Una sentenza decisamente beffarda, quella emessa dal tribunale civile di Venezia nei confronti di Gundula Schafer, la vedova del criminologo tedesco Joachim Vogel, rimasto ucciso il 17 agosto 2013 durante un incidente sul Canal Grande a Venezia. L’uomo, insieme alla moglie ed ai loro tre figli era a bordo di una gondola pilotata da Stefano Pizzaggia quando il mezzo fu coinvolto in un grave incidente nautico, venendo travolto da un vaporetto dell’Actv. Il turista subì danni talmente gravi al torace da provocargli il decesso. Ne seguì una complessa inchiesta penale che portò alla condanna in primo e secondo grado di tre comandanti dell’Actv, rei secondo l’accusa di aver avuto una condotta poco prudente. Condannato anche un motoscafista accusato di aver fatto una manovra pericolosa, mentre di recente si è avuta una quarta condanna in primo grado a carico di un secondo gondoliere che aveva sostato nelle vicinanze della mezzeria del Canal Grande rendendo oltremodo difficoltoso il passaggio dei vaporetti.
TURISTA MORTO IN GONDOLA: VEDOVA CONDANNATA
Ma come mai la vedova del turista morto in gondola ora si trova di fronte ad una sentenza beffa nonostante le condanne finora emesse? La donna aveva chiesto un risarcimento di oltre 6 milioni di euro ai quali andava ad aggiungersi circa un milione e mezzo di acconto già ricevuto. Il tribunale civile di Venezia ha però deciso che la vedova di Vogel non avrebbe diritto a nessun risarcimento ma anzi, dovrà versare ben 229mila euro di spese legali. In merito all’inchiesta penale, rammenta Corriere.it, il gondoliere Pizzaggia fu sin da subito scagionato poichè decise di accostare al pontile del Magistrato alle Acque, dove poi avvenne l’impatto violento costato la vita al criminologo, alla luce della situazione di pericoloso traffico. La vedova però aveva chiesto i danni anche a lui in quanto alla guida della gondola coinvolta nell’incidente nautico. Dopo aver riconosciuto l’assenza di colpe, il giudice aveva rigettato la richiesta. La causa però aveva visto nel frattempo chiamare in ballo tutte le assicurazioni degli altri mezzi coinvolti ed alla fine a pagare la salatissima parcella è stata proprio la vedova di Vogel. I conti finali sono risultati vertiginosi: solo 52mila euro per la difesa del primo gondoliere ed altrettanti per la sua assicurazione, 25mila euro per ciascuna delle numerose parti coinvolte.