Paolo Villa, il pensionato di 75 anni fermato per la morte della sorella 85enne Amalia e della nipote 52enne Marinella Ronco, è indagato di duplice omicidio. Questa è al momento l’unica certezza sulla presunta strage familiare che ha contorni ancora sfumati. I carabinieri del Gruppo di Monza stanno provando a ricostruirli: stanno infatti indagando per accertare la dinamica e il movente del duplice delitto. L’abitazione e il garage dei Villa è stato posto sotto sequestro. Il fermo è avvenuto a notte fonda, quando i militari hanno contattato il difensore d’ufficio di turno, l’avvocato Maura Traverso, per comunicarle il provvedimento. Per ora non è stato fissato ancora alcun interrogatorio, perché è all’ospedale di Vimercate dopo un malore. Probabilmente si è trattato di un lieve ictus. Stando a quanto riportato da Il Giorno, domani mattina il sostituto procuratore Emma Gambardella disporrà l’autopsia sulle salme delle due donne, perché il primo esame non ha reso possibile risalire alle cause della morte. Finora non è stata trovata nessuna arma, ma pare che gli inquirenti si siano soffermati su un calorifero, dove sarebbero state scoperte copiose tracce di sangue poi ripulite. (agg. di Silvana Palazzo)
GIALLO SUL MOVENTE
Al momento non è ancora stato interrogato l’uomo fermato per l’omicidio della nipote e della sorella con le quali viveva da tempo: Paolo Villa è infatti ancora ricoverato a Vimercate e la polizia non è riuscita ancora a sentire la versione del pensionato trovato senza sensi davanti al suo appartamento, una settimana dopo la morte delle due parenti coinquiline. È giallo però sulla dinamica e soprattutto il movente del duplice omicidio, con i primi interrogatori avuti già questa mattina con i vicini e chi conosceva più da vicino il signor Villa. Nel piccolo comune brianzolo di Ornago c’è grande sconcerto per la notizia e «n tanti faticano a credere che quel pensionato così impegnato nell’ambito del volontariato e tra i vertici dell’Auser, associazione che assiste gli anziani, possa essere un assassino», spiegano le fonti di Monza Today. Il fatto che negli ultimi tempi fosse visto spesso trasandato, non lavato e con troppi bicchierini di troppo al bar sono conseguenza e segno del terribile segreto che portava dentro sé?
“NON USCIVANO MAI DI CASA”
Emergono altri piccoli dettagli della vita “pubblica” delle due donne uccise barbaramente nel piccolo paese brianzolo di Ornago, a pochi chilometri da Monza: secondo il racconto di alcune vicine di casa della famiglia trucidata, pare, dal fratello e zio Paolo Villa che viveva con loro, da tempo quell’uomo non era più lo stesso. E non solo, anche il segretario della Spi Cgil ha voluto ricordare quella famiglia conosciuta così da vicino (Villa collaborava con il sindacato): «Quindici giorni fa sono andato a trovate la signora Amalia e Marinella, perchè loro non uscivano quasi mai di casa. Le ho trovate bene. D’altra parte non avevano problemi economici, è sempre stata una famiglia benestante, non so se avessero altri appartamenti», spiega Primo Rota, segretario della SpiCgil di Ornago,Cavenago Bellusco e Mezzago. Passava da un bar all’altro negli ultimi tempi, segno che qualcosa non andava più bene come prima quando invece era una figura centrale nella società locale. Ancora non è chiaro il perchè le due donne fossero quasi segregate in casa da tempo e le indagini partiranno d questo punto per cercare di capire chi e soprattutto come sono state uccise le due povere donne.
MADRE E FIGLIA UCCISE IN CASA
È stato arrestato questa mattina Paolo Tarcisio Villa, fratello e zio delle due donne trovate morte ieri in casa a Ornago (Monza e Brianza). È accusato di un duplice efferato e orrendo omicidio della sorella Amalia e la nipote Marinella Ronco, rispettivamente di 75 e 55 anni; il caso di cronaca nera ha sconvolto l’opinione pubblica non solo locale per un particolare inquietante emerso dalle prime ricostruzioni fatte dalla magistratura di Monza. In sostanza, sono stati ritrovate in stato avanzato decomposizione le due donne che dividevano l’appartamento con l’uomo molto conosciuto nel paese. I carabinieri stanno indagando per accertare la dinamica e il movente del duplice delitto; quello che è certo è che il 75enne, finito in ospedale ieri dopo un malore avuto per dosi alcoliche elevatissime, ora è piantonato dalle forze dell’ordine presso il nosocomio di Vimercate.
“DA QUALCHE GIORNO NON ERA PIÙ LO STESSO”
Emergono i primi racconti di quell’uomo molto conosciuto ad Ornago, Paolino come era chiamato, impegnato per anni nel volontariato e nel sindacato della Spi-Cgil. Eppure qualcosa deve essere successo perché di colpo, pare, ha deciso di uccidere la sorella e la nipote con cui viveva in appartamento: le vittime sono come abbiamo visto Amalia Villa, una donna di 84 anni, vedova da tempo, e la figlia Marinella Ronco, 56 anni, che non si era mai sposata. E l’assassino sembrerebbe essere proprio il loro fratello e zio. «Da qualche giorno non era più lo stesso si trascurava, era trasandato, non si lavava neppure. E dalla casa in cui viveva con la sorella e la figlia di lei si sentiva un odore pestilenziale», raccontano alcuni vicini di casa a Il Giorno. Pare infatti che la morte si avvenuta più di una settimana fa e dall’ora Paolo Villa le ha nascoste in casa e ha iniziato a ubriacarsi costantemente e regolarmente durante il giorno. Come raccontano ancora i colleghi della cronaca locale de Il Giorno, ieri pomeriggio il Villa è uscito a bere un caffè in un bar che dista una trentina di metri dall’abitazione. «Quando però stava uscendo, è stato colto da un malore. I passanti hanno subito chiamato il barista, che è corso nell’abitazione della famiglia Villa per avvertire le due donne»; nessuno rispondeva e dunque i carabinieri hanno fato irruzione, scoprendo la macabra scena del crimine.