La scuola ormai è una giungla, ce lo dicono le notizie di tutti i giorni, dove il concetto di autorità, rispetto, educazione sono inesistenti. Dopo il padre che picchia il vicepreside a Foggia, oggi ci spostiamo a nord, tanto per dire che la situazione è uguale ovunque. In un istituto superiore comasco, come testimonia un video che gira sul web, un alunno ha coperto di parolacce e bestemmie il suo professore. Causa di tutto il tentativo, giusto, del docente di togliere di mano allo studente il cellulare che continuava a usare durante la lezione. Nel movimento, il telefonino è caduto per terra e si è scheggiato. A quel punto il ragazzo si è alzato infuriato come una bestia urlando che adesso glielo doveva pagare, dargli almeno 120 euro e via con le parolacce, una raffica di bestemmie, mentre il professore, come spesso accade, impaurito, faticava a reagire. Prima ha minacciato di portarlo dal preside, poi ha contestato di aver fatto cadere il cellulare e infine se n’è stato zitto mentre quello continuava a insultarlo violentemente.
Volgarità, violenza verbale, minacce: c’è voluto un compagno di classe per fermare e zittire il piccolo delinquente non prima che il giovane avesse rovesciato le cose che aveva sul banco e aver deriso l’insegnante per la sua statura e le sue capacità. Il tutto intanto veniva filmato da un altro compagno che ha messo il video su web e da cui si è potuto risalire in quale scuola era accaduto l’episodio, l’Istituto Vanoni. Preside e professore al momento non hanno rilasciato commenti, cosa piuttosto grave, forse la paura di una aggressione come quella di Foggia, né risulta che lo studente si sia scusato. Stanno invece indagando i carabinieri, ma il docente ha fatto sapere che non sporgerà denuncia. Sostiene che il ragazzo si sia scusato con lui, inoltre sarebbe un ragazzo cosiddetto problematico, i cui disagi e le reazioni sono messe in preventivo. Non sembra un buon sistema educativo quello di lasciar correre per quanto sia problematica la situazione del giovane, che merita probabilmente di essere seguito in altro modo.