Sembra una “partita a tennis”, in piena campagna elettorale, quella tra il sindaco Raggi e il Ministro Lorenzin: ci sarebbe anche da sorridere se di mezzo non vi sia la salute dei bambini, le regole sulla scuola e il tema dei vaccini. Dopo il video della Lorenzin su Facebook, arriva la contro risposta del sindaco di Roma (sempre su FB), e anche qui non vi sono esclusione di colpi: «I bambini rischiano di essere cacciati dalla scuola per il caos della LorenzinPer colpa della Lorenzin e dei ritardi nelle prenotazioni della Regione Lazio, da marzo i bambini ancora in attesa della vaccinazione rischiano di essere cacciati dai nidi e dalle scuole di infanzia per i restanti quattro mesi di questo anno scolastico e educativo». Secondo la Raggi, i diritti di questi bambini vanno tutelati – e su questo anche la Lorenzin dice lo stesso, proponendo però il rispetto dell’attuale legge – e siccome non tutti i genitori possono pagare così duramente la «lungaggini burocratiche di un decreto scritto male e con inesattezze di circolari confuse», allora per questo andrebbero comunque accolti a scuola nonostante il mancato vaccino.
«Mi riferisco alle lunghissime attese, alle liste interminabili alle Asl e negli ospedali che tutti conosciamo ad eccezione – a quanto pare – del ministro alla Salute. Lo stesso decreto Lorenzin è talmente pasticciato che discrimina i bambini in base alla scuola alla quale sono iscritti: ad esempio, i genitori dei bambini iscritti alla scuola dell’obbligo potranno pagare una multa e continuare a mandare i loro figli a scuola anche se questi non sono vaccinati». Insomma una continua accusa e acredine che non riporta l’assennatezza sul campo della politica ma aumenta le divisioni: «Lo stesso Pd sbugiarda la ministra. La mozione di Roma Capitale che tutela i bambini è stata votata all’unanimità dall’Assemblea capitolina e quindi anche dal Pd che l’ha giudicata condivisibile e di buon senso. La verità è che Il ministro Lorenzin e il Pd vogliono speculare sui diritti dei bambini per mero interesse elettorale. Ma sono stati smascherati». (agg. di Niccolò Magnani)
IL VIDEO DEL MINISTRO CONTRO LA RAGGI
Il ministro della Salute replica una seconda volta alle dure parole del sindaco Raggi sui vaccini: dopo l’intervista al Messaggero è Facebook che diventa teatro dell’intervento di Beatrice Lorenzin, ancora in video. «Leggo che il Sindaco Raggi e l’Assemblea Capitolina si sono trasformati in un nuovo organo tecnico scientifico delle istituzioni italiane: non solo si occupano di virus e batteri, ma forse presto si occuperanno anche di nuove terapie geniche o di terapie oncologiche», spiega il ministro diretto in treno verso un appuntamento elettorale con Civica Popolare. «Non si può scherzare sulla pelle dei nostri bambini. Il decreto #vaccini è stato studiato anche per tutelare quei bambini troppo piccoli per essere vaccinati e quelli affetti da malattie per le quali non possono accedere alle vaccinazioni», spiega ancora la Lorenzin che stuzzica il sindaco Raggi e il Movimento 5 Stelle nel loro “ergersi a organo tecnico-scientifico”. In conclusione, il ministro sottolinea come «sia il Consiglio di Stato che la Corte Costituzionale si sono espressi chiaramente rispetto alla mozione del Veneto e non vorrei che Amministrazioni Comunali guidate da NoVax portassero avanti posizioni molto pericolose per la salute pubblica». La polemica è destinata a durare e si attende, a questo punto, la replica del candidato premier Di Maio: è infatti tema, che piaccia o no, da campagna elettorale e così verrà ancora un volta “banalizzato” un tema e una battaglia di cultura e scienza che meriterebbero ben altri considerazioni (e forse più sobrietà nelle dichiarazioni). (agg. di Niccolò Magnani)
LORENZIN REPLICA A RAGGI
Non si è fatta attendere la replica del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dopo gli attacchi di ieri sera del Sindaco di Roma Virginia Raggi: «Non è il sindaco Raggi né un’amministrazione comunale che decide in campo di virus e di batteri, ma la legge dello Stato e la comunità scientifica», spiega in una breve intervista al Messaggero il titolare della Ricerca e candidata per Civica Popolare. Secondo la Lorenzin il decreto vaccini approvato in questa Legislatura prevede la non accessibilità alla scuola dell’infanzia dei bambini non vaccinati ma non per una “cattiveria” o un “progetto eugenetico” come viene da più parti No-Vax dipinta tale legge, bensì «è fatto per proteggere quei bambini che sono troppo piccoli per essere vaccinati e quei bambini che hanno malattie per le quali non possono essere vaccinati e per permettere a una comunità di andare all’asilo e alla materna in piena sicurezza. La bontà di questo provvedimento è stato riscontrato dal Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale, questa è la legge ed è fatta a tutela dei nostri bambini»., conclude il Ministro in risposta alle dure parole della sindaca M5s. (agg. di Niccolò Magnani)
MA GRILLO ERA UN PRO-VAX?
