Beppe Grillo regala un nuovo show. A Roma per la presentazione del libro “Palermo Connection” di Petra Reski, alla fiera “Più libri, più liberi”, il fondatore del Movimento 5 Stelle ha affrontato svariati argomenti, a cominciare dalla questione sicurezza. Sorprendenti a riguardo le parole dell’ex comico, che lascia intendere che quello della sicurezza è sostanzialmente un falso problema: «Abbiamo la sensazione – le parole di Beppe Grillo – di vivere in un mondo violento». I dati, ricorda lo stesso Grillo citando le statistiche mondiali, dicono altro: «Ogni anno muoiono oltre 52 milioni di persone in tutto il pianeta e di queste solo 750 mila sono quelle che perdono la vita per un fatto violento». Grillo cita anche i numeri delle persone che si suicidano, che sono molte di più, circa un milione ogni anno. Durante la presentazione del libro c’è spazio anche per litigare con i giornalisti presenti, che invano avevano provato a fare delle domande a Grillo.
BEPPE GRILLO “SICUREZZA FALSO PROBLEMA”
«Non vi posso parlare, siete malvagi dentro – ha proseguito Beppe Grillo, come riferisce Il Fatto Quotidiano – non posso avere confidenza con voi perché storpiate ogni mia parola, siete sempre pronti a prendere una mia frase, lettera, parola per farne titoloni». Quindi Grillo attacca la stampa anche dal palco: «Il mondo va avanti a una velocità pazzesca, ma le vostre domande sono cazzate. Finiamola. Sono stufo di rispondere su cosa ha detto o meno Salvini. Siete infantili». Si parla anche della Tav, il treno ad alta velocità per cui oggi c’è stata una manifestazione a Torino con 40 mila persone in piazza, in risposta tra l’altro alla protesta dei Si Tav di un mese fa. «Non è questione di destra, sinistra, centro, movimento o non movimento – dice a riguardo Beppe Grillo – bisogna sedersi ad un tavolo con ingegneri, architetti, filosofi ed artisti e contaminarsi. Voi avete l’obbligo di far dire o ‘sì’ o ‘no’ – il nuovo attacco alla stampa – ma la soluzione non è quella, è più vasta». Il pensiero di Grillo sul treno ad alta velocità che collegherebbe Torino a Lione sembra comunque chiaro: «Abbiamo il 40% del trasporto europeo che porta container vuoti. E facciamo infrastrutture per portare la metà di questi mezzi che sono vuoti. Gli industriali protestano perché gli togli il cemento, il loro progresso. Senza calcestruzzo non hanno idee. L’Alta velocità ce l’avevamo già 15 anni fa, poi sono arrivati quelli del cemento».