L’autopsia sul corpo è ora abbastanza netta nell’affermare che Pamela Mastropietro non è morta per una overdose: due coltellate al fegato e un colpo in testa, la giovanissima 19enne fuggita dalla comunità di recupero per tossicodipendenza è stata uccisa da un gruppo di spacciatori nigeriani (sembrano 4 in definitiva) in quello che si delinea sempre di più come un delitto rituale. Già negli scorsi giorni alcuni esperti avevano avanzato l’idea di un delitto a sfondo “cannibalistico” e “rituale” – ecco qui il nostro approfondimento a riguardo – ma ora anche i dati scientifici sembrano confermarlo: l’esito dell’esame istologico, consegnato ieri pomeriggio dal medico legale Mariano Cingolani al procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio, spiega come Pamela sia stata uccisa con tre colpi precisi e che non sia morta di overdose come invece si è creduto nei primi giorni di indagine. A questo punto, ovviamente, dovrà cambiare anche l’accusa per i 4 nigeriani fermati e già nelle prossime ore potrebbero esserci novità a riguardo. La ragazza, l’elemento più inquietante, era ancora viva quando è stata colpita al fegato e alla testa; come spiega La Stampa, «per quanto concerne invece il sospetto che, in quel pomeriggio maledetto del 30 gennaio, abbia assunto droga, occorre attendere i risultati dei test tossicologici, per i quali occorre più tempo».



OGGI NUOVI INTERROGATORI AI NIGERIANI

Bisognerà attendere tempo ancora per avere i risultati su eventuali violenze sessuali prima o dopo l’omicidio ma quel che è certo ormai è che Pamela Mastropietro è stata uccisa dal “branco” in un possibile rituale che ha visto dopo la sezione del cadavere in più parti, con elementi ancora mancanti come il cuore e gli organi sessuali. Il quadro orrendo che ogni giorno che passa rischia di “affossare” ancora di più le traumatizzate persone che amavano e conoscevano Pamela, sta portando gli inquirenti verso la risoluzione del caso. Come è emerso ieri sera, oltre ai 3 spacciatori nigeriani arrestati ve n’è un quarto loro connazionale che ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso in omicidio, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento di cadavere. Da quanto riportano le fonti della Procura di Macerata, pare che il quarto uomo non sia direttamente coinvolto nel delitto ma che possa aver aiutato in un secondo momento il tentativo di far sparire il cadavere di Pamela; oggi pomeriggio verranno di nuovo ascoltati tutti gli arrestati, con importanti novità che potrebbero arrivare da Desmond Lucky (con Innocent Oseghale e Lucky Awelima arrestati da sabato scorso). Come riporta al Messaggero il suo legale infatti, Gianfranco Borgani, «Forse siamo di fronte a una sorta di rito, dietro c’è qualcuno il cui nome non è ancora emerso, una persona pericolosa per gli indagati, magari hanno paura anche di ritorsioni verso i parenti in Nigeria e per questo non parlano». L’ipotesi della mafia nigeriana dietro all’omicidio a questo punto prende piede e rende ancora più complicato un caso che sta sconvolgendo l’intera opinione pubblica (per non parlare della povera famiglia Mastropietro-Verni).

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