Gli industriali hanno definito «inaccettabile» la condotta del Governo sulla Tav, con l’esecutivo gialloverde che ha deciso di integrare la Commissione di un rappresentante dei favorevoli e uno dei contrari alla Torino-Lione. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha commentato a Tagadà: «Se mi definisco un No Tav? Assolutamente no, io sono dalla parte degli italiani e non accetto di sprecare soldi pubblici». Prosegue l’esponente del Movimento 5 Stelle: «Voglio che ci siano soldi ben spesi in infrastrutture». Riccardo Molinari, capogruppo al Senato della Lega, ha evidenziato ai microfoni dell’Adnkronos: «Un atteggiamento ambiguo. Capisco che possa ingenerare qualche preoccupazione. Il mondo imprenditoriale accusa il governo di bloccare le grandi opere, ma in realtà non c’è nessun atto dell’esecutivo che va in questa direzione». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DELEGAZIONE PIEMONTESE “INSODDISFATTA”
E’ andato in scena oggi l’incontro tra il Governo e la delegazione di imprenditori piemontesi Sì Tav: un summit dall’esito tutt’altro che positivo, sentendo il presidente dell’Api Torino Corrado Alberto. Intervistato dall’Huffington Post, il membro della delegazione ha lasciato Palazzo Chigi con la preoccupazione che «ci sia un allungamento del brodo»: «Non siamo disponibili a essere considerati merce di scambio sul piano politico elettorale. È chiaro che se si va oltre la fine dell’anno con la decisione sulla Tav, ogni eventuale decisione risentirebbe del clima elettorale. E noi chiediamo che non si giochi sulla nostra pelle». Prosegue Alberto: «Conte ci ha assicurato che la valutazione preliminare costi-benefici arriverà in tempi brevi. Noi abbiamo chiesto che sia almeno entro dicembre. Ma è chiaro che per quella definitiva c’è il rischio di uno slittamento in piena campagna elettorale. E questo non può essere. Chiediamo un impegno più forte, e non solo della Lega, e ricordiamo a Salvini che con noi oggi ci sono i lavoratori». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “IO SONO PER IL SI'”
Pressing sul Movimento 5 Stelle per la Tav, Danilo Toninelli ha congelato i lavori ma si profila un’altra batosta per i pentastellati. Sul tema è intervenuto anche Matteo Salvini, ministro dell’Interno e leader della Lega: «Il governo si deve assumere delle responsabilità», afferma il capo del Viminale alla presentazione del libro di Bruno Vespa. Prosegue il segretario federale del Carroccio: «Sapete come la penso io: io sono per l’Italia che va avanti, per l’Italia dei sì. E’ vero che ci sono 20 miliardi di euro di investimenti pubblici bloccati da anni, ma siamo al governo da sei mesi. Non sono Batman». E anche la Uiltec chiede la Torino-Lione: «Il sindacato da tempo immemore chiede investimenti da destinare alle infrastrutture materiali e digitali del Paese, indispensabili per il rilancio dell’industria e di conseguenza di tutta l’economia nazionale. Anche la linea ferroviaria Torino-Lione non deve fermarsi e fanno bene le imprese e le tante associazioni favorevoli all’opera a sostenerla presso l’esecutivo. Dobbiamo rimanere agganciati al treno dell’economia continentale e non perdere più terreno dagli altri Paesi europei», le parole del segretario Pirani. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
M5S SCONFITTO?
