SAN FRANCESCO SAVERIO, LA STORIA DELLA SUA VITA

Il 3 dicembre è il giorno dedicato alla commemorazione di San Francesco Saverio, patrono delle missioni e grande diffusore del cristianesimo all’interno del continente asiatico. Francesco Saverio è stato un gesuita e missionario spagnolo, un pioniere della diffusione del cristianesimo in Asia. E’ stato proclamato santo nel 1622 da papa Gregorio XV e nel 1927 la Chiesa Cattolica lo ha proclamato Patrono delle missioni. Ma inoltriamoci nella descrizione che segue per scoprire insieme la vita e la storia di San Francesco Saverio. Il suo nome di battesimo, in realtà, è Francisco de Jasso Azpilicueta Atondo y Aznares de Javier. Nasce nella cittadina spagnola di Javier, in Navarra, il 7 aprile 1506, in una famiglia ricca e nobile. Tuttavia, i beni del suo nucleo familiare vengono confiscati e Francesco è costretto a spostarsi in Francia, intraprendendo un percorso del tutto diverso rispetto ai parenti più stretti. Studia teologia alla Sorbona e avvia la sua carriera ecclesiastica. Questa sua vocazione viene accentuata dall’importante incontro con Ignazio di Loyola, che contribuisce alla sua evoluzione da professore di tecnologia a futuro santo. Anche grazie alla presenza di Pierre Favre, Francesco Saverio fa voto di castità il 15 agosto del 1534. Inoltre, decide di vivere all’insegna della povertà e del pellegrinaggio, spostandosi spesso in Palestina o, in casi complicati, di recarsi a Roma per mettersi a disposizione del pontefice. Nel 1537, scoppia una guerra tra la Repubblica Veneta e la Turchia. Francesco e gli altri sono impossibilitati a compiere lo spostamento da Venezia alla Terrasanta, ma lo fa grazie all’aiuto economico di papa Paolo III. Viene ordinato sacerdote nel corso dello stesso anno. L’obbedienza al papa diventa il quarto voto della Chiesa Cristiana proprio per merito di Saverio.



LA MISSIONE IN ORIENTE

Dopo aver preso parte alla Compagnia di Gesù, nel 1540 viene inviato alle Indie Orientali al fine di evangelizzare tale popolo. Il viaggio viene effettuato a vela e dura oltre tredici mesi, con una lunga serie di peripezie che lo rendono estremamente complicato. Dopo essere giunto a Goa, in India, Francesco si dirige verso Taiwan e molto probabilmente raggiunge le Filippine. Quindi, arriva in Malesia e in Giappone, a Kagoshima, nel 1549. Non si ferma mai, neanche di fronte ai trattamenti terribili riservatigli dai portoghesi. Tuttavia, si ammala durante il tragitto da Malacca all’isola cinese di Sancian e muore proprio qui, il 3 dicembre del 1552. San Francesco Saverio viene sepolto inizialmente nella chiesa dei gesuiti a Goa, ma una sua reliquia corrispondente ad un braccio viene rapidamente trasportata a Roma ed è qui conservata dal 1614, nella Chiesa del Gesù. Il pontefice Gregorio XV lo canonizza insieme a San Ignazio di Loyola il 12 marzo 1622. Oltre che protettore delle missioni, è considerato anche un grande taumaturgo in situazioni estreme, avendo guarito per intercessione in maniera miracolosa un gesuita moribondo. La congregazione laicale dei Fratelli di San Francesco Saverio è a lui dedicata.



La giornata del 3 dicembre è incentrata anche su altri santi tutti molto rilevanti. Tra gli altri, vengono commemorati il vescovo Sant’Abbone di Auxerre, il martire San Cassiano di Tangeri, i martiri a Roma santi Claudio, Ilaria, Giasone e Mauro, la contessa Sant’Emma di Lesun, il mercedario Beato Guglielmo de Bas, il vescovo e martire San Lucio di Coira e il profeta San Sofonia.

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