Si è scusato attraverso un video pubblico il papà di Luigi Di Maio, Antonio. Il genitore del ministro del lavoro si è addossato ogni responsabilità, cercando di togliere il figlio dal caos che si è venuto a creare in queste ultime settimane, a seguito del servizio de Le Iene. Intanto, come scrive l’edizione online del quotidiano Il Giornale, ieri mattina gli uffici comunali di Mariglianella, il comune dove sorge il famoso terreno di Antonio Di Maio, hanno avviato il procedimento per iniziare la demolizione degli immobili abusivi. Gli edifici potrebbero essere abbattuti nei prossimi giorni, grazie alle “ruspe salviniane”, un finale di questa vicenda che appare ancora più beffa per il leader dei grillini. Procede invece in maniera più lenta l’inchiesta dei magistrati, che stanno indagando per i reati ambientali e per gli abusi edilizi. Stando a Il Giornale potrebbe a breve nascere una nuova inchiesta, quella per elusione fraudolenta, riguardante un passaggio di proprietà dell’attività imprenditoriale di Di Maio senior, con il solo obiettivo di eludere il fisco. Vedremo se questo filone avrà un seguito concreto o meno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ANTONIO DI MAIO: PARLA IL FIGLIO LUIGI
A “Quarta Repubblica” il vicepremier Luigi Di Maio ha commentato le scuse del padre Antonio riguardo la vicenda degli impiegati in nero nella sua azienda, ritenendo sufficienti i passi indietro compiuti pubblicamente dal padre: “Oggi mio padre si è preso le sue responsabilità anche pubblicamente, mettendoci la faccia. Io metterò in liquidazione l’azienda e quindi per quanto mi riguarda quella azienda che non stava lavorando da un anno, non lavorerà più. Ora basta però possiamo anche finirla qui“. Luigi Di Maio ha anche sottolineato come l’ipotesi di un prestanome per l’azienda, che secondo alcuni avrebbe potuto essere anche lui, non regga: “Lui ha chiuso la sua azienda perché aveva troppi debiti, perché non aveva pagato e non riusciva a pagare dei soldi che doveva. Ma se c’era l’esigenza di un prestanome mi dovete spiegare perché a mio padre hanno ipotecato terreni, un edificio, un altro terreno. Quindi lui non ha sottratto allo stato i beni che il creditore voleva aggredire, anzi sono stati aggrediti.” (agg. di Fabio Belli)
“IO TRATTATO COME UN CRIMINALE”
Un video dai toni pacati e con tanto di scuse, non solo alla propria famiglia ma anche ai lavoratori che hanno collaborato alla sua azienda in nero, e però anche una punta polemica: nel video apparso oggi su Facebook e in cui Antonio Di Maio di fatto scagiona il figlio e si assume la piena responsabilità della vicenda portato all’attenzione dell’opinione pubblica de Le Iene, il genitore del leader del Movimento 5 Stelle spiega le ragioni del suo errore, non giustificandoli, ma suggerisce che suo figlio è stato massacrato mediaticamente per una vicenda che a detta sua non lo riguarderebbe. E in questo lungo e accorato intervento, Luigi Di Maio aggiunge anche di sentirsi però vittima di una campagna orchestra contro la sua famiglia: “Forse non spetta a me giudicare, ma mi sembra un trattamento che si riserva a un pericoloso criminale e mi spiace per i miei vicini e per tutto il paese” ricordando pure l’episodio della Polizia Municipale a Marigliannella con tanto di droni e giornalisti al seguito. (agg. di R. G. Flore)
DI MAIO SENIOR NEGA L’ELUSIONE FRAUDOLENTA
È un lungo video, seppur apparso un po’ tardivamente rispetto all’esplosione del caso, quello che ha registrato Antonio Di Maio per scagionare definitivamente il figlio Luigi dalle accuse di lavoro in nero (anche se lo stesso vicepremier aveva pubblicato con una operazione trasparenza tutti i documenti che lo riguardavano) e si assume pubblicamente le responsabilità per gli errori commessi. Nel suo intervento Di Maio senior chiede scusa innanzitutto alla famiglia per i dispiaceri che ha provato e pure agli operai che hanno lavorato per lui in passato senza contratto, ma ha ribadito che l’ammissione di colpa non deve diventare un pretesto per attaccare politicamente il leader del Movimento 5 Stelle. “Ho sbagliato a prendere lavoratori in nero ma l’ho fatto perché in quel momento non avevo altre soluzioni, ma lasciate stare la mia famiglia” continua il padre di Luigi che poi ci tiene anche a precisare che nel suo caso non si può parlare però di elusione fraudolenta: “Nel 2006 avevo deciso di chiudere la mia azienda per via di debiti tributari e previdenziali che non ero in grado di pagare”. (agg. di R. G. Flore)
