Sarà l’autrice Matilde D’Errico, nell’anteprima della nuova puntata di Amore Criminale, ad introdurre la prima delicata storia, quella di “Hanina”, giovane ragazza rumena e vittima di tratta, che all’età di 15 anni giunse in Italia dove fu obbligata a prostituirsi. Il suo aguzzino, del quale la ragazzina si fidava dopo la promessa di una vita finalmente lontana dall’incubo della povertà, la obbligò sulla violenza a stare in strada e a guadagnare almeno 500 euro al giorno vendendo il suo corpo. Grazie alle forze dell’ordine e ad alcune associazioni che lottano giornalmente per ridare dignità alle vittime di violenza, Hanina è tornata ad essere una donna libera. Alla D’Errico ha raccontato: “Dopo tutto quello che è successo adesso sono molto più forte”. In questo momento la giovane è in cerca di un’occupazione vera come estetista ed è la stessa ragazza a sperare che qualche telespettatore di Amore Criminale possa accogliere la sua richiesta di lavoro. La sua è una testimonianza importante, nonché l’esempio che anche da un calvario come quello vissuto dalla giovane rumena, è possibile uscirne. “Si può uscire benissimo, basta essere forti e ce la si fa”, ha aggiunto Hanina. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA STORIA DI HANINA NELL’ANTEPRIMA DI AMORE CRIMINALE
Nella nuova puntata di Amore Criminale, in onda stasera 11 febbraio su Raitre, sarà affrontato uno dei temi di grande attualità: quello della tratta delle schiave. L’autrice del programma, Matilde D’Errico, introdurrà l’argomento grazie alla storia di Hanina, una giovane che ha conosciuto in prima persona cosa significa violenza, ma anche povertà, indifferenza e, appunto, schiavitù. Aveva 15 anni quando, nel 2008, Hanina giunse in Italia dalla Romania, suo paese di origine. La sua è una storia molto simile a quella di tanti migranti che illegalmente arrivano nel nostro Paese con in mano una promessa o semplicemente la speranza di una vita e di un futuro migliori. Non sempre però, questo è destinato a trasformarsi in realtà ed Hanina sa bene quali drammatici risvolti ha avuto la scelta di lasciare la sua terra, per poi finire inesorabilmente vittima di riduzione in schiavitù. A soli 15 anni la giovane aveva già vissuto sulla sua pelle l’orrore della povertà e la voglia di riscatto fu così forte al punto da credere alle promesse dell’uomo che la portò in Italia con l’intento di una vita più serena. Il suo arrivo nel nostro Paese, tuttavia, segnò per Hanina solo l’inizio di un calvario lungo un intero anno.
HANINA, IN ITALIA CLANDESTINAMENTE: DA SCHIAVA A DONNA LIBERA
Quell’uomo che le aveva promesso un’esistenza migliore, ben distante dalla povertà che vigeva nel suo paese di origine, in realtà si trasformò ben presto nel suo peggiore sfruttatore. L’aguzzino sequestrò ad Hanina i suoi documenti costringendola a prostituirsi e minacciandola di ritorsioni verso la sua famiglia se solo avesse tentato di ribellarsi o di rifiutarsi di eseguire i suoi ordini. Dall’incubo della povertà, dunque, la 15enne si ritrovò a dover vivere quello della schiavitù, subendo costantemente violenze ed inaudite umiliazioni. Il suo compito, tradotto in obbligo, era quello di guadagnare almeno 500 euro al giorno con il suo lavoro di prostituta. Alla paura si associò ben presto un estremo malessere dovuto anche all’eccessivo dimagrimento. Hanina si ritrova a vivere da sola in un paese straniero, in mano al suo aguzzino e senza riuscire a ribellarsi per paura che questo potesse avere delle conseguenze sulla sua famiglia. “All’inizio mi sembrava un ragazzo normale, tranquillo.
Mi fidavo di lui, poi piano piano si è rivelato un’altra persona”, ha raccontato alla trasmissione Amore Criminale. Lui in realtà, come spiegato da Matilde D’Errico, procacciava donne per un altro uomo che era in Italia. La giovane fu lasciata con lui a sua insaputa. Il suo sfruttatore la portò inizialmente a Latina, sua città di origine e la costrinse a vivere in una specie di garage. “Lo aveva attrezzato con un letto”, ha raccontato la ragazza. Solo un anno più tardi dal suo arrivo, la giovane ha trovato il coraggio di lasciarsi aiutare da alcuni volontari di un’associazione che si occupa dell’assistenza alle vittime di tratta. Dal 2009, grazie all’impegno delle forze dell’ordine e delle associazioni antiviolenza, Hanina è tornata ad essere una donna libera.