Sarebbe ormai individuato e forse anche già interrogato il minorenne (un 16enne) che avrebbe spruzzato lo spray urticante due notti fa nella discoteca di Corinaldo: testimonianze e immagini lo avrebbero incastrato, sarebbe un residente della provincia di Ancona che potrebbe a questo punto essere incriminato per omicidio preterintenzionale. All’interno del locale, confermano gli inquirenti, è stata trovata una bomboletta che avrebbe scatenato il panico in attesa del dj set di Sfera Ebbasta: il figlio del gestore della Lanterna Azzurra ha spiegato che quello spray è stato usato «per rubare una catenina e altri piccoli furti» all’interno della discoteca marchigiana. Nel frattempo, finalmente una buona notizia sul fronte medico: una 15enne è uscita dal coma, era una dei codici rossi tra i tantissimi feriti di Corinaldo. I medici dell’ospedale Le Torrette di Ancona hanno spiegato che «è in buone condizioni e ancora sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva». (agg. di Niccolò Magnani)
LA POLEMICA SUL “DOPPIO CONCERTO”
Una polemica sta emergendo da ore
in mezzo alle tante indagini in corso sul disastro di Corinaldo: in un video postato sui social un ragazzo che era presente alla Lanterna Azzurra due notti fa attacca «C’è qualcosa che non mi quadra nella serata: com’è possibile che Sfera Ebbasta stava per entrare in scena, sul palco della Lanterna Azzurra, a mezzanotte e 40, quando è successo il parapiglia, se a mezzanotte e 10 era ancora sul palco Discoteca Altromondo Studios a Rimini?». In sostanza, si mette in dubbio l’effettiva presenza del trapper accusando il locale in maniera durissima: «è stato un evento inventato per fare cassa e quando stavano per presentarlo uno che era chiaramente messo lì apposta per spruzzare lo spray urticante per fare uscire tutti. Così avrebbero potuto dire che era impossibile andare avanti con lo show…. È stato qualcosa di organizzato, qualcosa per giustificare l’assenza di Sfera Ebbasta». Il video è divenuto subito virale ma lo staff del trapper ha subito immediatamente smentito ogni cosa: «È consuetudine che gli eventi in discoteca – e non solo quelli – comincino a orari completamente spostati in avanti rispetto a quanto indicato sul biglietto». Resta però un punto sul quale gli inquirenti stanno indagando, specie per capire perché fossero stati organizzati due dj set praticamente alla stessa ora con lo stesso artista e perché poi a Corinaldo nessuno avesse avvisato le autorità competenti della presenza di così tanta gente vista l’organizzazione della serata. (agg. di Niccolò Magnani)
LA DISCOTECA SI DIFENDE DALLE ACCUSE
Parallelamente alle indagini su quanto accaduto nell’interno della discoteca di Corinaldo
, scoppia il caos sulla polemica dei biglietti venduti al concerto di Sfera Ebbasta; dopo le prime notizie circolate nelle scorse ore, arriva la precisazione sia dello stesso locale Lanterna Azzurra che degli stessi carabinieri che indagano sulla tragedia delle 6 vittime. «Sono stati venduti 680 biglietti, di cui 180 on line, mentre quelli staccati, cioè effettivamente trovati nel cassetto del locale sono 460», lo ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, questa mattina dopo aver anche dichiarato come il «numero delle persone che erano effettivamente presenti è ancora in corso di accertamento». La capienza di quel locale, sottolinea il comandante dei CC, è di 459 persone ed erano aperte solo le due al piano terra, mentre quella interrata non era fruibile: «La cifra di diffusa sabato di circa 1.400 biglietti si basava sui numeri delle matrici», ha spiegato risolvendo la “polemica” sui troppi presenti dentro quel locale. In una intervista sempre di questa mattina al QN, uno dei tre gestori della discoteca (Marco Cecchini) si difende: «Non c’erano 1.400 persone come dicono tutti. Assolutamente. Secondo me non arrivavano a mille, anzi calcolando quelli che erano fuori a fumare, dentro ce n’erano poco più di 800. E’ un locale che ha contenuto molta più gente». (agg. di Niccolò Magnani)
LO SFOGO DEL MARITO DI ELEONORA GIROLIMINI
Doveva essere un comune DJ set ed invece, si è trasformato in una strage. Questo è ciò che è accaduto prima dell’esibizione di Sfera Ebbasta, uno dei trapper più amati in Italia. Eleonora Girolimini è stata l’unica adulta rimasta vittima nella tragedia della Lanterna Azzurra di Corinaldo. “Mamma mi ha protetto fino all’ultimo istante – ha raccontato la figlia undicenne di Eleonora – Quando siamo finiti in mezzo alla folla lei urlava ‘c’è la piccola, c’è la piccola’. Cercava di farmi spazio con il suo corpo per non farmi schiacciare, poi è caduta più in basso”. Al concerto la ragazzina era stata accompagnata dalla madre e dal padre Paolo, che ha raccontato: “Ci teneva così tanto che era stato impossibile dirle di no”. Proprio il padre della ragazza e marito di Eleonora, Paolo, confida al Corriere della Sera: “Ero un passo più avanti rispetto a lei e alla bambina. Ho sentito un odore acre e ho detto: via da qui, correte! Poi mi sono ritrovato nella folla che mi spingeva fuori, non ho potuto raggiungerle, le ho perse di vista”. Paolo ed Eleonora avevano accompagnato la figlia in discoteca per il dj set di Sfera Ebbasta. Gli altri figli erano rimasti a casa con la nonna: due gemelline di sette anni e un bambino di appena due. Il marito di Eleonora spiega che, una volta diradata la folla, ha provato a rianimare la moglie: “Quella discoteca – racconta ancora – era strapiena di gente ed erano tutti ubriachi”. Di seguito conclude: “Non ce la faccio a dire niente. Solo che quattro figli sono rimasti senza la loro mamma e uno di loro prende ancora il latte. Parlerò più avanti per dire quello che è successo lì dentro. Non era un concerto ma una discoteca strapiena di gente e piena di alcolici. Il concerto doveva iniziare alle 22 e invece non iniziava. Porti tuo figlio lì ed erano tutti ubriachi”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
