Era attesa e scontata, ora è giunta la notifica: il collega di Andrea Vizzi da cui è partito il colpo che ha ucciso il carabiniere pugliese è ora indagato per omicidio colposo. Il fascicolo è appena stato aperto dalla procura di Milano con l’iscrizione che è un atto dovuto in attesa di capire l’esatta dinamica della tragica fatalità, finora la pista più battuta. Il militare che ha sparato accidentalmente, colpendo in pieno petto il carabiniere Vizzi, è stato dimesso dall’ospedale dove era stato portato in stato di shock: come spiega il Corriere della Sera, ora le indagini andranno a verificare se vi sono violazioni particolari delle misure di sicurezza o comportamenti negligenti. In particolare modo, verrà analizzata l’arma utilizzata per l’esercitazione che era in corso ieri pomeriggio alla caserma Montebello: come spiegano i colleghi dell’Api, «Andrea Vizzi era impegnato in un’operazione di addestramento in cui interpretava il ruolo dell’aggressore, era uno scenario con un soggetto con problemi psichici armato di coltello». (agg. di Niccolò Magnani)



LA DINAMICA DEL TRAGICO INCIDENTE

Non c’è pace per il brigadiere da cui è partito il colpo che ha ucciso il collega Andrea Vizzi nella caserma milanese: è ancora sotto choc e non vi sono novità a riguardo per eventuali interrogatori svolti, forse verranno posposti tra qualche giorni quando la situazione del carabiniere sotto choc sarà più “gestibile”. Nel frattempo le indagini proseguono e sul Giorno sono spuntate le esatte ricostruzioni di quelle tragiche ore di ieri pomeriggio: è avvenuto tutto attorno alle ore 18 quando il militare durante una esercitazione è stato colpito all’emitorace destro. La disgrazia pare sia avvenuta dentro un addestramento all’interno di un garage situato in un’ala della caserma Montebello; secondo tutte le ricostruzioni fatte in queste ore, e secondo anche quanto comunicato dai carabinieri stessi, si sarebbe trattato di un colpo accidentale esploso per errore. La magistratura ha aperto un’inchiesta, come è giusto, ma l’impressione è che bisognerà capire “solo” il perché quell’arma fosse carica in quel momento, quando l’esercitazione nel garage era una “normale pratica in arma bianca”. (agg. di Niccolò Magnani)



DUBBI SULLA DINAMICA

Si chiama Andrea Vizzi il carabiniere ucciso accidentalmente da un collega brigadiere all’interno della caserma “Montebello” di via Vincenzo Monti. La vittima, 33 anni, era originaria di Corigliano d’Otranto, in provincia di Lecce, è stata soccorsa per circa 40 minuti all’interno della stessa caserma, ma tutti i tentativi di rianimarlo da parte dei soccorritori del 118 non sono andati a buon fine. La volontarietà del gesto è stata esclusa, tant’è che lo stesso brigadiere che ha esploso il colpo di pistola è stato curato e versa in uno stato di choc profondo. Quel che resta da capire, però, è come sia stato possibile che dalla sua pistola mitragliatrice Beretta PM12, intorno alle 18 di lunedì, sia partito un proiettile diretto alla parte destra del torace di Andrea Vizzi visto che la sessione d’addestramento era quella che in gergo viene definita “esercitazione in bianco”, ovvero ad armi scariche. (agg. di Dario D’Angelo)



CARABINIERE UCCISO FACEVA PARTE DELL’API

Faceva parte delle Api, le Aliquote Primo Intervento, il carabiniere ucciso accidentalmente da un collega nella caserma Montebello. L’Api è un gruppo speciale  in forza al nucleo Radiomobile, che è utilizzato per le emergenze e l’antiterrorismo. Si sta cercando di ricostruire la dinamica esatta dell’incidente ed iniziano a trapelare le prime informazioni sull’altro carabiniere che avrebbe lasciato partire il colpo fatale. Si tratta di un coetaneo del 33enne ucciso (inizialmente era stata indicata in 27 anni l’età dell’allievo carabiniere ucciso) che è stato trasportato in stato di shock in ospedale. Le prime ricostruzioni stanno comunque escludendo in maniera quasi certa la volontarietà dell’accaduto, il colpo che ha ucciso il 33enne è partito per un tragico incidente, colpendo in pieno petto la vittima e uccidendola sul colpo. (agg. di Fabio Belli)

UCCISO PER ERRORE DA UN COLLEGA

Un carabiniere è morto a Milano durante un’esercitazione all’interno della caserma Montebello, in via Vincenzo Monti. Un collega del militare di 27 anni, un allievo carabiniere, lo ha sparato accidentalmente. Il colpo è stato fatale per il carabiniere, morto durante il trasporto in ospedale. La notizia è emersa nelle ultimissime ore, ma in effetti qualcosa di strano era emerso nel pomeriggio, quando è emersa la richiesta urgente del Policlinico di Milano di sangue per poliziotti feriti. «Cosa è successo?», si è chiesto Adriano Attus, direttore creativo del Sole 24 Ore, su Twitter in merito proprio a questa notizia. Finora sono pochi i dettagli emersi in merito a questa terribile tragedia. Il Giorno riferisce che al momento il carabiniere che ha accidentalmente colpito il collega 27enne con un colpo di pistola è comprensibilmente sotto choc.

MILANO, CARABINIERE MORTO DURANTE ESERCITAZIONE

Il militare deceduto face parte delle Aliquote primo intervento (Api) in forza al nucleo Radiomobile. Si tratta di un gruppo speciale che è usato per le emergenze e l’antiterrorismo. L’incidente è avvenuto alle 18 circa in uno spazio di addestramento ricavato nei garage della caserma. Come riportato dall’Ansa, sono in corso accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica, ma – stando a quanto appreso finora – si sarebbe trattato di un colpo accidentale sparato senza alcuna intenzione da un collega che è stato trasportato in stato di choc in ospedale.