Roma, sgombero all’ex fabbrica di penicillina di San Basilio: Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza per liberare lo stabile di via Tiburtina che ospita almeno 500 persone, di cui molti rifugiati e richiedenti asilo. Recentemente in quel palazzo disabitato è stata aggredita l’inviata di Storie Italiane Roberta Spinelli, tornata oggi sul luogo dell’accaduto per seguire da vicino la prima fase dello sgombero. E non sono mancati i momenti di tensione, come sottolineato dalla giornalista: «Sono stati sedati gli animi di alcuni abitanti dello stabile che hanno bloccato i lavori per qualche minuto. La situazione è regolare, verrà posta una rete di un metro di altezza sui blocchi di cemento».
SGOMBERO EX FABBRICA PENICILLINA
«E’ stato portato via il primo carico di spazzatura che c’era all’interno: fase di chiusura e bonifica per poi procedere allo sgombero. Le persone che vivono all’interno sono aumentate a dismisura nell’ultimo periodo a causa anche dello sgombero del Baobab», prosegue Roberta Spinelli. Ed è necessario bonificare la zona, come evidenziato da Valerio Rossi Albertini: «Siamo in una condizione emergenziale, in questo caso c’è un pericolo sanitario: la cosa più importante è smaltire la spazzatura per evitare il rischio di malattie. Servirebbe un esame a tutti i soggetti interessati per valutare possibili contaminazioni». Ricordiamo che gli occupanti avevano chiesto una soluzione alternativa per evitare di restare in strada: «Signori, noi siamo esseri della Terra, non veniamo da Marte, da Giove, da Venere, ma dal pianeta Terra. Abitiamo in questo posto, che è un relitto, tra rifiuti tossici, spazzatura e strutture pericolanti, ma quando uno ha bisogno, come si dice in italiano?, a caval donato non si guarda in bocca», le parole di un residente riportate da Tpi.