Non c’è nessuna indagine da fare, non ci sono colpevoli da ricercare per i 6 giovanissimi rimasti uccisi al concerto in discoteca di Sfera Ebbasta a Corinaldo (Ancona), non c’è bisogno di visionare dozzine di filmati come stanno facendo da ore i responsabili delle forze dell’ordine. Non c’è bisogno, soprattutto nel rispetto delle vittime e dei familiari, di cominciare la solita tiritera processuale che impiegherà anni con condanne di poco conto. Perché ognuno sta già facendo cadere la colpa su Mister X, la ragazzina che, pare, ha spruzzato spray urticante fra gli spettatori per fare furti nelle tasche della gente nel panico. Da Chicago, quando in un episodio analogo morirono 21 persone, a piazza San Carlo a Torino per la partita della Juventus, questo sistema è entrato nella modalità dei nuovi furti.



E allora tutte le colpe e tutti i colpevoli ai quali togliere la licenza di lavoro e mandarli in galera li abbiamo già in mano.

1. Non c’è stato nessun controllo agli ingressi del locale, altrimenti la bomboletta spray saltava fuori, così come entrano le pasticche di droga a dozzine. Ma il proprietario del locale non può permetterseli questi controlli, non può permettersi che si dica che nel suo locale entra la droga, lo spray, la pistola, ne va del buon nome del locale. E poi un evento non si cancella quando sta per iniziare, ci si rimetterebbe l’incasso.



2. Sono stati venduti 1400 biglietti contro gli 870 disposti per legge in seguito a controllo della capienza del locale (che secondo alcuni siti, stando a quello che si legge in queste ore, sarebbe di appena 460 posti). Spray o no, questo è un gesto criminale che merita molti, molti anni di galera. Poteva succedere qualunque tipo di disgrazia.

3. La gravissima responsabilità del management dell’artista e dell’artista stesso che non si preoccupano di controllare lo stato di sicurezza dei propri fan visto il sovrafollamento. Mentre i ragazzini morivano stavano ancora contando i soldi dell’incasso: 500 biglietti in più venduti, ottima serata.



4. Uscite di sicurezza inadeguate, una porticina per oltre mille spettatori, in caso di incendio sarebbe successo come al cinema Statuto di Torino nell’83.

5. La passerella all’uscita fatiscente e arruginita, che è crollata ovviamente sotto il peso dei ragazzi in fuga. Colpevole: il responsabile del locale che non ha fatto uscite di sicurezza degne del loro nome.

6. Ma anche le forze dell’ordine, gli amministratori locali, le associazioni del mondo dello spettacolo che regolarmente se ne infischiano delle condizioni di sicurezza dei locali.

7. Resta la ragazzina con lo spray urticante, che si prenderà ogni colpa. Magari una zingara, magari una migrante.

La realtà è una sola: che oggi in Italia si mandano i ragazzini a morire per un concertino. E’ già successo, succederà ancora. Imparino, i gestori delle discoteche, da chi organizza concerti rock negli stadi, dove non è mai accaduta alcuna tragedia, dove 50-60mila persone si godono gli spettacoli senza alcuna paura e con servizi di sicurezza di massimo livello. Ma lì evidentemente ci sono promoter pronti a spendere di tasca loro per dare sicurezza e artisti pronti a sospendere i concerti in caso di bisogno. E che controllano che ogni misura sia stata presa. Perché noi, il pubblico, paghiamo fiori di soldi, ma non vogliamo che i nostri figli muoiano schiacciati dall’incompetenza e dal ladrocinio. E adesso non facciamo “menate” su questa società di giovani disperati, soli, abbandonati da genitori senza Dio che li mandano a morire. Sarebbe rendersi complici di quell’omicidio di massa che è successo ieri sera.