«Domenica scorsa la liturgia ci invitava a vivere il tempo di Avvento e di attesa del Signore con l’atteggiamento della vigilanza e anche della preghiera: “vigilate” e “orate”. Oggi, seconda domenica di Avvento, ci viene indicato come dare sostanza a tale attesa: intraprendendo un cammino di conversione, come rendere concreta questa attesa», ha iniziato così l’Angelus questa mattina Papa Francesco che, puntando tutto sulla figura di San Giovanni Battista, è un invito al cammino “non scontato” verso la conversione. Le esigenze di tale “radicale cambiamento” non sono certo facili: «siamo chiamati a bonificare gli avvallamenti prodotti dalla freddezza e dall’indifferenza, aprendoci agli altri con gli stessi sentimenti di Gesù, cioè con quella cordialità e attenzione fraterna che si fa carico delle necessità del prossimo. Bonificare gli avvallamenti prodotti dalla freddezza. Non si può avere un rapporto di amore, di carità, di fraternità con il prossimo se ci sono dei “buchi”, come non si può andare su una strada con tante buche. Questo richiede di cambiare l’atteggiamento». Per il Papa, il problema della riconciliazione non è un discorso teorico, ma un dramma difficilissimo a volte da superare: «Quanta gente, forse  senza accorgersene, è superba, è aspra, non ha quel rapporto di cordialità. Occorre superare questo compiendo gesti concreti di riconciliazione con i nostri fratelli, di richiesta di perdono delle nostre colpe. Non è facile riconciliarsi».



L’ANGELUS DI PAPA FRANCESCO

Come ricorda ancora Papa Francesco durante il secondo Angelus del periodo d’Avvento, «Si pensa sempre: “chi fa il primo passo?”. Il Signore ci aiuta in questo, se abbiamo buona volontà.  La conversione, infatti, è completa se conduce a riconoscere umilmente i nostri sbagli, le nostre infedeltà, inadempienze». Come illustrava Giovanni Battista duemila anni fa, il vero credente è quello che si fa carico del fratello vicino e indica «prospettive di speranza anche in quei contesti esistenziali impervi, segnati dal fallimento e dalla sconfitta». Il Battista sapeva ascoltare, sapeva compiere gesti di tenerezza, e con gesti di perdono i tanti «che si recavano da lui per confessare i propri peccati e farsi battezzare con il battesimo di penitenza» rappresentano al meglio l’invito alla conversione che il Pontefice ha compiuto oggi, nel 2018, all’intera cristianità. «Anche oggi, i discepoli di Gesù sono chiamati ad essere suoi umili ma coraggiosi testimoni per riaccendere la speranza, per far comprendere che, nonostante tutto, il regno di Dio continua a costruirsi giorno per giorno con la potenza dello Spirito Santo. Pensiamo, ognuno di noi: come posso io cambiare qualche cosa del mio atteggiamento, per preparare la via al Signore?», conclude il Santo Padre davanti alla folla infreddolita ma festante per l’annuncio della Natività.

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