Molestie sessuali di un frate al Santuario di Padre Pio di San Giovanni Rotondo: la storia di padre Domenico, che denunciò il fattaccio e che per punizione è stato reso «prigioniero». Ripercorriamo quanto accaduto grazie a Le Iene, con Matteo Viviani che è tornato a trovarlo dopo tre anni: il padre denunciò gli abusi sessuali subiti da Anna, una giovane che lavorava nel santuario da tredici anni, colpevolizzando anche gli altri frati, rei di non predicare la povertà e la morigeratezza di Padre Pio. L’intervista del 2015 costò caro a Padre Domenico, «trasferito nel convento di Reggio Calabria e costretto a rimanere lì fino a nuove disposizioni». Un prigioniero, come dicevamo: anche per lasciare la provincia di Reggio Calabria aveva bisogno di un’autorizzazione scritta.



“MI SONO RIFIUTATO DI RITRATTARE”

 «Mortificato profondamente»: questo lo stato d’animo del padre, «vincolato a non rilasciare interviste o intraprendere iniziative senza autorizzazione». «Sono stato mandato in punizione a Reggio Calabria, in esilio: mi hanno cacciato di casa, non sono più tornato dove ero prima. Io non ho fatto niente e non ho litigato con nessuno, eppure sono scamparsi tutti», prosegue padre Domenico, che sottolinea come gli sia «stato proposto di ritrattare con una lettera, ma io mi sono rifiutato». Questa vicenda lo ha costretto a prendere una decisione drastica: uscire dall’ordine. Oggi, a 86 anni, divide la casa con le sue tre sorelle che lo ospitano, con un assegno sociale di 569 euro. Anna, la ragazza molestata dal frate, si è messa a disposizione e lo ha aiutato. Clicca qui per vedere il servizio de Le Iene.

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