Dopo l’accordo di massima raggiunto tra Francia e Italia, nonostante il “congelamento” dei lavori ottenuto da Toninelli fino al 2019 (che però è tra meno di un mese, ndr) quest’oggi i Sì Tav piemontesi vengono accolto a Palazzo Chigi dal premier Conte e dal Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio, oltre ovviamente al titolare dei Trasporti. Dall’altro fronte del tavolo ci saranno invece i rappresentanti piemontesi del mondo dell’industria, dell’imprenditoria, delle professioni e dei sindacati, uniti dal sostegno alla Tav Torino-Lione due giorni dopo la dura presa di posizione di Confindustria assieme ad altre associazioni di categoria e di imprese impegnate nel chiedere al M5s di fare diversi passi indietro rispetto alla loro volontà di “stoppare” le grandi opere. «Se pensano che andiamo in gita a Roma, sbagliano di grosso», fanno sapere i rappresentanti piemontesi in attesa di ottenere notizie migliori rispetto al “congelamento” avvenuto ieri con il rinvio dei tre bandi del Governo in accordo con la Francia. In realtà la Lega sta premendo affinché la Tav si faccia e il M5s, al momento, sembra stretto in una morsa da cui sembra alquanto difficile “uscirne”, specie per i tanti segnali giunti da Ue e Francia negli ultimi giorni che rendono “quasi obbligata” la scelta per il “Sì Tav”. (agg. di Niccolò Magnani)
GARIGLIO (PD): “CAPORETTO PER M5S”
Rinvio dei bandi al 2019, iter condiviso da Italia e Francia per la Tav. La Torino Lione ha acceso la bufera politica nelle ultime settimane, ma il Partito Democratico esulta. Ecco le parole di Davide Gariglio riportate da Adnkronos: «Il ministro Toninelli alla fine si arrende e dà il via libera alla pubblicazione dei bandi di gara per la realizzazione del tunnel di base della Torino-Lione, a partire dal gennaio 2019. Più che un successo, ottenuto al tavolo negoziale con la sua omologa francese, per Toninelli e i Cinquestelle è una Caporetto, dopo una campagna elettorale fatta contro la Tav. Alla fine il ministro ha ceduto: l’opera é in corso di realizzazione, ci sono impegni internazionali sottoscritti dai governi italiano e francese, e la Tav è fondamentale per lo sviluppo economico del nord Italia». Prosegue il dem: «Ma c’è un problema: il governo ha bloccato per sei mesi i lavori, ritardando l’avvio dei bandi di gara, da dicembre a gennaio, che hanno comportato un maggior costo a carico dei due governi di 75 milioni di euro, dovuto al fatto che non tutti i lavori potranno essere appaltati entro la fine del 2019 e quindi si perderanno 75 milioni di finanziamenti europei per ogni mese di ritardo a partire dal 1/12/2018». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LE PAROLE DI TONINELLI
Continua il dibattito sulla Tav Torino Lione, nuovo botta e risposta a distanza tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli e il governatore della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. L’esponente del Movimento 5 Stelle, partito storicamente contrario alla grande opera, ha oggi pubblicato un lungo post su Facebook per aggiornare sulla situazione del dialogo tra Italia e Francia: «La Francia condivide il nostro metodo e l’opportunità di una analisi costi-benefici approfondita e finalmente obiettiva sul Tav Torino-Lione. Ieri, a margine del Consiglio Ue dei Trasporti, ho siglato con la mia omologa di Parigi, Elisabeth Borne, una lettera per chiedere congiuntamente a Telt, il soggetto attuatore, di pubblicare oltre la fine del 2018 i bandi dapprima attesi a dicembre.Con la Francia stiamo conducendo un iter condiviso, ordinato e di chiarezza. Adesso condivideremo il percorso con la Commissione europea, applicando in pieno il contratto di governo. Nessun pregiudizio sull’opera, ma solo l’obiettivo di fare quanto mai fatto prima: usare bene i soldi di tutti i cittadini italiani».
LA REPLICA DI CHIAMPARINO
«Mi auguro che le parole che ho letto del ministro Toninelli, da cui per altro aspetto sempre un appuntamento per capire le sue reali intenzioni sul completamento dell’Asti-Cuneo, significhino che domani, nell’incontro con i rappresentanti delle categorie economiche, il governo annuncerà lo sblocco dell’opera all’inizio del 2019. Perchè è chiaro anche in inglese: time is over, il tempo è scaduto!», questa la replica di Chiamparino riportata da La Stampa. Il confronto continua, con il sindaco Chiara Appendino che ha recentemente aperto al dialogo. E Forza Italia, in piazza a Torino per ribadire l’appoggio alla Tav, concorda: «Vogliamo un’Italia al centro dell’Europa, non isolata. La TAV e le altre grandi opere ci servono per export, turismo e lotta all’inquinamento», le parole su Twitter di Antonio Tajani.