I Carabinieri hanno diffuso oggi le prime chiamate effettuate dai testimoni della clamorosa e pericolosa sparatoria di Macerata di ormai due sabati fa: quella in cui Luca Traini, il folle fascistoide che voleva “vendicare” Pamela Mastropietro, uccisa qualche giorno prima da un gruppo di spacciatori nigeriani, ha sparato all’impazzata e ha ferito sei ragazzi e ragazze immigrati. «Buongiorno, sono nel bar a Casette Verdini, hanno sparato due colpi, dalla strada. Sono nella strada per andare a Pollenza!». Le parole sono del proprietario del bar attaccato tra i primi dalla furia di Traini a bordo della sua macchina: lì davanti aveva visto alcuni nigeriani e ha pensato bene di “partire” a sparare contro di loro prima di girare praticamente tutto il centro di Macerata. «Due colpi da una macchina sul bar!, ci siamo spaventati, c’era gente dentro il negozio!»: gli viene detto di stare tranquilli e ripararsi all’interno che le volanti sarebbero arrivate a breve. E così è stato, iniziando a quel punto l’inseguimento che ha portato in poco tempo alla cattura di Traini davanti quasi al tribunale.
“LA CITTÀ NON È PIÙ LA STESSA”
«C’è un ferito a terra in corso Cairoli!! Venite subito, c’è un ragazzo per terra»: un altro audio di un’altra telefonata giunta al 112 in cui una donna questa volta spiega agli agenti di aver appena visto un ragazzo di colore cadere per terra dopo alcuni spari giunti dalla strada. Colpisce da un lato il grado di allarme, altissimo, e nello stesso momento la reazione tutto sommato “tranquilla” di una cittadinanza che stava subendo un attentato, seppur di un pazzo, ma comunque che avrebbe messo a dura prova lo stato generale della popolazione. Un “mistero” positivo che però non toglie il grado di consapevolezza raggiunto nelle ore successive: «sarà percezione ma i maceratesi non escono più di casa come lo facevano un mese fa. Carancini (il sindaco di Macerata, ndr) si è comportato a tutela dei suoi concittadini, è un fatto innegabile». A parlare è sulle Cronache Maceratesi il presidente del Consiglio Comunale, Luciano Pantanetti. Secondo il politico, nonostante la buona reazione della popolazione a questi giorni più difficili e disperati della loro recente storia, la situazione resta di allerta: «solo con un percorso comune potrà far uscire da questa bruttissima situazione Macerata e tutti i maceratesi».