Mithun Rossetti si è suicidato o è stato ucciso? Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Fermo nei mesi scorsi ha accolto la richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Alessandro Piscitelli. Niente nuove indagini per chiarire la misteriosa morte del 26enne studente universitario di Treia trovato impiccato in una villa di Porto Sant’Elpidio il 7 agosto 2016. Per gli inquirenti l’alto tasso alcolemico nel sangue è la causa scatenante del gesto estremo, invece la famiglia sostiene che Mithun non avesse alcun motivo per uccidersi perché era felice, stava per laurearsi ed era felice di aver fatto outing della sua bisessualità. Ma questo caso presenta molte ombre. Per i legali della famiglia il telefono di Mithun è stato manomesso da qualcuno dopo il 14 agosto, quando il ragazzo era già morto da più di una settimana. Inoltre, il cellulare è stato ritrovato sul bordo della strada ad un mese dal decesso, con il portafogli e al tabacco che usava per fare le sue sigarette. Materiale perfettamente conservato, nonostante nei giorni precedenti ci siano stati violenti temporali. La manomissione confermerebbe dunque che quel materiale sia stato riposto da una persona coinvolta nella morte del ragazzo. E questo farebbe pensare che Mithun Rossetti non fosse solo. «Devono darmi le prove. Io so sicuramente che lui non si è ucciso», ha dichiarato la mamma adottiva a Le Iene.



MITHUN ROSSETTI, TROVATO IMPICCATO: SUICIDIO O OMICIDIO?

«Era un ragazzo perfetto, purtroppo negli ultimi tempi magari beveva un po’ troppo», ha raccontato la mamma adottiva Lorena a Le Iene. L’incubo della donna comincia quando i carabinieri la chiamano: hanno trovato l’auto di Mithun dopo un incidente, ma di lui nessuna traccia. Quella sera era andato ad una festa gay nel locale Tropical. Un anziano dice di averlo visto nella notte nudo, diceva di essere stato derubato. Due amici poi nel pomeriggio lo hanno trovato impiccato, con una tuta da lavoro non sua, in una villa isolata. L’ipotesi dei legali della famiglia è che sia stato ucciso dopo un incontro che gli si è rivelato fatale. La famiglia di Mithun Rossetti ritiene contraddittorie anche le testimonianze dell’anziano che per ultimo ha visto il ragazzo vivo. Quell’uomo sostiene che il giovane si sia spogliato e abbia percorso la strada seminudo, ma nessuno lo ha notato. Ma quell’uomo, dopo aver cambiato la prima versione dei fatti fornita dagli inquirenti, avrebbe affermato che il ragazzo era scalzo ma sui suoi piedi, durante l’autopsia, non sono stati riscontrati i segni di un eventuale camminamento a piedi nudi. I familiari dell’anziano hanno affermato di aver incontrato la madre del ragazzo a metà mattina del 7 agosto 2016 e di averle fornito informazioni sugli indumenti, ma lei e suo marito erano invece a Civitanova Marche, come possono testimoniare diverse persone. Per i legali dei genitori di Mithun Rossetti, dunque, quella famiglia nasconde qualcosa. Dopo la sua morte tra l’altro qualcuno avrebbe alterato anche la sua chat su Snapchat.



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