Un’accusa fortissima quella lanciata dal criminologo, psichiatra forense e medico Alessandro Meluzzi sul caso di Pamela Mastropietro, la povera ragazza uccisa e sezionata in mille pezzi, poi trovata in due trolley nelle campagne appena fuori da Macerata. Secondo l’esperto il caso di Pamela «è solo una piccola punta dell’iceberg di quello che accadrà in Italia. Il nostro Paese ormai è invaso dalla Mafia nigeriana che controlla il territorio in modo capillare con crimini efferati a cui purtroppo dobbiamo abituarci. E siccome l’invasione dalla Nigeria continua è statisticamente probabile che si ripetano altri casi come quelli di Pamela». Secondo Meluzzi dietro al caso di Macerata ci sarebbe proprio la criminalità organizzata proveniente dalla Nigeria, in alcuni casi addirittura più crudele e cruenta di quelle già terribili cinese e albanese. «Abbiamo un flusso migratorio continuo e questo è preoccupante. Non capisco come i grandi guru dell’anti-Mafia, come Libera, Don Ciotti, Caselli e Saviano, si occupino acutamente della Mafia del passato e non di quella del futuro. Chiudono un occhio forse perché preoccupati di apparire razzisti ma qui c’è in gioco la sicurezza nazionale», attacca ancora Meluzzi.



COME AGISCE LA MAFIA NIGERIANA

«Il mio amico Alessandro Meluzzi, a seguito di questa coraggiosa denuncia, ora rischia la vendetta della mafia nigeriana. Penso sia giusto denunciarlo in modo che nessuno possa dire di non averlo saputo»; così scriveva ieri Guido Crosetto, candidato per Fratelli d’Italia e autore del video divenuto virale in cui fa parlare l’amico Meluzzi attaccato in queste ore per le crude parole rilanciate anche nell’intervista ad Affari Italiani. La mafia nigeriana pratica il cannibalismo e non lo dice solo Meluzzi ma anche altri esperti nel campo criminale: «E’ uno dei rituali più praticati all’interno del woodoo. Sia per impadronirsi della vitalità della vittima sia come sinonimo di sconfitta e sopraffazione dell’altro. Qualora il cuore fosse assente dal reperto di Pamela nel 90% dei casi non è stato buttato bensì è stato divorato, come accade in questi riti. Ma chi studia antropologia lo sa da sempre. Questi temi ormai sono da studi accademici e non da inchieste di Polizia. Ciò che stupisce è che è che nessuno lo dica». Secondo il professore e criminologo, le stesse “nostre” mafie (Camorra, Cosa Nostra e ‘ndrangheta) starebbero sempre di più lasciando alcuni settori in “gestione” alla mafia nigeriana, come ad esempio per la vendita di droga al minuto. «L’Italia ormai è terra di conquista senza alcuna resistenza per la Mafia nigeriana che gode di una status particolare. Il reato dello spaccio praticamente non è punito e con il controllo capillare della prostituzione godono di piena impunità», conclude Alessandro Meluzzi nella durissima intervista.



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