Per entrare a Venezia bisognerà pagare da ora in avanti un ticket d’ingresso, già ridefinito “tassa di sbarco”. Cerchiamo di fare chiarezza per capire un po’ come funzionerà. Prima cosa, a pagarla saranno solamente i turisti “mordi e fuggi”, ovvero, coloro che passeranno una giornata nella splendida città lagunare senza soggiornare in alcun albergo. Chi invece soggiornerà più giorni a Venezia sarà esente da tale ticket, visto che pagherà la nota tassa di soggiorno. Come verrà pagata? Chi giungerà a Venezia con i mezzi pubblici, come treno, aereo, navi e pullman, la pagherà con un sovrapprezzo nel biglietto, mentre coloro che arriveranno a Venezia con i mezzi privati non pagheranno alcuna sovrattassa. Saranno esenti da tale ticket anche «i soggetti residenti nel comune, i lavoratori, gli studenti pendolari, nonché i componenti dei nuclei familiari dei soggetti che risultino aver pagato l’imposta municipale propria nel medesimo comune e che sono parificati ai residenti». E’ inoltre probabile che la tassa (da un minimo di 2.5 euro ad un massimo di 10), cambi a seconda del periodo stagionale: più alta in alta stagione, più bassa nel resto dell’anno. Infine, non è da escludere che il ticket si paghi una volta sola anche se si visita la città più giorni consecutivamente senza comunque soggiornare nella stessa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TICKET D’INGRESSO A VENEZIA: FELICE IL SINDACO

Da domani in poi, per poter entrare a Venezia, bisognerà pagare un ticket. Proprio così, i turisti mordi e fuggi, coloro che non sono intenzionati a soggiornare nemmeno una notte nella splendida città lagunare, saranno costretti a pagare un biglietto di ingresso da un minimo di 2.5 euro ad un massimo di 10 euro a persona. La novità è stata introdotta dal governo con la recente manovra, e punta a contenere la massa di persone che ogni anno visitano Venezia con tutto ciò che ne consegue. Il sindaco della città veneta, Luigi Brugnaro, ha esultato alla notizia, e attraverso il proprio profilo Twitter ha scritto: «Adesso il contributo di sbarco a #Venezia è Legge! Studieremo un regolamento equilibrato e partecipato che tuteli chi vive, studia e lavora nel nostro territorio. Grazie al Presidente Mattarella, al @MEF_GOV e a @Palazzo_Chigi». Ma la maggior parte delle persone la pensa in maniera diversa, a cominciare da Sil, che cinguetta: «Ho sempre desiderato andare a Venezia con la mia famiglia. Dopo la notizia sentita al TG, mi è passata la voglia. Ci potrebbero partire dai 10 ai 40 euro oltre a treno/aereo/hotel». Così invece Vito Contesi: «Considero pazzesco che per andare a visitare una città #Venezia si debba pagare sino a 10 #Euro a persona!!». Infine il pensiero di Samantha Attanasio: «Tassa di ingresso per Venezia. Speriamo che quei miliardi vengano veramente usati per pulirla…». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TICKET D’INGRESSO A VENEZIA: ESULTANO GLI ALBERGATORI

Servirà il pagamento di un ticket per entrare a Venezia, e tra i più favorevoli alla misura ci sono gli albergatori. Le associazioni di categoria plaudono alla misura, come il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che ha commentato in maniera chiara la decisione: “Le nostre città sono musei: come accade nei musei, è giusto pagare il biglietto d’ingresso”. Si accoda anche il presidente dell’Associazione Albergatori Veneziani (Ava), Claudio Scarpa: “Il principio è che chi viene in città dalla mattina alla sera, contribuendo pochissimo al fatturato turistico, ma pesando sui costi dei servizi, deve capire che non è tutto gratis.” Secondo le stime l’indotto potrebbe essere importante, ma altri invece temono che questo porti a un calo progressivo delle presenze, soprattutto da parte dei visitatori occasionali. (agg. di Fabio Belli)



POLEMICHE SUL WEB

Con la manovra economica arriva la tassa di sbarco a Venezia: una norma prevista da comma maxiemendamento infatti prevede un ticket per chi, con qualunque vettore, arrivi nel capoluogo lagunare per turismo e non pernotti in città. Riguarderà solo i turisti giornalieri e sarà alternativa all’attuale imposta di soggiorno, pagata da chi soggiorna in hotel: le cifre variano da 2,50 a 10 euro. Il web si è diviso, ma non mancano severe critiche: «Vuoi andare a #Venezia in visita? Paghi DAZIO. Da 2,5 a 10€ solo per calpestare le calli. Lo trovo INDECENTE. Per principio», «Venezia, arriva il ticket d’ingresso: da 2,5 a 5 euro per chi vuole entrare in città. In concreto, tassate chi porta soldi nella vostre città? Vanno altrove», «Manovra, sì al ticket d’ingresso per Venezia: da 2,5 a 10 euro per chi entra in città. Insomma costerà meno entrare che un caffè». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“TASSA DI SBARCO” A VENEZIA

Venezia avrà a breve un ticket d’ingresso. Ad introdurlo è stata la manovra che ha ricevuto nella giornata di ieri la fiducia della Camera, e che oggi otterrà il definitivo lasciapassare. La legge di bilancio 2019-2021 permette al comune di Venezia la possibilità di applicare il ticket di cui sopra, una tassa di sbarco fino ad un massimo di 10 euro, a chi raggiunge in qualsiasi modo la città antica. Come scrive l’agenzia Ansa, il ticket riguarderà solo i turisti giornalieri e sarà alternativo all’imposta di soggiorno attualmente presente. Secondo quanto si legge nella manovra, tale misura «potrebbe conseguire un effetto selettivo e moderare l’accesso delle grandi navi alla zona lagunare». Da più tempo, infatti, si parla della necessità di moderare gli ingressi a Venezia, e dopo i tornelli applicati negli scorsi mesi per ridurre il volume di traffico, ecco il nuovo deterrente scaccia folla. Come si legge nell’articolo 1, comma 1129 del maxiemendamento, «Il Comune di Venezia è autorizzato ad adottare nelle proprie politiche di bilancio, in alternativa all’imposta di soggiorno, l’applicazione del contributo di sbarco previsto per le isole minori. Inoltre, l’importo massimo consentito per entrambe tali misure è elevato a 10 euro».

VENEZIA, ARRIVA IL TICKET D’INGRESSO

Come detto sopra, il ticket vale solo per i turisti giornalieri, ovvero, per chi non è intenzionato a pernottare nemmeno una notte in città. Matteo Sechi, portavoce dell’associazione ‘Venessia.com’, che da anni si batte in difesa della città lagunare contro il turismo di massa, sembrerebbe approvare questa nuova misura: «La ‘tassa di sbarco’ – afferma – punta giustamente a ‘colpire’ i turisti giornalieri, che sono la maggior parte dei visitatori della città, ma portano in termini di fatturato solo il 30% a fronte del 70% portato dai pochi milioni di pernottanti che pagano da anni la tassa di soggiorno». Da anni, spiega Sechi, i veneziani chiedono misure concrete per gestire le enormi masse di turisti che quasi in ogni periodo dell’anno, ed in particolare durante il carnevale e in estate, affollano piazza San Marco e dintorni.