Virginia Raggi rappresenta appieno non solo questa campagna elettorale M5s ma anche gli ultimi mesi dei Cinque Stelle nella politica italiana: un giorno “mele”, il giorno dopo “pere”, chi sostiene “X” e chi sostiene “Y”. Se ci fermassimo qui ovviamente saremmo di fronte alla consueta “opportunità” politica che fanno tutti, non solo i grillini: il problema è che per Il Movimento vi è il passaggio “ulteriore” di provare a convincere l’elettorato che invece sono tutti sulla stessa linea e senza contraddizioni, con grande trasparenza. Forse proprio per questo colpisce quando Di Maio un giorno sostiene l’assoluta convenienza culturale e scientifica dei vaccini, e il giorno dopo si accorda a Salvini nel dire che si ai vaccini «ma non obbligatori». Ebbene, ieri l’ultimo capitolo della “sfida” con Virginia Raggi che prende forte posizione contro Governo (e contro la legge, tra l’altro..). Eppure c’è stato qualcuno che qualche tempo fa su un particolare blog scriveva così: «un fenomeno senza alcuna base scientifica che noi rigettiamo completamente” e propongono un approccio di ‘persuasione attiva e capillare’ per “sconfiggere ogni forma di vaccine hesitancy e vaccine resistance in modo completo e duraturo». Renzi? Berlusconi? Il prof pro-Vax Burioni? No, Beppe Grillo. (agg. di Niccolò Magnani)
PD, “SINDACO PERICOLOSA”
I bambini non vaccinati possono restare a scuola. Lo ha deciso il Comune di Roma e lo ha comunicato la sindaca Virginia Raggi a tutte le istituzioni coinvolte. Una decisione destinata a far discutere, ma presa dall’Assemblea Capitolina per rispettare «la continuità didattica ed educativa per tutti gli alunni non ancora vaccinati». La sindaca di Roma l’ha comunicata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al presidente dell’Anci Antonio Decaro. Nella lettera si legge che «l’intera Assemblea Capitolina ha ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuità dell’attività e del percorso educativo considerando quest’ultimo una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equità». La decisione è stata aspramente contestata dal Partito Democratico. «La sindaca Raggi è senza vergogna e gioca con la salute dei bambini», ha dichiarato Luciano Nobili, responsabile Aree metropolitane del Pd. Inoltre, ha spiegato che così strizza l’occhio alla comunità no vax.
VACCINI, VIRGINIA RAGGI SCRIVE A BEATRICE LORENZIN
La mozione approvata dall’Assemblea Capitolina impegna la sindaca Virginia Raggi a farsi promozione di un’azione per rispettare la continuità didattica ed educativa verso i bambini regolarmente iscritti all’asilo nudo e alla scuola dell’infanzia, nel caso in cui i genitori non avessero ancora assolto l’obbligo di vaccinazione. La sindaca ha evidenziato che la legge multa i genitori dei bambini non vaccinati, ma non obbliga all’allontanamento del loro bambino, «come se non fosse il contagio la preoccupazione principale del legislatore, quanto piuttosto la sanzione amministrativa da comminare ai genitori colpevoli di omissione». La “guerra dei vaccini” entra così in campagna elettorale. Con la sua mossa Virginia Raggi, secondo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, «cerca di aggirare la deroga del 10 marzo per la presentazione delle certificazioni». La decisione viene dunque definita dalla titolare del dicastero sulla Salute «un atto politico» che si aggiunge «a tutte le dichiarazioni rese sui social da reti di avvocati No Vax, che da mesi sostengono di poter trovare degli escamotage per fare in modo che i Comuni vicini al M5S facciano saltare le misure del decreto».