Volge al termine un venerdì molto complicato per Bologna, dove si sono verificati scontri e cortei di collettivi in opposizione alla manifestazione di Forza Nuova in centro. In diverse occasioni ci sono stati contatti tra centri sociali e forze di polizia: il bilancio finale – stando a quanto riportato da Il Secolo XIX – è di sette feriti, sei manifestanti più un poliziotto, e due persone denunciate. La Questura di Bologna ha confermato che un poliziotto è stato ferito lievemente dopo essere stato colpito al casco da una bomba carta lanciata dai manifestanti. L’agente della squadra mobile di Padova è stato accompagnato all’ospedale, mentre due persone sono state condotte in Questura e denunciate per manifestazione non autorizzata. La situazione è tornata alla normalità dopo le 20. Uno sparuto gruppo di antagonisti è rimasto in piazza del Nettuno, ma senza nuovi contatti con le forze dell’ordine rimaste in assetto antisommossa. (agg. di Silvana Palazzo)
IDRANTI CONTRO ATTIVISTI AL COMIZIO DI FORZA NUOVA
Quelle descritte in questi minuti da Il Resto del carlino sono scene di vera guerriglia a Bologna, dove per fermare la marcia dei circa 600 esponenti di diversi centri sociali della città è stato necessario anche l’impiego degli idranti. Al tempo stesso, gli antagonisti hanno replicato con il lancio di bottiglie e l’esplosione di bomba carta prima di disperdersi verso piazza Minghetti. Il loro obiettivo, il presidio elettorale di Forza Nuova, nel frattempo iniziato in piazza Galvani e che vede la presenza di circa una cinquantina di persone tra cui il leader Roberto Fiore. Contro gli antagonisti dunque, la polizia è dovuta necessariamente intervenire in tenuta antisommossa. Ad intervenire, come riporta Il Fatto Quotidiano, è stato anche il sindaco Merola, asserendo durante il presidio organizzato in piazza Nettuno da Cgil, Cisl, Uil, Arci e Anpi: “Qui oggi si ritrovano i cittadini democratici, perché si parla di italiani ma si fa un po’ di confusione perché gli italiani non sono quelli che sono razzisti, gli italiani sono la stragrande maggioranza della popolazione che si ricorda che la Repubblica Democratica è nata sulle ceneri dei massacri e delle persecuzioni compiute dai fascisti”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
600 DEI COLLETTIVI CONTRO IL CORTEO DI FORZA NUOVA
Secondo Liberi e Uguali, in comizio a Bologna con vari protagonisti della Campagna Elettorale (Fratoianni, Merola, Bersani ed Errani), «occupare una piazza per impedire che possa essere usata dai fascisti è un preciso dovere di ogni buon democratico. E assurdo che si utilizzino le forze dell’ordine per cacciare a manganellate gli antifascisti e consegnare lo spazio a Forza Nuova», commenta Giovanni Paglia di LeU. Il sindaco Virginio Merola ha riaffermato che Bologna è e resterà antifascista e democratica; « Il questore ha ritenuto di non impedire il presidio di Forza Nuova, mi auguro che non ci sia apologia del fascismo. Se ci dovessero essere episodi del genere – avverte – saranno adeguatamente perseguiti con querele del Comune e atti conseguenti della polizia. Voglio che sappiano che a Bologna non hanno cittadinanza: il nazionalismo è la peggiore ricetta per affrontare i problemi che abbiamo». Il sindaco però si scaglia contro i manifestanti che stanno cercando di impedire il comizio di Roberto Fiore: «Hanno usato metodi squadristi, saranno denunciati e chiedo siano puniti come meritano. Non esiste che si possano essere definiti ‘antifascisti’ perché la violenza non va bene in una democrazia». La politica intera nazionale si schiera per la prudenza e la difesa si ogni diritto democratico, senza ulteriori scontri che hanno tempestato le ultime ore nel centro di Bologna ora asserragliato: 600 attivisti antifascisti vogliono impedire il corteo di Fn e per farlo sono pronti a nuovi scontri con la polizia. La speranza è che il buon senso possa avere la meglio ma il timore di nuovi tafferugli è assai probabile.
