altra inchiesta proprio sulla vicenda ditte di pulizia». Borrelli conclude dicendo che si indagherà fino in fondo questa vicenda, affinché verità venga a galla. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
70ENNE RICOPERTA DI FORMICHE: SI ATTENDE L’AUTOPSIA
La “donna ricoperta dalle formiche”, la 70enne dello Sri Lanka, Thilakawathie Dissianayake, è deceduta lo scorso 21 dicembre per via di una serie di complicazioni. La procura ha aperto da più di un mese un fascicolo per cercare di capire se vi siano delle responsabilità in merito al famoso filmato che vedeva la povera paziente sul letto di ospedale del San Giovanni Bosco di Napoli, invasa appunto da formiche. All’epoca dei fatti il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Mario Forlenza, commentava l’episodio così: «C’è il legittimo sospetto che tutto il personale di turno sia venuto meno alle proprie funzioni di controllo e vigilanza della paziente, abbandonandola di fatto a se stessa». L’avvocato ha chiesto che sul corpo della propria cliente venga eseguita l’autopsia per verificare eventuali correlazioni fra la morte e l’episodio delle formiche. Se venisse confermato una relazione fra i due episodi si aggraverebbe la posizione di eventuali persone iscritte sul registro degli indagati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RICOPERTA DI FORMICHE: MORTA LA DONNA RICOVERATA ALL’OSPEDALE DI NAPOLI
È morta Thilakawathie Dissianayake, 70enne dello Sri Lanka conosciuta purtroppo come la donna invasa dalle formiche nel novembre scorso mentre era ricoverata nel reparto di medicina generale dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. La donna rimase nello stesso reparto dopo la segnalazione. Il suo avvocato, Hillary Sedu, ieri ha presentato denuncia alla Procura di Napoli, perché «la mancanza di cure ha provocato nella donna piaghe da decubito profondissime che le hanno leso la cute e la carne fino a quasi intravedere le ossa». Il 21 dicembre scorso è stata trasferita con urgenza nel reparto di rianimazione dell’Ospedale del Mare dove è morta. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, oggi l’avvocato Sedu ha presentato un’integrazione alla denuncia chiedendo alla magistratura di sequestrare il corpo e disporre l’autopsia. Le accuse ipotizzate nel corso della denuncia nei confronti dei vertici dell’ospedale San Giovanni Bosco da parte della figlia della donna intubata e ricoperta di formiche sono abbandono di incapace e lesioni colpose.
NAPOLI, MORTA DONNA RICOPERTA DA FORMICHE IN OSPEDALE
A meno di due mesi dallo scandalo degli insetti in corsia, il caso emerso con un video diventato virale entra in un fascicolo giudiziario. L’inchiesta sulla vicenda delle formiche in corsia si arricchisce di nuovi elementi, visto che agli atti c’è una querela che porta la firma della figlia della 70enne dello Sri Lanka. Quando è stata presentata la donna era ancora in vita. L’esposto, a cui ha fatto seguito un’integrazione, fa leva sulla presunta mancanza di controlli. La penalista Hillary Sedu punta l’indice sull’intera gestione del caso, a partire dall’avvento delle formiche e dalla loro inesorabile aggressione della paziente intubata, finendo a quanto avvenuto di recente, dopo che il caso aveva fatto il giro dei social e dei media. Nella querela di parte, come riportato da Il Mattino, si legge: «In data dieci novembre scorso, mia madre (Thilakawathie Dissianayake, classe 1948, nata in Sri Lanka), in totale stato di abbandono da parte dei sanitari del già detto presidio ospedaliero, veniva letteralmente invasa dalle formiche che, addirittura sono entrati dentro la cannula tracheostomica. Tutto ciò veniva ripreso attraverso un telefonino cellulare da soggetti terzi alla struttura sanitaria, i quali provvedevano a pubblicare sui social l’accaduto. In sintesi, la notizia, in pochissimo tempo ha fatto il giro di tutti i mass media e di tutti i social diventando fatto notorio, per nostra disgrazia».