Nuovi sviluppi sul caso Giulio Regeni. Il presidente della Camera Roberto Fico, che una settimana fa ha ufficializzato l’interruzione dei rapporti con l’Egitto, ha sottolineato che l’Italia «è pronta a mettere a repentaglio i rapporti tra i due Paesi nel momento in cui il Cairo dimostra di non voler fare un passo in avanti». L’esponente del Movimento 5 Stelle ha evidenziato come «i rapporti tra Italia ed Egitto sono a repentaglio e lo sono sempre stati negli ultimi tre anni, perché in Egitto è stato sequestrato, torturato e ucciso un cittadino italiano». Ricordiamo che l’Egitto ha respinto l’indagine italiana sugli 007 e oggi la terza carica dello Stato ha incontrato i genitori del ricercatore italiano: «Quando sono andato in Egitto ho parlato con il presidente del Parlamento egiziano e poi con il presidente Al Sisi, dai quali ho avuto rassicurazioni: mi hanno detto che sarebbe stato rimosso qualsiasi tipo di ostacolo che si frapponeva tra il lavoro dei magistrati italiani e la ricerca della verità».



“LAVORO ENCOMIABILE DELLA PROCURA DI ROMA”

«Questo non è accaduto a settembre»

aggiunge Fico, «e nemmeno a novembre, quando ci aspettavamo degli sviluppi». Il presidente della Camera ha poi voluto elogiare il lavoro svolto dalla Procura di Roma, ritenuto « encombiabile in questi anni», precisando: «La scorsa settimana è tornata a Il Cairo ma ha dovuto prendere atto che non c’è stato alcun passo in avanti, nonostante più di nove mesi fa avessero fornito degli elementi molto importanti affinchè si potesse iniziare un processo in Egitto». «Invece da tre anni non si muove nulla», denuncia l’esponente pentastellato. Fico ha poi aggiunto su Twitter: «Giulio non era solo un ricercatore italiano, ma anche un ricercatore europeo. Tutta l’Europa si deve impegnare per chiedere che venga fatta piena luce su quanto gli è accaduto».



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