Che fine ha fatto Maria Chindamo? Da oltre due anni la mamma Pina e il fratello Vincenzo continuano a cercare la verità sulla misteriosa scomparsa della donna 43enne, madre di tre figli. Maria, imprenditrice di Laureana di Borrello in provincia di Reggio Calabria la mattina del 6 maggio 2016 si recò con la sua auto presso i terreni di sua proprietà dove aveva un appuntamento. Sono le 7.25 quando Alessandro, uno degli operai, chiama il fratello di Maria, Vincenzo Chindamo, per dirgli di essere di fronte ad una scena terribile. Una volta sul posto, il fratello della donna trova l’operaio davanti al cancello. L’auto di Maria, con il motore ancora acceso era parcheggiata proprio davanti. In vari punti della vettura e per terra vi erano vistose macchie di sangue. Maria è stata vittima di una aggressione? “La scena era chiara: Maria era stata aggredita in maniera brutale proprio davanti alla sua campagna”, ha commentato il fratello alle telecamere di Chi l’ha visto che, dopo oltre due anni hanno raccolto le parole della famiglia Chindamo. Ormai non ci sono dubbi che Maria sia stata fatta sparire: il giorno della sua sparizione coincide esattamente con quello del suicidio del marito avvenuto un anno prima. Solo una coincidenza?
MARIA CHINDAMO, IMPRENDITRICE SCOMPARSA: LE PAROLE DEL FRATELLO
Era l’8 maggio del 2015 quando Ferdinando Punturiero, marito di Maria Chindamo si tolse la vita perché non riusciva ad accettare la fine del loro matrimonio. Per questo, dopo la sparizione della donna, la Procura iniziò ad ipotizzare che la donna possa essere stata ritenuta responsabile della morte del marito. Per questo il suo corpo è stato cercato nei terreni dei familiari dell’uomo, ma non è mai emerso nulla. “Io ci ho creduto e non sono stato solo io e non sono stato l’unico a credere in questo”, ha commentato il fratello Vincenzo. Intanto le indagini vanno avanti in gran segreto e finora non sarebbe trapelato nulla dalla Procura che non ha confermato né smentito la presenza di indagati. Non si esclude tuttavia che possano esserci più persone coinvolte nella vicenda di Maria Chindamo. “Rimane costante l’impegno mio e di tutta la mia famiglia nel chiedere sempre a gran voce verità e giustizia per Maria perché non è possibile che una famiglia perbene possa essere rovinata da un evento del genere e non avere nemmeno la verità e la giustizia”, ha commentato il fratello a Chi l’ha visto. Poco tempo fa in una scuola un ragazzo rivolse a Vincenzo una domanda particolare: “Le è venuto mai in mente di farsi giustizia da solo?”. “In quella scuola portai la mia testimonianza e parlai dell’ambiente di cultura mafiosa che certamente determinò la scomparsa di Maria e gli chiesi a questo ragazzo ‘cosa ti è rimasto oggi da tutto quello che abbiamo detto oggi?’. Che dall’ambiente mafioso bisogna tenersi lontano. Allora ribattei ‘Mi sono fatto giustizia da solo’”.