“MIO FIGLIO STA FACENDO IL BENE DEL PAESE”
Nel lungo intervento in diretta Facebook, Antonio Di Maio ha commentato il servizio de Le Iene andato in onda ieri sera: «Voglio precisare una cosa importante: non esiste nessuna elusione fraudolenta. Nel 2006 ho deciso di chiudere la mia azienda per debiti tributari e previdenziali che non ero in grado di pagare. Questi avevano bloccato l’attività di impresa per cui non vi era altra strada che chiuderla. Non ho sottratto i miei beni alla garanzia dei creditori, tanto è vero che, 4 anni dopo, nel 2010, Equitalia Polis Spa agente della riscossione per la provincia di Napoli iscrive ipoteca legale su due terreni e un fabbricato di mia proprietà a Mariglianella». E precisa: «Successivamente mia moglie ha avviato una nuova attività di impresa che ha pagato regolarmente le tasse. Quindi non c’è stato nessun intento elusivo: né elusione di imposte sui redditi prodotti dalla nuova ditta di mia moglie, né sottrazione della garanzia patrimoniale per i miei debiti pregressi alle pretese dei creditori. Ripeto che non voglio certamente discolparmi se ho fatto degli errori e voglio da padre a figlio dire a Luigi che mi dispiace per tutto quello che lui sta passando». E un nuovo intervento a difesa del figlio Luigi: «Da padre, posso solo incoraggiarlo ad andare avanti, ma non perché è mio figlio, ma perché credo che stia facendo il bene di questo Paese, contro tutto e contro tutti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DI MAIO SR CHIEDE SCUSA
Antonio Di Maio e la sua verità: il padre di Luigi Di Maio fa chiarezza sulle vicende relative alla sua azienda in un video pubblicato su Facebook. Il genitore del vice premier, nonché leader del Movimento 5 Stelle, ha tenuto a precisare: «I miei figli non c’entrano nulla con tutto questo, ho nascosto i miei errori per non perdere la loro stima. Chiedo scusa per quello che ho commesso sia alla mia famiglia sia agli operai». Di Maio senior, che aveva già difeso i suoi figli, ha aggiunto: «Come ogni padre ho provato a non far mancare nulla alla mia famiglia. Per questo, nei periodi difficili, ho cercato di andare avanti da solo perché non volevo pesare su di loro. So che tanti papà mi capiscono». Una presa di posizione netta per scagionare il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, con il video che è stato postato sulla pagina “@antoniodimaiopomigliano”, aperta oggi.
LA VERITA’ DI ANTONIO DI MAIO
«Essere un piccolo imprenditore non è facile, soprattutto quando le commesse non vengono pagate. Quando c’è crisi e a volte si ha paura di non poter andare avanti. Ho sbagliato a prendere lavoratori in nero, per carità, ma l’ho fatto perché in quel momento non trovavo altre soluzioni a una situazione difficile. Io ho certamente commesso degli errori, delle leggerezze di cui mi prendo tutta la responsabilità. E, come ho già detto, sono pronto a rispondere dei miei errori ma dovete lasciar stare la mia famiglia», continua Antonio Di Maio, che ribadisce come «i figli non c’entrano nulla con tutto questo. Ho nascosto i miei errori per un motivo banale che per me era importante: avevo paura di perdere la loro stima. Cosa che forse è accaduta comunque. Come ha scritto mia cugina “Non potendo attaccare l’onestà, la trasparenza e il coraggio di Luigi… ecco che sono partiti attacchi spropositati contro la sua famiglia pur di screditarlo e di togliergli la voglia di andare avanti. Cosa che, se conosco mio figlio, non succederà». E sul ruolo di Luigi Di Maio: «A volte mi ha dato una mano in azienda, come fanno tanti figli con i padri e ci sono tutti i documenti che lo provano, lui li ha già pubblicati. Io sono molto orgoglioso dei miei figli e sono orgoglioso di Luigi». Ricordiamo che Le Iene, dopo aver pubblicato i documenti sul caso, sta continuando la sua inchiesta: qui il video pubblicato dal padre del pentastellato