Virgilio Cataldi

, l’uomo che uccise la zia a settembre 2017, non è imputabile perché incapace di intendere e volere. Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Piceno, Rita De Angelis, ha così deciso di assolvere il 41enne che il 16 settembre di un anno fa ammazzò con due coltellate alla gola, Irma Giorgi, perché, come riferì poi ai carabinieri, glielo ordinò Santa Rita. Il legale di Cataldi, l’avvocato Silvio Venieri, aveva chiesto che il proprio assistito venisse processato con rito abbreviato, e così è stato. Il giudice, come riferisce l’edizione online dell’agenzia Ansa, ha altresì disposto che Cataldi debba rimanere ricoverato in una Rems, una struttura sanitaria alternativa al carcere, per almeno due anni, durante i quali verrà controllata la sua salute mentale. Confermata quindi la perizia realizzata dal dottor Marco Quercia, responsabile del Servizio Territoriale per le Dipendenze Patologiche dell’Asur di Ascoli, che subito dopo i fatti decretò appunto l’infermità mentale del Cataldi.



VIRGILIO CATALDI ASSOLTO: INCAPACE DI INTENDERE

Quel pomeriggio di metà settembre il 41enne di Fonte di Campo, provincia di Ascoli Piceno, non era in sé, e annebbiato dai problemi mentali per cui da anni era in cura, ha preso un coltello, colpendo con due fendenti alla gola la zia, “ispirato” da Santa Rita. Come detto sopra, la perizia venne stilata subito dopo i fatti, e fin dall’inizio si capì che Cataldi non sarebbe stato processato per omicidio volontario. L’uomo è stato comunque ritenuto socialmente pericoloso, ed è per questo non è stato fino ad ora rilasciato in libertà, lasciando così la struttura sanitaria protetta dove è in cura da tempo. «Dietro questa storia – raccontava il comandante dei carabinieri di Ascoli, il giorno della scoperta del cadavere della zia – c’è un ragazzo con gravi problemi che, purtroppo, in un momento di non lucidità ha ucciso la zia con un fendente al collo».



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