ANTIFASCISTI CONTRO IL COMIZIO DI FORZA NUOVA
Bologna, questione di piazza: no, purtroppo non stiamo parlando di Lucio Dalla e nemmeno di Piazza Grande. Intendiamo gli scontri indegni che si sono tenuti in piazza Maggiore in queste ultime ore tra gli antifascisti e la polizia prima del comizio di Forza Nuova che si dovrebbe tenere questa sera con l’intervento di Roberto Fiore in Piazza Galvani. Ora tutta la zona è blindata, in pratica da Piazza del Nettuno fino alla piazza del comizio di Fn e numerosi sono stati i contusi tra le forze dell’ordine e nel gruppo di ragazzi antifascisti, centri sociali e anti-razzisti. Sono circa 200 i manifestanti che hanno tentato di impedire il comizio del partito neofascista, tra loco esponenti di Xm24, Vag61, Crash, Cua, Làbas e Nodo antifascista: come spiega Il Resto del Carlino che monitora la situazione sul luogo con alcuni inviati, «tenteranno certamente di sfondare la linea delle forze dell’ordine per raggiungerla all’arrivo degli esponenti di estrema destra. Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno predisposto barriere fisse per evitarlo». Nelle ultime giornate era stato tentato uno spostamento in periferia del comizio di Forza Nuova ma per motivi logistici e tecnici non è stato possibile, solo che ora il centro della città bolognese nel venerdì di shopping sfrenato sotto i saldi rischia di trasformarsi in una possibile guerriglia urbana.
LE REAZIONI AGLI SCONTRI IN PIAZZA
Gli attivisti anti-Forza Nuova hanno attaccato a testa bassa i poliziotti che cercavano di mantenere l’ordine pubblico, scatenando la reazione delle forze dell’ordine in completa tenuta anti-sommossa. Non è bastato il tentativo del comune di Bologna, retto dal Pd, di spostare il comizio: alle ore 12 oggi il collettivo Hobo irrompe a Palazzo d’Accursio e srotola uno striscione, “Consiglio comunale complice dei fascisti”. «Oggi è la nostra resistenza», urlano i centri sociali e le forze anti-fasciste che considerano la scelta del comizio di Fiore una provocazione da non permettere: «Non è vero che tutti devono parlare», dice Christopher, a nome di Làbas e Tpo, replicando al prefetto di Bologna che ha lasciato come giusto che sia libertà e spazio democratico a tutti, anche a Forza Nuova (che piaccia o meno è un partito regolarmente riconosciuto dallo Stato). «Faccio un appello a Bologna – ha detto Matteo Salvini – città dotta, dei poeti, dei cantautori: non fatevi rappresentare da questi 20 figli di papà che non sono antifascisti. Chi usa la violenza per fare politica è un fuorilegge». Sulla stessa scia Piero Fassino, Pd, che rilancia «È inaccettabile compiere azioni violente rivendicandole come azioni di Resistenza. Nessun atto violento ai danni di una assemblea democratica (il riferimento è all’irruzione in Comune, ndr) o contro le forze dell’ordine può essere comparato alla storia delle Resistenza. Chi compie questa indegna forzatura non conosce i valori stessi della Resistenza e violenta la storia del nostro Paese». Ovviamente Liberi e Uguali si distanza dal Pd e attacca il comune per la scelta di far parlare il leader di Forza Nuova: «La nostra solidarietà agli attivisti antifascisti caricati dalle forze dell’ordine a Bologna, città Medaglia d’oro della Resistenza. E’ vergognoso che Minniti reprima gli antifascisti con la violenza e lasci invece che xenofobi, neonazisti e neofascisti possano esprimere le loro opinioni: continuiamo a ripetere che il fascismo non è un’opinione come le altre», sostiene il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.