Dopo la vicepresidente Penny Lawrence, rischia forte anche il n.1 della Ong Oxfam, travolta nelle ultime settimana da uno scandalo a luci rosse: prima i dipendenti e funzionari ad Haiti coinvolti nello sfruttamento della prostituzione minorile durante le missioni umanitarie (qui tutte le informazioni a riguardo), poi ora anche altre accuse di molestie “insabbiate” – secondo l’accusa di un ex dirigente – dall’amministratore delegato Mark Goldring. Il Times torna ancora sulla vicenda Oxfam e rivela le accuse della ex garante interna per la tutela delle norme di comportamento, Helen Evans: «sapeva di molestie ma non intervenne». Come riporta ancora il Times (tradotto da Repubblica), «Goldring e i suoi collaboratori cancellarono una riunione da lei convocata per discutere gli episodi di molestie. Fra gli incidenti riportati da Evans c’erano una volontaria stuprata da un collega della Oxfam in Sudan e un tentativo di abuso nei confronti di un commesso in uno dei tanti negozi di beneficenza dell’organizzazione in Gran Bretagna».
UE, “PIENA LUCE O VIA I FINANZIAMENTI”
Accuse gravissime che rilevano un comportamento della Ong ad ampio raggio e non solo nelle terribili “feste e orge con minori” avvenute ad Haiti: per questo motivo il n.1 ora rischia moltissimo e potrebbe passare alle dimissioni nel giro di poche ore, come fatto del resto dalla sua vice Lawrence giusto ieri mattina. La stampa britannica continua a produrre documenti e testimonianze sui presunti scandali della Oxfam ma ad essere a forte rischio ora sono anche i finanziamenti alla Ong molto diffusa in varie zone del pianeta: la Commissione Ue ha invitato l’associazione umanitaria a fare piena luca sul coinvolgimento dei tanti dipendenti Oxfam, «altrimenti è pronta a tagliare i finanziamenti. Stiamo aspettando che l’organizzazione faccia luce con urgenza su questo argomento altrimenti siamo pronti a smettere di finanziare organizzazioni che non rispettano le regole etiche», ha spiegato la portavoce della Commissione a Bruxelles.