CONCERTO DI SFERA EBBASTA: INDAGATO UN RAGAZZO
E’ stato identificato l’autore del lancio dello spray al peperoncino che ha creato il panico al concerto di Sfera Ebbasta previsto venerdì sera alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. Come riferito dai principali quotidiani online, il ragazzo è ora sotto inchiesta da parte delle forze dell’ordine, e dovrà rispondere di gravissime accuse, a cominciare (molto probabilmente) da quella di omicidio colposo plurimo. Le autorità potrebbero infatti accertare che è stato lui, con il lancio folle dello spray al peperoncino, ad aver provocato il panico fra i clienti del locale, che poi sono fuggiti in massa fuori dallo stesso, creando una calca mortale. Le forze dell’ordine sono risalite al ragazzo che ha spruzzato lo spray grazie anche ad uno scatto divenuto virale sui social nelle ultime ore (lo potete trovare qui sotto). Molti testimoni hanno infatti parlato di un giovane, maschio, minorenne, con il cappuccio della felpa alzata, che avrebbe appunto lanciato lo spray nella sala del locale. Il ragazzo in foto sarebbe già stato individuato anche se ora toccherà agli inquirenti farlo testimoniare.
Ritwittate,fate girare ,qlc potrebbe riconoscerlo…..#Ancona #LanternaAzzurra #Corinaldo #SferaEbbasta #8Dic #8dicembre pic.twitter.com/wgD2k3mBX4
— Vanessa (@NillyVanessa) 8 dicembre 2018
CONCERTO DI SFERA EBBASTA: INDAGATO UN RAGAZZO
Continua a tenere banco come non poteva essere altrimenti la vicenda dei ragazzi morti al concerto di Sfera Ebbasta. 5 minorenni e una giovane madre hanno perso la vita presso la discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, un locale che come sottolinea il quotidiano La Stampa, probabilmente non era a norma per un concerto di così vasta portata, in cui sono stati venduti circa 1400 biglietti quando al massimo potrebbe ospitare circa 500 persone. Un locale, la Lanterna, che fino a pochi anni fa era una “balera”, dove si suonava e ballava il liscio, ma che poi si è trasformata per lasciare spazio alle nuove generazioni. Peccato che di nuovo lì dentro vi sia ben poco, visto che la Lanterna è rimasta più o meno quella di 50 anni fa, così come testimoniato da quelle balaustre che sono crollate (forse proprio perché vecchie?), quando quei poveri ragazzi sono scappati fuori dal locale dopo lo spray al peperoncino. Già, quello spray che è stato lanciato da un incosciente minorenne, che sarebbe già stato individuato dalle forze dell’ordine, e che ora rischia un processo per omicidio plurimo colposo. Cappuccio sulla testa e sguardo da cattivo, si è sentito grande a fare quel gesto folle, ma chissà se ora la pensa ancora nello stesso modo… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONCERTO DI SFERA EBBASTA: 6 MORTI
Potrebbero arrivare a breve i primi indagati per gli accertamenti sulla strage avvenuta durante il concerto di Sfera Ebbasta nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona. Nel fascicolo che riguarda i gestori del locale il reato ipotizzato è di omicidio colposo. Questi, come riportato da SkyTg24, potrebbero essere iscritti presto nel registro degli indagati anche per ragioni tecniche. Il reato ipotizzato per chi ha usato lo spray urticante nella discoteca è omicidio preterintenzionale a carico di ignoti. In questo caso infatti gli investigatori non hanno ancora identificato il responsabile: pare che non si veda nei video acquisiti. In un primo momento si era ipotizzato che potesse essere una ragazza, minorenne, invece dalle testimonianze emerge che possa trattarsi di un ragazzo. Al momento c’è la conferma che una bomboletta contenente gas urticante è stata sequestrata nella discoteca dove cinque ragazzi e una mamma sono morti per la calca creatasi, ma non è chiaro se sia quella usata per seminare il panico. La bomboletta è all’esame degli investigatori.
QUESTORE “SENTITI ALCUNI RAGAZZI, MOLTI SOTTO CHOC”
Il questore di Ancona Oreste Capocasa ha parlato delle indagini sulla tragedia di Corinaldo, avvenuta durante il concerto di Sfera Ebbasta. «La questione è molto delicata, ci sono due procure che stanno indagando, quella ordinaria e la procura dei minori», ha dichiarato all’AdnKronos. Si potrebbe infatti pensare che siano coinvolti dei minori. Il questore ha spiegato che oggi sono stati sentiti dei ragazzi, anche dai carabinieri, «ma molti sono sotto choc e quindi è opportuno attendere che siano in condizioni di parlare perché tutto deve essere valutato con molta attenzione». Intanto la discoteca Lanterna Azzurra ha dovuto chiudere la sua pagina Facebook a causa dei numerosi insulti ricevuti. In mattinata era comparsa una copertina completamente nera in segno di lutto per le sei vittime, poi è arrivata la decisione di oscurare la pagina. Troppo gli insulti piovuti sul locale, su cui ora si stanno concentrando le indagini degli inquirenti.