I funerali di Jessica Faoro, la ragazza uccisa a coltellate in via Brioschi a Milano da un tranviere, non saranno celebrati domani, come era stato inizialmente previsto. Mancano ancora delle carte. Questa la motivazione del rinvio: lo ha spiegato il padre di Jessica, Stefano Faoro, che ha partecipato in serata ad una fiaccolata organizzata da alcune amiche della giovane. Queste peraltro lo hanno accolto, come riferisce l’Ansa, con evidente freddezza. Alla fiaccolata in questione hanno partecipato meno di una ventina di persone, per lo più amiche e amici di Jessica, sue ex compagne della comunità delle suore benedettine Sacra Famiglia, dove la giovane fu ospite. Il padre Stefano Faoro ai cronisti ha spiegato che i funerali si terranno il 24 febbraio, nella parrocchia di San Protaso di piazza Brescia. “Jessica, una di noi”, questa la scritta lasciata davanti al portone del condominio dove la ragazza è stata uccisa. Poi sono state liberate in aria alcune lanterne ed è stata salutata con un applauso. (agg. di Silvana Palazzo)



“SOGNAVA UNA VITA NORMALE CON IL FIDANZATO”

Sognava una vita normale, dopo un passato difficilissimo e un presente assai precario: Jessica Faoro aveva deciso di andare a lavorare in una casa tranquilla, con un tranviere che le proponeva di vivere con lui e la moglie e si sarebbe ripagata vitto e alloggio con le pulizie in casa. Sembrava una proposta finalmente “serena” in una vita che fino a quel momento era stata una continua corsa ad ostacoli; lo ha spiegato ancora Don Gino Rigoldi che sabato prossimo 24 febbraio alle ore 11 nella parrocchia Santo Curato d’Ars in via Giambellino 127 celebrerà i funerali della giovanissima uccisa da Garlaschi. Rapporti complicati con le famiglie, parte dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsa nelle comunità per minori; Jessica voleva cambiare vita e anche se era rimasta scossa dall’arresto del fidanzato, avevo comunque in mente un futuro insieme lontano dall’Italia e dai problemi. «Entrambi sognavano di avere una vita normale, quando lui è entrato in carcere Jessica è rimasta sola»: il fidanzato non se lo perdona e domani ai funerali ci sarà, per un permesso speciale concesso dal carcere di Busto Arsizio, su garanzia di quel sacerdote che più di tutti ha saputo amare e accogliere quei due giovani innamorati e “incasinati”. 



IL COMUNE PAGA I FUNERALI

Sono 9 lunghissimi giorni che sono passati dal delitto orrendo di Jessica Faoro: innocente, con un passato difficile e un futuro spezzato dalla volontà depravata e criminale del suo “padrone di casa” che voleva da lei qualcosa di molto di più delle pulizie. E in questi 9 giorni devastanti anche per l’intera comunità di Milano, sconvolta dal delitto di Via Brioschi dell’ex tranviere Alesandro Garlaschi, nessun familiare si è fatto avanti per pagare – o almeno tentare di farlo – i funerali di Jessica. Due giorni fa, in un’intervista lasciata al Corriere della Sera, Don Gino Rigoldi – cappellano del carcere minorile milanese Cesare Beccaria che nella Comunità Nuova – si era offerto di sostenere lui le spese delle esequie, commosso dalla storia e dall’amicizia che lo legava alla giovanissima Jessica. Alla fine con una mossa davvero stimabile ci ha pensato il Comune di Milano ha scegliere per il pagamento completo di tutte le spese: «Ringraziando tantissimo Don Gino, ancora una volta esemplare ribadiamo quanto deciso. Saremo noi tutti, il Comune di Milano, a farci carico dei costi dei funerali», sottolinea su Facebook l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Il sindaco Sala e l’intero consiglio comunale hanno deciso di sostenere fino in fondo la memoria della giovane ragazza uccisa a coltellate e legata al letto, «la nostra volontà di costituzione del Comune come parte civile. La storia di Jessica non parla solo di un terrificante carnefice e di una giovane vita spezzata ma di tanti tentativi fatti per aiutarla che sono andati a vuoto. Tentativi – conclude l’assessore Majorino – su cui dobbiamo interrogarci».



L’OFFERTA DI DON GINO RIGOLDI

Il sacerdote milanese Don Gino Rigoldi aveva conosciuto Jessica Faoro: e proprio per questo, dopo averla accolta nella Comunità Nuova da lui presieduta, gli si è spezzato il cuore a saperla “finita” in quel modo orrendo, in quella sciagurata mattina del 7 febbraio scorso in Via Brioschi. La conosceva molto bene come del resto conosceva e conosce bene il suo moroso, Alessandro, 19enne e detenuto a Busto Arsizio. «Lui è andato in carcere per furto, a 18 anni, e lei è come impazzita» ha raccontato don Gino tra le pagine del settimanale Panorama. «Jessica non era tossica e non vendeva sesso. Dopo l’arresto del fidanzato, la ragazza trascorreva intere giornate sotto la finestra della sua cella, comunicando con lui a gesti. Una cosa straziante. Ma ce la potevano fare. Perché quando gli adolescenti sono seguiti, anche i più difficili si possono salvare», ha spiegato Don Rigoldi che oggi segue doppiamente Alessandro. «Vuole essere elegante come un principe al funerale della sua fidanzata. E spero di essere io a celebrarlo». Si era proposto di pagare tutto il funerale ma il Comune di Milano con un bel gesto lo ha “anticipato”: le celebrazioni saranno domani e Don Gino ci sarà a dare quell’ultimo saluto all’innocenza tradita di Jessica. Un bene più grande, speriamo, la attende d’ora in poi. Don Gino almeno ne è certo.