Il caso di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte, in provincia di Torino, uccisa il 13 gennaio 2016, si avvia rapidamente verso il secondo capitolo giudiziario. Dopo la condanna a 30 anni di carcere all’ex studente Gabriele Defilippi ed a 19 anni al suo ex amante Roberto Obert, gli avvocati del giovane reo confesso si preparano in vista del processo d’Appello in programma per il prossimo 10 dicembre ed invocano uno sconto di pena a carico del proprio assistito. Del caso si occuperà questa sera anche la trasmissione Quarto Grado che approfondirà le tappe della vicenda avvenuta quasi tre anni fa e che ha provocato un enorme dolore nei genitori di Gloria. Il giovane Gabriele Defilippi, dopo aver rimbalzato a lungo le colpe al suo ex amante, alla fine ha confessato di aver ucciso la professoressa. Alla base del delitto un movente economico: la donna era già stata vittima di una truffa da parte del ragazzo. Oggi, Gabriele è detenuto nel carcere di Torino ma almeno esteriormente sembra essere un’altra persona. Il suo aspetto è decisamente più curato, ha ripreso qualche chilo e soprattutto ha deciso di iniziare a studiare, iscrivendosi alla facoltà di Scienze Politiche. Una nuova vita, dunque, ma un passato che non può facilmente rimuovere.



GLORIA ROSBOCH: LA NUOVA VITA DI GABRIELE DEFILIPPI

Gabriele Defilippi, giovane killer di Gloria Rosboch oggi ha 23 anni ed altri 30 da trascorrere in carcere. “Voglio chiedere scusa alla famiglia Rosboch per il male che gli ho fatto. Ogni giorno ci penso. E voglio cambiare anche per loro: studiare mi dà questa opportunità. Lo farò anche per loro”, ha asserito il giovane, come riporta il quotidiano La Stampa. Le sue scuse Gabriele le ha pronunciate a margine dell’incontro che si è svolto nel carcere Lo Russo e Cotugno dov’è detenuto. “Oggi non posso neanche pensare di guardare il prossimo con l’intento di fargli del male. Cosa che invece, prima di questa tragedia mi veniva quasi spontanea. Era la mia natura”, ha dichiarato. Defilippi, dunque, sembra essere pentito per l’omicidio della professoressa Gloria Rosboch, uccisa con spietata freddezza e poi gettata nella cisterna di una discarica abbandonata dove fu ritrovata cadavere un mese più tardi. Il suo pensiero va spesso ai genitori di Gloria: “Le scuse sono rivolte sempre ai famigliari della professoressa”, dice. Ma non c’è mai la parola perdono. Il giovane parlando del carcere lo definisce “proprio quello di cui avevo bisogno. Mi sono trovato di fronte a un bivio. Ho pensato: la faccio finita oppure do una svolta alla mia vita? Ho scelto la seconda ipotesi. Fuori da qui c’era quel Gabriele che aveva l’esigenza di essere sempre diverso. Qui sono diventato me stesso”. Forse dopo la tragedia un “nuovo” Gabriele c’è davvero anche se per i genitori di Gloria sarà difficile comprendere fino in fondo le sue parole. La sua famiglia, di contro, è tornata a stargli vicino. Una volta scontata la sua condanna, l’assassino della professoressa Rosboch spera solo “di poter avere pure io un futuro migliore. E soprattutto pulito”.

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