Santa Verdiana, la storia
Il 1° Febbraio si festeggia Santa Verdiana, conosciuta anche come Veridiana o Viridiana, nata, esattamente come San Francesco d’Assisi, nel 1182 e ammessa, dallo stesso Francesco, nel Terz’ordine francescano. Di nobili natali, Verdiana, faceva parte della famiglia Attavanti, e si prodigò, al fianco di un facoltoso zio, quale contabile delle ricchezze di famiglia. Un famoso episodio narra che un giorno il ricco zio di Verdiana avesse accumulato una ingente quantità di derrate alimentari, da vendere a un importante acquirente, ma la giovane fece dono di quegli alimenti ai poveri. Lo zio, accortosi della situazione e scusatosi con l’acquirente, reagì in modo veemente contro la giovane, la quale, però, non si perse d’animo e chiese aiuto a Dio. Nel giro di 24 ore le derrate alimentari erano tornate al proprio posto, consentendo allo zio di concludere il proprio affare e premiando la generosità di Verdiana.
La santa dei serpenti
Santa Verdiana, patrona di Castelfiorentino, visse in clausura fin dalla giovane età, perseguendo l’ideale cristiano dalla propria cella della chiesetta di Sant’Antonio, sita nel borgo di Timignano. Compagni di cella, dalla fanciullezza alla vecchiaia, per la futura Santa furono due serpenti ed è proprio per questo che ella viene conosciuta come “la santa dei serpenti”. Un episodio, sempre molto misterioso, è quello relativo proprio alla convivenza con i due animali. Uno dei due serpenti, infatti, un giorno uscì dalla cella e venne schiacciato da un carro, ma Verdiana riuscì, in maniera miracolosa, a salvargli la vita, subito dopo i due animali lasciarono la loro dimora e da questo distacco Verdiana comprese che l’ora della propria morte era vicina.